Vent'anni fa ho scritto un libro in cui sostenevo che la realtà è inaccettabile, e per questo occorre _forzarla_. Esse et bonum non convertuntur. Anzi.
La _forzatura della verità_ era una prassi etica e politica per accorciare la distanza tra l'essere e il bene, tra la verità fattuale e la verità etica.
Vent'anni dopo sta accadendo che la realtà è affiancata da un'altra realtà, che presto la sorpasserà: il virtuale. Un mondo interamente propietario che rappresenta il compimento del capitalismo: rendere impossibile gli atti più elementari della vita sociale al di fuori di un contesto mercantile.