@informapirata @eticadigitale @brunosaetta @valigiablu lo avevo già scritto, ma lo ribadisco qui: continuare a soffiare sul problema (falso) della AI come evento spaventoso e catastrofico significa continuare a tenere in ombra il pericolo più autentico (e scomodo) delle società private che ci speculano sopra per ottimizzare i loro profitti, o quello dell'impiego dei sistemi di automazione per prendere decisioni (militari, gestionali, politiche, amministrative...) che spostano la responsabilità dagli esseri umani al nulla, o ancora quello dei dati (i nostri) che vengono impiegati per controllare e prevedere ogni evento. Occorre prendere posizione, e non nei confronti delle macchine. Tutto il resto è un teatrino mediatico parte del problema.
@informapirata @eticadigitale @brunosaetta @valigiablu si, ho trovato l'articolo molto ben scritto, mi trovo d'accordo.
Volevo solo sottolineare il rischio di amplificare delle narrative che ad oggi fanno parte delle operazioni di "depistaggio" rispetto ai reali problemi in gioco: gli interessi privati che da sempre sono perseguiti sfruttando ogni possibile mezzo utile allo scopo. La AI non fa eccezione.
È importante mettere a tema gli stili narrativi perché si costituiscono e agiscono nel sociale come vere e proprie pratiche performative.
Nelle parole di Thomas Lemke:
«...an analytics of government operates with a concept of technology that includes not only material but also symbolic devices. It follows that discourses, narratives, and regimes of representation are not reduced to pure semiotic propositions; instead, they are regarded as performative practices. Governmental technologies denote a complex of practical mechanisms, procedures, instruments, and calculations through which authorities seek to guide and shape the conduct and decisions of individuals and collectives in order to achieve specific objectives.»
---[Thomas Lemke, Foucault, governmentality, and critique. Routledge (2012) - Pag.30]
@Gert sì, sono d'accordo, ma mi sembra che l'articolo in questione affronti correttamente la questione.
E poi diciamo che c'è una tendenza non scritta della Storia umana: se un qualcosa è dirompente per l'umanità, l'umanità se ne accorgerà dopo e non prima...
E se qualcuno si accorge di qualcosa di dirompente per l'umanità, non lo va a dire all'umanità, ma se ne avvantaggia. Se lo annuncia urbi et orbi, sta solo depistando dal vero problema 😅
@eticadigitale @brunosaetta @valigiablu