O magari dipende da cali negli import e nelle diatribuzioni causa mancanza di spedizioni e operatori.
O ci si specula.
@GustavinoBevilacqua
Leggevo del caso della carta igienica. Che se ricordi spariva subito. Lo spiegarono col fatto che buona parte dell uso di c.i. era fatto in bagni di uffici, cessi pubblici, ristoranti e comunque fuori casa. E la distribuzione per quegli esercizi non riusciva a riconvertirsi nei canali "casalinghi" e quindi shortage e scaffali vuoti, anche se totale rotoli prodotti e totale culi da pulire non cambiava. Non so se con i prodotti alimentari è solo speculazione o c è anche caos logistico. Poi è vero che a pensar male... Però non credo sia solo cosi semplice. Rimane che è un bel palo in quel posto per il conaumatore finale magari già in affanno (che puoi fare a meno dell'ennesima cagata di amazon, ma frutta e verdura fresche sono un pelo più necessarie)
Ma c'è anche da tenere in considerazione un altro fatto: le case di oggi sono PICCOLE.
Quando si sta in 38 m² (certi camper sono più grandi) non è possibile fare acquisti in quantità tali da avere una scorta decente di qualsiasi cosa, dalla carta igienica agli spinaci surgelati, che permetterebbe anche di sganciarsi un po' dai problemi della logistica.
@Capitancuk
Concordo sulla speculazione.
Sarebbe da fare un giro tra i volantini online dei supermercati, trovare quelli pre-lockdown e renderli pubblici come promemoria per i consumatori.
Magari facendo un po' di denuncia mediatica.