#16marzo Nel suo “Di Guerra in Guerra” Edgard Morin @CortinaEditore espone lucidamente un tema che provo a sollevare dall’inizio del conflitto, quello della radicalizzazione e i rischi che comporta.
Purtroppo filosofia, analisi e cronaca si toccano come il Su27 🇷🇺e l’MQ9 🇺🇸
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Sui cielo del Mar Nero. Un episodio sul quale chiaramente sappiamo poco o nulla nonostante l’apparente trasparenza americana che sa di psyops. Nell’attesa dei video promessi dal Pentagono invito ad esporre al museo il pilota russo che ha abbattuto il reaper a sportellate
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Il punto è perô politico.
Quel drone era lî per spiare i russi e passare dati all’intelligence ucraina. Per i russi l’abbattimento (negato) è legittimo (proteggere le proprie truppe)per gli Usa è legittimo volare su acque
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Internazionali. A proposito che sarebbe successo ad un pallone spia cinese sui cieli del Messico con vista Texas?
Ma al solito il torto e la ragione sono relativi, dipendono dai punti di vista. Ed è una strada pericolosa da percorrere. Dopo l’apocalisse nucleare
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frutto di un conflitto Usa-Russia il torto e la ragione che utilità avrebbero?
Per fortuna Mosca e Washington
sull’episodio hanno mostrato un forte senso di responsabilità per la “descalation”. I russi vorrebbero persino recuperare il relitto per restituirlo agli Usa
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(con omaggi floreali?) nonostante sia in un’area di alto fondale.
Insomma questa volta la Terza Guerra Mondiale l’abbiamo evitata. La prossima?
ps avete notato come gli opinionisti con l’elmetto pur esperti di critica letteraria di libri che non hanno letto ignorino Morin?
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@_Nico_Piro_ In un dibattito strutturato non per indurre i cittadini a pensare da sé - come nell'[uso pubblico della ragione](https://btfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s05.xhtml#usopubblicoprivato) del solito #Kant - bensì per farli schierare, non è sorprendente che ad essere sistematicamente ignorati siano gli argomenti che, anche solo per essere confutati, richiederebbero un - pericoloso - impegno intellettuale.
