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Ieri si parlava in prima dell'inopportunità di mettere le proprie foto - e maggior ragione le foto dei minori - in rete. Che differenza c'è - diceva una studentessa - tra il vedere qualcuno per strada e il vederlo in una foto su Internet? Ho mostrato loro una foto di Francesca Brancati. Che un giorno si è trovata ad essere additata sui giornali come un mostro. Lei e la sua fidanzata, dicevano i titoli, avevano ucciso un bambino di quattro anni. Nulla del genere, in realtà. I giornalisti non avevano foto per illustrare la notizia. Hanno cercato su Google la foto di una lesbica qualsiasi. E dal momento che Francesca Brancati è un'attivista LGBT, hanno trovato la sua foto. E l'hanno usata in quel modo criminale.

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