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@concavi@mastodon.uno Vediamo.

Tesi A: È giusta _qualsiasi_ prassi, se il fine è giusto.

Obiezione: Quel _qualsiasi_ potrebbe includere anche l'omicidio o il sequestro di persona, azioni eclatanti che evidentemente attirerebbero l'attenzione di tutti. Ma a) l'azione in sé sarebbe immorale, b) potrebbe sortire effetti opposti a quelli desiderati.

Tesi B: Anche se non tutte le prassi sono accettabili, quale che sia il fine, molte prassi, anche illegali, sono accettabili se il fine è giusto.

In questo caso si tratta di stabilire se imbrattare dei monumenti possa rientrare in una di queste prassi. Le obiezioni sono:

a) Anche se non finalizzate a danneggiare le opere, tali azioni possono di fatto creare danni. Ad esempio alle cornici, che sono spesso di grande valore.

b) Azioni simili possono offendere la sensibilità di chi considera dotate di valore assoluto le opere d'arte.

c) Azioni simili impediscono comunque la momentanea fruizione di opere d'arte.

Ma la questione può essere considerata anche in un'ottica di etica della responsabilità. Quali effetti produce una simile prassi? L'idea è quella di sensibilizzare. Ora, consideriamo le persone che si sono trovate in piazza della Signoria. Possiamo farle rientrare in due categorie:

1) Persone già sensibili al tema. Sono molte, e non hanno bisogno di simili gesti per comprendere l'urgenza del problema.

2) Persone non sensibili al tema. Si ritiene davvero che una simile azione possa rendere sensibili persone che non lo sono? È molto più probabile che accada il contrario: che persone poco o per nulla sensibili al tema si sentano rafforzate nella loro posizione, associando quella causa al vandalismo, o comunque bollandola come estremistica.

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