@informapirata Non mi ero accorta del paywall :-) Sulla questione del plagio: idee e fatti non sono sotto copyright. E per il copyright si ha violazione solo se il testo viene letteralmente copiato. In alcune comunità, quali quella accademica, ci sarebbe però la norma etica di citare le fonti. Molti, peraltro, saltano l'etica a piè pari specialmente quando il citante è forte (professore potente, grande giornale) e il citato è debole (giovane studioso, piccolo giornale o blog)..

@mcp_ per carità, noi non ci scandalizziamo per la copia integrale o parziale: alla fine, da bravi filologi, sappiamo anche qual è l'archetipo. Anzi, l'archetipo nostro ( https://www.informapirata.it/2022/08/16/il-progetto-di-monitoraggio-di-informapirata-sulla-presenza-dei-temi-digitali-nei-programmi-dei-partiti-per-le-elezioni-politiche-2022/ ) e un altro post di @grep_harder che è stato anch'esso "rielaborato" per entrambi i pezzi ( https://www.zerozone.it/politica-societa/elezioni-e-cybersecurity-cosa-ce-nei-programmi-elettorali-delle-varie-forze-politiche/22427 ) che ha contaminato la tradizione manoscritta 😅

@informapirata @grep_harder Al d là del caso particolare, la distinzione idee e fatti / loro espressione è stata inventata per evitare che un copyright che compensava gli autori tramite un monopolio economico soffocasse la circolazione delle idee. Questa distinzione, ora, si sta erodendo (https://www.dimt.it/news/intervista-alla-prof-ssa-maria-chiara-pievatolo-proprieta-intellettuale-o-scienza-aperta/), ma per interessi molto più ignobili di quelli dell'autore che vorrebbe veder moralmente riconosciuto il proprio lavoro. L'esclusiva sui dati, di cui parlo nell'intervista, non è un'invenzione dei no-vax.

Intendere il copyright come un monopolio espone dunque a due rischi: il disconoscimento delle fonti, quando la dicotomia idee e fatti / loro espressione è presa sul serio, e l'erosione della libertà di idee e fatti, dall'altra, quando la dicotomia è attenuata per interessi commerciali.