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Questa è notevole.
Una ricerca sul ruolo dell’attività di routine del “tocco di sé” (autopercezione) nell’infante è fondamentale per stabilire una rappresentazione del corpo proprio e sposta la dinamica di sviluppo dell’autoconsapevolezza umana radicandola nell’azione autodiretta.
La percezione/consapevolezza di sé è a fondamento della consapevolezza del mondo esterno.
L’attuale AI è tutta costruita non solo su un modello superato della organizzazione nervosa - vedi la critica della Hurley al ‘sandwich model of the mind’ - ma è orientata esclusivamente (e non potrebbe essere diversamente) alla percezione di dati esterni.
La solita canzoncina (ripetuta anche da Cristianini) secondo cui la AI non va intesa in senso umano diventa chiaramente manipolatoria. Non si capisce perché dovremmo continuare a chiamare “intelligenza” ciò che più autenticamente è solo “automazione”.

sciencedirect.com/science/arti

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