E ormai sempre più spesso il contadino
carico d'anni sospira scuotendo
1165 il capo, ché la sua grande fatica
è caduta nel nulla e se confronta
i tempi attuali con quelli passati
spesso dice felice e fortunato
suo padre. E così è triste chi coltiva
una vigna ormai vecchia ed avvizzita
e maledice il corso delle cose
e impreca contro questa nostra età
1170 brontolando che gli uomini d’un tempo,
colmi di devozione trascorrevano
un'esistenza molto più piacevole
in angusti confini, perché poca
era la terra assegnata a ciascuno.
E non pensa che tutto, un po’ alla volta,
svanisce e va in rovina, logorato
dall’inesausto scorrere del tempo.
E' disponibile online la mia traduzione in endecasillabi del primo e del secondo libro del "De Rerum Natura" di Lucrezio. La licenza è, al momento, CC BY-NC-ND.