Dalla nascita di Livello Segreto ho abbandonato completamente Facebook e Twitter.
Risultato: nettamente positivo per la mia testa, la mia tranquillità, la mia creatività. Sto meglio, non perdo tempo, non mi espongo a situazioni tossiche. Vittoria su tutta la linea.
L'unico social corporate che non ho nuclearizzato è Instagram, perché "mi serve per lavoro".
Capire che è lavoro mi ha aiutato a dargli la giusta priorità (bassa).
Quando lo uso, rimango stordito. (il perché nel prossimo toot)
Dopo qualche mese di fediverso, alcune cose che mi sembravano normali mi sembrano ASSURDE.
La pubblicità.
Pubblicità ovunque. E delle peggiori. Dalla mia cronologia si evince che mi piace allenarmi, quindi mi propone:
1) Kit per rasarmi lo scroto (giuro)
2) Guru dei piani alimentari che hanno la dieta perfetta per me
3) Creatina e supplementi
Il problema non è solo che è pubblicità, ma anche che non ha filtri etici. Può essere letteralmente pubblicità predatoria. (segue)
Proporre investimenti rischiosi in criptovalute a chi è al verde, diete a ragazzǝ che si sentono inadeguatǝ perché su Insta ci sono lǝ influencer dai fisici statuari... è pericoloso, immorale, criminale.
Abbiamo costruito la nostra normalità intorno all'equivalente internettiano del centro commerciale a dodici piani costruito su una riserva naturale abbattuta.
"Serve per lavorare."
Se è vero, è un ricatto.
(segue)
Nota sui contenuti.
Il fatto che tutto sia governato dall'algoritmo DEFORMA i contenuti, impoverendoli.
Tutti i post finiscono con una domanda, perché le domande stimolano l'engagement.
"Oggi ho mangiato questo yogurt buonissimo! Voi cosa mangiate in queste giornate calde d'estate? #adv"
Lo trovo ridicolo. Quasi caricaturale. E fino a tre mesi fa mi sembrava tutto sommato normale.
(segue)
I reel usano le stesse musiche e gli stessi trend.
Lǝ influencer del cibo montano i reel nello stesso modo e fanno LA STESSA FACCIA da orgasmo mal celato quando assaggiano il loro snickers vegano fatto coi datteri.
Che è anche buono, e grazie per la ricetta, ma è la stessa fatta da altri 100 account in altre lingue.
(segue)
Ho anche l'impressione che i numeri da capogiro dei reel siano riconducibili a utenti distrattǝ, che ti dedicano attenzione in pillole da 15 secondi, e che non si traducano in nulla di duraturo/significativo.
Da quando comunico le mie cose principalmente su Livello Segreto, le mie attività pubbliche (streaming, concerti, interventi) non hanno subito rallentamenti. Anzi.
Forse perché parlare a 5000 persone interessate è meglio che sbracciarsi davanti a un miliardo di utenti svogliatǝ.
(segue)
Chiudo anche con una nota sull'attivismo su Instagram.
I casi in cui non viene contaminato dal marketing corporate sono sempre più rari. OK che in qualche modo bisogna pur vivere, ma se per vivere prendi soldi da realtà poco etiche (nestlé e affini) inizio a dubitare della trasparenza (e dell'utilità) del tuo attivismo.
Possiamo veramente costruire una lotta dentro un social che vuole solo sfruttarla per vendere due #adv?
(segue)