"L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha segnato un punto di svolta non solo in ambito politico, ma anche nell’intersezione tra tecnologia e industria della difesa. Secondo un’approfondita inchiesta pubblicata da The Intercept, l’ascesa di Trump ha favorito l’emergere di una nuova élite tecnologica conservatrice, pronta a sfruttare il rinnovato sostegno governativo per ampliare il proprio coinvolgimento nella produzione di armamenti e tecnologie di sorveglianza. Questo fenomeno è emblematico di un cambiamento epocale nel settore tecnologico americano, che ora abbraccia senza riserve la collaborazione con il complesso militare-industriale.
Durante la sua campagna elettorale, Trump si è presentato come un candidato anti-interventista, ma in realtà ha stretto alleanze con potenti figure della Silicon Valley, come Peter Thiel, Elon Musk e Palmer Luckey, tutti sostenitori della politica “America First” e fautori di un potenziamento dell’arsenale tecnologico-militare degli Stati Uniti. Questa “classe guerriera” di imprenditori tecnologici vede nella competizione con la Cina una battaglia esistenziale e ritiene che il dominio tecnologico e militare sia fondamentale per la sicurezza nazionale americana."