Capisco la necessità di argomentare in modo semplice faccende molto complicate, ma non mi ritrovo affatto nel paragonare l'impatto che le tecnologie di migliaia di anni fa hanno avuto sugli esseri umani del tempo con l'impatto che le attuali nuove tecnologie hanno su di noi. Un esempio banale tra tutti: l'impiego a lungo termine di apparati GPS per orientarsi nella navigazione in città ha un impatto pesantissimo sull'ippocampo, una delle strutture neurali più importanti non solo per l'orientamento spaziale ma anche per l'apprendimento, le capacità narrative ecc... Velocità e accelerazione esasperate dai dispositivi che usiamo costringono ad un continuo matching cognitivo che non era nemmeno pensabile non dico mille anni fa ma nemmeno 100, una situazione ad altissimo impatto su cambiamenti neurofisiologici che dobbiamo in gran parte ancora imparare a conoscere, soprattutto nelle fasce di età in piena evoluzione. Poi il solito "ci dobbiamo adattare" con l'immancabile riferimento al "mismatch evoluzionistico" che porta nel cuore di un problema umano e culturale una concettualità mutuata dalla biologia, trasformando un evento storico, sociale e culturale in un inevitabile evento naturale di fronte al quale non possiamo che "adattarci".... anche basta.
https://www.rainews.it/video/2023/02/il-miracolo-di-chatgpt--scrivere-testi-che-per-un-umano-richiederebbero-intelligenza-senza-averne-b4f858a2-8667-40ef-86ce-8cb4cabb0534.html