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In una breve sessione con il sistema ChatGPT ho provato a fare tre domande.

Prima di tutto: “cosa si intende per mondo?”
La risposta del sistema: “…l’insieme di tutte le cose che esistono, compresi gli esseri umani, gli animali, le piante, le cose inanimate, l’ambiente e l’universo.” indica già quale sia la prospettiva con la quale è stata progettata.
Il “mondo” per ChatGPT non è l’orizzonte delle possibilità d’essere, la rete di senso e significato che si apre in ogni istante per l’umano, nel quale è invitato a prendere posto, ad agire e sentire insieme agli altri, ma un insieme di entità/cose ciascuna delle quali può essere etichettata, classificata, misurata, calcolata, manipolata…

A partire da questo modo di concepire il mondo, non sorprende la risposta alla seconda domanda: “cosa si intende per precomprensione di una parola o di una frase?”
Se il mondo è una collezione di oggetti, di cose, di corpi nello spazio e non di possibilità d’essere, ebbene la precomprensione di una parola o di una frase non può che essere una pre-elaborazione, un atto cognitivo/riflessivo (l’io penso cartesiano) che ordina e dà senso a quel mondo in sé privo di significato. ChatGPT non conosce né può concepire la precomprensione come fenomeno nel quale l’umano sente e attua un significato prima ancora di portarlo in un discorso o in una operazione logica e razionale.
Nella vita vissuta la comprensione di un oggetto implica sempre la tacita precomprensione dell’intero orizzonte dei rimandi al cui interno l’oggetto diventa significativo e fruibile per l’umano. All’interno di quell’orizzonte alcune possibilità d’essere – agire, pensare e sentire – potranno apparire, altre resteranno occultate.

Infine, la domanda: “cosa è una emozione?”
Se il mondo è una collezione di oggetti, entità ecc… che sta li fuori allora una emozione non può che essere “…una reazione psicologica intensa e immediata a uno stimolo”.
Il sistema non può concepire l’emozione in quanto modo integrale del vivente di sentirsi posizionato, in relazione a sé, agli altri e al contesto, già originariamente significato, già da sempre articolazione di senso che prende forma dal modo stesso in cui viene attuata tacitamente l’esistenza.

È evidente quale prospettiva sulla vita e sul mondo è a fondamento di ChatGPT: quella che da Leibniz e Kant arriva a noi passando per Fichte, Hermann von Helmholtz, Hermann Ebbinghaus, William James, Ewald Hering… Il fondamento di questa prospettiva, sinteticamente, è:

  • separazione netta tra mondo e soggetto
  • sensazioni prive di ordine, forma ed estensione
  • solo le intuizioni pure ordinano il mondo caotico
  • la messa in forma categoriale dei dati offerti dalla sensibilità consente di riconoscere gli oggetti del mondo, e di orientarsi

Questa prospettiva non è né scontata né universale, ma viene tacitamente data come unica e universale perché si presta a realizzare sistemi come e a stabilizzare, calcolare e prevedere l’umano adattato al sistema.

Questa è la più pericolosa operazione di colonialismo che l’occidente sta realizzando a spese non più di una minoranza etnica lontana ma sulla pelle di ogni essere umano che non si adatterà alla prospettiva aberrante del profitto, della competizione e dell’ homo oeconomicus.

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