Premessa. Uso FB e IG principalmente per seguire i miei artisti preferiti i gruppi della mia squadra e qualche account divulgativo o politico interessante. Sono obbligato a seguirli lì, perché non usano mastodon. Pubblico poche cose mie, al 99% rimandando al mio blog personale per il contenuto completo. Ho molti contatti anche professionali su quei social, che do base uso come contatti di lavoro. (Cont)
@Uomomosca abbiate pazienza, se scegliete di attivare un account qualsiasi sui servizi Meta avete scelto di far parte e di essere complici di un modo di concepire e vivere la rete e i social. Non sono delle organizzazioni umanitarie, né accademie, sono la più subdola, cinica e ipocrita espressione del capitalismo delle piattaforme. Lamentarsi per le regole che decidono e impongono ai loro utenti, oltretutto usando l'account per scopi "professionali", è quantomeno curioso.
@Uomomosca mi scuso se la nota è arrivata polemica, davvero non intendevo né offendere né polemizzare. Mi ha incuriosito il fatto di "rimproverare" a Meta un modo di fare che è parte essenziale della loro logica di business e della loro stessa identità. Le virgolette usate sul lavoro o sulla professione erano per esprimere un'altra perplessità: come faccio a fare qualcosa di professionale, cercando oltretutto di costruire rete e gestire la comunicazione, rimanendo anonimo?
In ogni caso, le mie scuse per tutto ciò che ti è arrivato inopportuno o offensivo.
@Gert Poi la realtà è che IG resta importante in alcuni ambiti e non c'è una valida alternativa (neanche Cora, per capirci). Qui su mastodon sto benissimo per l'aspetto umano e di quality of life. Ma dubito che qui sarò mai contattato per vendere un originale o una stampa o da un editore 🙂 ci sta, per carità, lo facevo solo notare (penso che tutti gli artisti in mastodon non hanno lasciato IG, credo).
@Uomomosca su l'anonimato in rete mi trovi in si tonia. Quello che non riuscivo a mettere insieme era l'aspetto lavorativo con l'anonimato. Su mastodon non uso i miei riferimenti personali, se fossi nel fediverso con prospettive professionali dovrei per forza mettere in chiaro una identità anche per una questione di rispetto nei confronti degli altri. Poi, pensare di essere anonimi su Meta è pura illusione (IMHO) basta pensare che i dati di Meta hanno alimentato i sistemi AI di Israele per pianificare attacchi a bersagli sensibili.
@Gert l'anonimato (come la pirateria, o i siti di vera contro informazione) era alla base di internet all'inizio, anzi era la cosa bella. Identificare tutt3 non è mai stata una cosa che ho condiviso. Ciò detto, scusa tu per la risposta piccata, avrò frainteso. Ma l'ho visto come rimproverare chi in passato ha perso soldi per il fallimento di una banca, dicendo "vabbé, le banche fanno speculazioni, ora che ti lamenti?".