La meravigliosa musicalità della lingua tedesca.
Stéphane Hessel recita "Il canto di Hyperione" di Friedrich Hölderlin - autunno 2010
«Voi errate in alto, nella luce
su tenero suolo, genii beati!
Splendidi aure divine
vi sfiorano leggere
come le dita dell’artista
le sacre corde.
Sciolti dal destino, come il poppante che dorme, respirano gli immortali;
pudico (casto mantenuto),
in boccio timido avvolto
eterno fiorisce
per essi lo spirito,
e gli occhi beati guardano
in placida
eterna chiarità.
Ma a noi è dato
in nessun luogo trovar pace,
dileguano, cadono,
nel dolore gli uomini
ciecamente
di ora in ora,
come acqua da pietra
a pietra lanciata,
senza mai fine, giù nell’ignoto»