Mi capita spesso di incrociare gli sguardi di meraviglia dei turisti che ammirano le bellezze dell'architettura monumentale di Palermo.
Spero che un giorno questa città possa essere valorizzata per quello che realmente merita.
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I primi pupari siciliani costruivano da sè i paladini, guerrieri cristiani e saraceni, angeli, cavalli, draghi e figure mitologiche, riproducendo lo stile delle armature, creando i modelli e realizzando elmi, spade, corazze che poi rivestivano, pupi a volte dall'aspetto fiero, spavaldo o burlesco.
Nell'Opera dei Pupi si trasmettono ancora oggi stili e comportamenti del popolo siciliano come la cavalleria, il senso dell'onore, la difesa del debole e del giusto, la priorità della fede.
Le gesta dei paladini e il ciclo carolingio sono tra le tematiche trattate negli antichi canovacci usati dai pupari.
Carlo Magno, Gano, Orlando, Rinaldo, Angelica, hanno popolato le sponde dei carretti siciliani, i cartelloni propaganda degli spettacoli serali dei teatrini, le lambrette e i carrettini di uso vario e la fantasia di noi siculi, attraverso i cunti e le farse raccontate, la sera, attorno alla tavola di ogni casa.
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Palermo Street Art
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Andrea Camilleri ci lasciava il 17 luglio del 2019, ironia e scrittura raffinata. i suoi gialli vanno a ruba, il suo stile è imitato ma inimitabile.
Ogni nuovo libro firmato Andrea Camilleri scala inevitabilmente le classifiche fino alla vetta, e lì si insedia per mesi.
Si parla di decine e decine di milioni di copie, ma chi le conta più? Eppure lui non se ne vantava: nonostante la vista un po' appannata e le molte primavere sulle spalle, è rimasto quello degli esordi, cioè un signore siciliano spiritoso, modesto e molto colto.
RE: https://pixelfed.social/p/panormus/586601399808031783
In quel capolavoro di Milan Kundera che è "L'insostenibile leggerezza dell'essere", si nascondeva una frase d'amore per Palermo.
In quel romanzo, precisamente nel capitolo dal titolo "Le parole fraintese", c'è un passaggio testuale che fa così:
Tra dieci giorni, se non hai niente in contrario, potremmo andare a Palermo le disse.
Preferisco Ginevra rispose lei.
Stava in piedi davanti al cavalletto ed esaminava una tela iniziata.
"Come puoi vivere senza conoscere Palermo?".
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ALLA CORTE DEL RE
Ibn Giubayr, viaggiatore e scrittore andaluso che nel 1183-1184, visitò Palermo durante il regno di Guglielmo II“
Stavamo per entrare nella città di Palermo quando fummo fermati e condotti alla porta vicino ai palazzi del re. Attraverso spazi aperti, porte e corti reali, ammirammo palazzi con le torri squadrate, giardini e anticamere occupate da personale di servizio che abbagliarono i nostri occhi e confusero i nostri pensieri. Tra le cose che vedemmo c’era una sala (maglis) in una spaziosa corte circondata da un giardino e i lati occupati da colonnati. La sala occupava l’intera lunghezza della corte e noi ci meravigliammo della sua estensione e dell’altezza delle sue logge. Poi ci fu detto che qui il re pranzava con la sua corte. Questi colonnati e le anticamere sono dove i suoi giudici, gli addetti al suo servizio e gli amministratori siedono in sua presenza…”
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Nel maggio del 1624, dopo 50 anni dall’ultima epidemia di peste, a Palermo tornò il terrore del nemico invisibile, la storia che si ripete, per l’ennesima volta il mare porta la peste dentro la città.
Il 9 giugno del 1625, dopo il ritrovamento sul monte pellegrino delle ossa di S. Rosalia, fu costruita un'urna apposta per le reliquie e fu portata in processione con la partecipazione di tutta la popolazione e con grande solennità.
