Leggere Jean Baudrillard è oggi un esercizio fondamentale per non perdere la bussola nel mare agitato dei processi semiotici che, attraverso codici e algoritmi, stanno trasformando i nostri spazi vitali ormai saturi di messaggi, informazioni e merci.
Il doppio oltrepassato dal simulacro, che spegne ogni possibilità di relazione con la vita e con l'altro; l'esperienza della lontananza da ciò che è più caro, annullata e soppiantata dalla estraneità del segno che spegne l'unicità della relazione; la pretesa di controllo totale dei processi previsionali si fa isteria di causalità...

«I fenomeni d'inerzia accelerano. Le forme bloccate proliferano, e la crescita s'immobilizza nell'escrescenza. È questa la forma dell'ipertelia di ciò che va oltre il proprio fine: il crostaceo che s'allontana dal mare (per quali segreti fini?) non avrà mai più tempo per tornarvi. Il gigantismo crescente delle statue dell'isola di Pasqua.
Tentacolare, protuberante, escrescente, ipertelico: questo è il destino d'inerzia di un mondo saturato.»

---[Jean Baudrillard, Le strategie fatali, 2007]

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