Come minimo non si sono documentati. Ci sono diversi studi fatti tra gli anni ‘80 e ‘90 che hanno dimostrato l’inefficacia di queste modalità nella prevenzione, quando non addirittura l’effetto opposto. Un testo comunicativo, in questo caso soprattutto, parla attraverso ciò che non dice direttamente. Quale adolescente si sentirebbe rappresentato dal bravo ragazzino che cerca di apparire sicuro di sé mentre non lo e? Il ragazzo che nel video si rolla la canna (o almeno ci prova) oltre ad essere più grande arriva tacitamente più sicuro di sé. L’atteggiamento del tipo vissuto e “incasinato”, agli occhi dei più giovani, non fa che aumentarne il “fascino” e l’attrattiva portando più facilmente all’imitazione.
Non ultimo, la prospettiva moralistica in accoppiamento con il terrorismo psicologico secondo cui “la droga fa male” fu una di quelle faccende che in ambito di prevenzione venne indicata, ormai più di trent’anni fa, come altamente inefficace perché, tra le altre cose, va contro una evidenza che rende la sostanza desiderabile: quando ti fai, stai una favola.
Non far riferimento alla tossicità era la prima banale “regola” per chiunque fosse chiamato a elaborare testi comunicativi di prevenzione. Questo video davvero non so chi lo abbia concepito, nemmeno Paperino farebbe peggio.
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