La peste cominciò a regredire e il 15 luglio quando si fece il pellegrinaggio sul Monte Pellegrino, nell’anniversario del ritrovamento delle reliquie, non comparve più nessun caso di appestato.
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9-10 luglio 1943 lo sbarco attuato dagli alleati sulle coste Siciliane (nome in codice operazione Husky).
RE: https://pixelfed.social/p/panormus/583998415767171692
Sulle tracce di Goethe a Palermo: in tv c'è il docufilm in prima visione Rai
In tv sbarca il viaggio in Sicilia di Wolfgang von Goethe alla ricerca della classicità. Un'esperienza iniziata a Palermo il 2 aprile 1787 e raccontata in “Viaggio in Italia”.
A ripercorrerla è il docufilm del grande regista teatrale Peter Stein “Sulle tracce di Goethe in Sicilia”, proposto il 10 luglio alle 21.15, in prima visione Rai, su Rai 5.
Torna anche quest’anno il flash mob «Nessuno tocchi Rosalia» organizzato dal Centro antiviolenza Le Onde Onlus di Palermo.
Saranno disegnate 120 sagome in piazza Politeama per ricordare i femminicidi del 2022.
L’invito è per le cittadine ed i cittadini a portare il 13 luglio a Piazza Politeama alle 18.30 un fiore per deporne uno su ogni sagoma in memoria della vita delle donne vittime di femminicidio e delle loro figlie e dei loro figli resi orfani.
«Trasformiamo la parola “potere” da sostantivo che indica controllo e oppressione a verbo rafforzativo di scelte di libertà».
ANTICHI MESTIERI SCOMPARSI "IL BANDITORE"
Fino agli inizi del ‘900 gran parte della popolazione non era in grado di leggere né ordinanze né manifesti, per questo molti annunci (sia delle autorità locali che di privati per scopi commerciali) venivano proclamati da un banditore.
Non era infrequente in passato imbattersi per strada nel banditore. Fino alla fine degli anni ’50 le Amministrazioni comunali si servivano di un banditore per comunicare ai cittadini eventi, ordinanze e notizie riguardanti la vita del Comune o alcune scadenze o adempimenti.
Una tendenza, questa, che trova radici nella tradizione medievale utilizzata dai sovrani per far giungere ai loro cittadini notizie riguardanti leggi, dispacci, decisioni, ordinanze.
Infatti il banditore, così come avveniva in tempi antichi, fornito dapprima di un tamburo e successivamente di una cornetta d’ottone, girava per i vari rioni del paese per comunicare notizie importanti e decisioni adottate dal Consiglio comunale.
Venivano prima annunciati i bandi commissionati dalle Autorità: la chiamata alla visita di leva e le delibere del Comune e poi quelle dei privati cittadini.
Si fermava agli angoli delle strade, suonava il suo tamburo o la cornetta, per richiamare l’attenzione dei cittadini e, dopo due o tre lunghi e acuti squilli di cornetta o di rullo del tamburo, nel più rigoroso linguaggio dialettale locale dava libero sfogo ai polmoni, gridando ai quattro venti un messaggio che gli era stato commissionato dall’Amministrazione o da un privato cittadino, ossia “ gettava il bando ”, preceduto dal classico “ Udite, udite “ o “ Per ordine del signor Podestà” o “ II signor Sindaco avverte “, o ancora "il signor Giudice Conciliatore comunica", “ il Sindaco manda a dire che ....... “.
Palermo "Stupor Mundi", città dai mille volti, segnata da secoli di storia e dominazioni che hanno lasciato traccia sia a livello culturale che architettonico. Nel capoluogo siciliano le testimonianze del suo passato, segnato dall’avvento di fenici, greci, romani, arabi e normanni rivivono tutt’ora grazie alla maestosità del suo patrimonio artistico inserito in un contesto brulicante di vita, dialetti e tradizioni popolari.