Palermo, 9 maggio 1943, il giorno dell’apocalisse.
La prima formazione di bombardieri arrivò su Palermo alle 12,35 ed era costituita da 222 bombardieri pesanti (le cosiddette “fortezze volanti”), da 90 bombardieri medi, scortati da 118 caccia. I bombardieri pesanti arrivano in sei ondate, quelli medi in dodici ondate, i caccia spazzano il cielo in lungo e in largo.
Molti degli ordigni utilizzati erano bombe al fosforo, in grado di provocare incendi, altre bombe erano sganciate a grappolo di tre o quattro, legate tra loro ed in grado, scoppiando contemporaneamente, di distruggere un edificio fino alle fondamenta.
La contraerea spara ininterrottamente dalle 12,45 alle 13,30, alle 13,15 la città è distrutta.
La sera dello stesso giorno la città tornò ad essere colpita da 23 aerei bimotori che sganciarono anche due bombe ad alto potenziale. Palermo annientata, poteva vantare solo il triste primato di essere stata la prima città italiana vittima di un bombardamento a tappeto.
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Palermo, litorale dell'Addaura
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Palermo, "Exstasis in 4K" il video mapping, che incanta, nella Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
LA PALERMO DEI MISTERI
I BEATI PAOLI, FRA LEGGENDA E REALTA'
Si narra che la prima apparizione storica che abbiamo dei Beati Paoli risale intorno alla fine del XVIII secolo, quando il marchese di Villabianca trascrive e pubblica i suoi “Opuscoli Palermitani” sostenendo fermamente l’esistenza di una confraternita denominata Beati Paoli che ha agito nell’oscurità intorno al 1180 circa.
Il nome della setta deriva dalla devozione a San Francesco da Paola, mentre la causa del termine “beati” è da ricercare nella pratica comune dei membri di girovagare per le Chiese di Palermo vestiti da monaci.
Durante la notte, invece questi uomini avevano il volto coperto da un cappuccio nero, in occorrenza, però, i Beati Paoli venivano anche chiamati i “vendicosi”, infatti, si pensa che la setta fosse formata per lo più da cittadini appartenenti a un ceto basso che facevano giustizia contro i soprusi dei nobili, nonché proprietari di feudi.
Come tutte le sette, i Beati Paoli avevano un rifugio. Tale luogo di ritrovo fungeva da vero e proprio tribunale, in cui la confraternita si riuniva per decidere sulla vita o sulla morte dei nobili rivali. Il tribunale era un insieme di vie e grotte sotterranee, appartenenti ad un’antica necropoli punica, che si pensa si estendessero sotto il mercato del Capo di Palermo.
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Palermo "Stupor Mundi", città dai mille volti, segnata da secoli di storia e dominazioni che hanno lasciato traccia sia a livello culturale che architettonico. Nel capoluogo siciliano le testimonianze del suo passato, segnato dall’avvento di fenici, greci, romani, arabi e normanni rivivono tutt’ora grazie alla maestosità del suo patrimonio artistico inserito in un contesto brulicante di vita, dialetti e tradizioni popolari.