«[...] la terra è soprattutto solido appoggio e fondamento per qualsiasi movimento, sia esso il nostro o quello delle altre cose. Essa è l’appoggio universale, e perciò anche il prototipo di quanto è massa, corpo, materia, è “il corpo universale” di cui tutte le cose sono in un certo senso le componenti; ne è prova il fatto che esse non sono indipendenti, ma si formano e si estinguono. Questo aspetto della terra come portatrice e referente di ogni movimento e rapporto lascia poi trapelare il fatto che la terra è potenza. La potenza è più di una forza che si manifesta occasionalmente; la potenza è qualcosa che agisce senza sosta, esercitando il “dominio” su quello che è il suo regno. La terra domina sugli elementi e sulle cose, viventi e non. Nei viventi tale dominio si manifesta in ogni loro movimento; l'orizontale della terra domina nella verticale della vita.
Ma non è tutto: nell’ambito della vita, il dominio della terra è anche dominio sulla vita e sulla morte. Perché la terra non è soltanto terra-appoggio: oltre che portatrice essa è nutrice [...]
Tuttavia, la terra non è l’unico referente del movimento vitale, e non lo è in virtù della sua stessa essenza... Esiste un altro referente, nel cui caso la lontananza è insita nella sua sostanza, un referente impalpabile, impercettibile al tocco corporeo nonostante la sua presenza si manifesti in modo immediato. A tale referente appartiene tutto ciò che nella sostanza è intangibile: il cielo, la luce e il buio, le luci e i “corpi” celesti, tutto ciò che racchiude il nostro orizzonte senza chiuderlo, ciò che dà all’esteriorità la forma di un’interiorità da cui siamo costantemente circondati.
Come la terra è innanzitutto colei che ci dona ogni “dove”, il cielo è innanzitutto colui che ci dona il “quando” alternando la notte e il dì, la luce e il buio in tutti i loro cicli, avventi e transizioni. Al tempo stesso, è il cielo a donarci anche ogni chiarezza, ogni coscienza di ciò che è vicino, in rapporto sostanziale con ciò che è lontano: sotto la sua luce anche la terra si tinge di colori che rivelano le cose nella loro sostanza, non soltanto in vicinanza, ma anche in lontananza.»
---[Jan Patočka, Il mondo naturale e la fenomenologia (Mimesis), pag. 62-65]
[foto: Prati di Tivo, Abruzzo. Tornando a valle dopo una giornata di magnifiche scalate sulle pareti del versante nord del Corno Piccolo - Gran Sasso d'Italia]