@mcp @_elena

Non un'idea, ma una segnalazione: ciò di cui parla Elena ricorda molto i principi del : permacomputing.net/Principles/

In italiano, karlessi (Marco Milani) parla di Tecnologie Conviviali: eleuthera.it/materiale.php?op=

Una definizione che però (a mio parere) non esprime interamente il concetto (contrariamente al permacomputing, che però non saprei come tradurre in italiano).

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@mcp

Il problema fondamentale di "web biologico" e "organic web" è che in realtà il web è fatto primariamente di elettroni/fotoni che si muovono (tipicamente oscillano) lungo cavi.

Mi rendo conto che questa descrizione riduttiva lo priva di qualunque poesia, ma è utile a comprendere perché "organic" e "biologico" sono difficilmente applicabili ad artefatti tecnologici.

Il rischio animista è sempre dietro l'angolo: definire (e dunque pensare) un artefatto elettromeccanico come "vivo" (biologico) è estremamente pericoloso, come lo è parlare di "intelligenza artificiale", "machine learning", "esseri tecnici" (per ricitare Carlo Milani) o "macchine cognitive" (per citare @enriconardelli)

Forse, bisognerebbe riflettere meglio sulle radici profonde dell'analogia: cosa accomuna ciò di cui parliamo al cibo biologico?

La cura?
Direi di no, perché il software BigTech è curatissimo.

La natura "locale" dei contenuti?
Forse.

Il fatto che non esista per causare dipendenza?
Forse.

Più domande che risposte... scusate. :-)

@_elena

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