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Quindici anni fa, nell'aprile del 2008, mio nipote Davide nacque con la stessa malattia. I medici chiesero il consenso dei genitori per sottoporlo a dialisi. Non avendolo ottenuto, si rivolsero ai giudici, fecero togliere loro la potestà genitoriale e lo sottoposero a tutti i trattamenti che ritenevano opportuni, compresi diversi interventi chirurgici.
Davide morì a luglio, dopo tre mesi di sofferenza. I medici sono stati condannati dal tribunale di Bari per accanimento terapeutico. Intanto su un giornale il senatore cattolico Luca Volonté aveva insultato pesantemente i genitori, definendoli stregoni.
Quale la differenza tra i due casi? All'epoca non esisteva in Italia nessun trattamento sperimentare per la sindrome di Potter, che fu diagnosticata solo dopo il parto. Non c'era nulla che potesse rendere sensato e umano quell'intervento. O forse qualcosa c'era: il gusto tutto italiano e cattolico per il miracolo. Perché tra le tante cose schifose viste in quel periodo, c'è stata anche la pressione sui genitori per spingerli a dire che la sopravvivenza di Davide era un miracolo di Padre Pio. Per non dire della confraternita parrocchiale che, saputo che il comune avrebbe pagato le spese per la sepoltura, cercò di lucrarci su, raddoppiando la richiesta per il loculo.

tempi.it/deputata-usa-jaime-he

@naciketas non ho capito perché i genitori del bambino dovrebbero essere stregoni, ma non sono sicura che la risposta mi piacerebbe. Probabilmente è solo l'ennesima schifezza che va ad aggiungersi al loro dolore

@sabrinaweb71 Perché non avevano autorizzato la dialisi. Che non è nemmeno vero: avevano solo chiesto tempo per capire. Non sapevano cosa fosse la sindrome di Potter.

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