Il docufilm su Macchiarini dimentica i pazienti su cui ha sperimentato a Firenze ma Giulio Gori e Alessio Gaggioli restano sul caso - dall'inizio - e hanno trovato nuovi documenti che rivelano condizioni cliniche dei pazienti operati a Careggi non conformi a quelle 'ottime' dichiarate dal chirurgo, tutt'altro.
Grazie al lavoro di questi giornalisti e del Corriere Fiorentino il passaggio di Macchiarini a Careggi non resterà nell'ombra e dovrà essere affrontato.
"Tanto, ovviamente, lo spazio dedicato ai medici che al Karoliska Institutet di Solna, in Svezia, operarono al suo fianco ma che poi diventarono i suoi primi accusatori. Uno di loro, Kalle Grinnemo, che arrivò a pensare di suicidarsi quando si trovò isolato per aver messo in discussione Macchiarini, racconta l'esatto momento in cui capì che tutta la vicenda era una bugia: ovvero quando lui e i colleghi si accorsero che non esistevano test sugli animali e che la sperimentazione veniva fatta direttamente sugli esseri umani. Noi in Italia, a Firenze, lo avevamo scoperto ben prima. Ma qui si è preferito mettere tutto a tacere".
"Ora,
con le parole del suo direttore medico, il Cnt scarica quindi la responsabilità di quanto deciso a Careggi sull'ospedale e sul suo comitato etico.
Chi doveva controllare le attività di Macchiarini, anche alla luce del fatto che si trattava di interventi ma sperimentati su animali e uomini? Se non è chiaro come siano avvenute le verifiche sulle condizioni dei pazienti da operare e se queste fossero compatibili con le cure compassionevoli, il Corriere Fiorentino è venuto in possesso di nuove carte che dimostrerebbero come fosse Масchiarini ad autocertificare i risultati dei trapianti: fu lui, assieme ai dottori Alessandro Gonfiotti e Massimo Jaus, a firmare un rapporto sui 5 trapianti giudicandone positivamente gli esiti, rapporto trasmesso dalla direzione sanitaria di Careggi e dall'allora direttore sanitario Valter Giovannini a marzo 2011 che poi servì alla giunta regionale, per rispondere a una interrogazione in Consiglio".