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Credo sia riduttivo e fuorviante vedere le riflesisoni di Hinton solo da una prospettiva tecnica di controllabilità dei dispositivi. Quella che è in atto con l’attuale AI, per come arriva nel sociale, è una dinamica che coinvolge più ampi domini. Mentre viene tacitamente passato il senso che ci sia un mondo oggettivo governato da leggi positive e certe (come la gravità) che la AI può magicamente cogliere per offrire (a pagamento) pianificazione e controllo sugli eventi della vita, di fatto ciò che in ogni istante emerge - anche attraverso la AI - è un mondo e una realtà prodotta. Lo aveva indicato già Whitehead nel 1978 con il concetto di prehension: “The production of novel togetherness”. Mentre ci viene tacitamente passato il senso di una qualche essenza che può essere conosciuta, anticipata e controllata, nella realtà viene attuato un processo sempre nuovo e in divenire controllato da chi conduce il gioco. Ciò che non è calcolabile né prevedibile è proprio il processo in atto e le sue mutazioni in relazione agli interessi in gioco. Per portare a manifestazione questi processi e dinamiche, delle quali la AI è solo un aspetto, bisogna uscire dalla prospettiva della calcolabilità. Questo è il senso delle posizioni di Hinton.

bbc.com/news/world-us-canada-6

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