M'ero perso questa fuga radioattiva di novembre, segnalata come priva di rischi per la popolazione, nel paese più nuclearizzato d'Europa. Era una centrale in manutenzione che dovrebbe ripartire a gennaio:
Nel frattempo la Francia annuncia la chiusura di 7 reattori per fare economie energetiche:
https://www.montelnews.com/news/1399443/edf-stops-7-reactors-to-save-fuel-63-gw
@gubi Il fatto che la centrale fosse in manutenzione sembra un fatto positivo, possibilmente la ripareranno in modo che cose del genere non accadano più, voglio sperare.
Il secondo articolo è a pagamento e non posso leggerlo tutto, da quello che ho capito però non chiuderanno 7 reattori, bensì li fermeranno temporaneamente.
Non capisco se questo significa che l'uranio scarseggia in Francia.
@rastinza dati di contorno:
Il 45% dell'uranio usato per le centrali francesi viene da paesi sotto l'influenza russa. Una scarsità è plausibile:
La manutenzione non è un buon segnale, ma un segnale del fatto che il parco di centrali francesi è obsoleto, con un'alta percentuale oltre la soglia critica dei 40 anni.
https://www.sortirdunucleaire.org/Quel-age-a-ma-centrale
Un ex direttore della centrale di Tricastin ha denunciato "politiche di dissimulazione degli incidenti":
@gubi La dissimulazione degli incidenti è preoccupante.
Questo potrebbe significare che questo incidente comunicato come piccolo ed ininfluente possa invece essere problematico.
Dici che la manutenzione della centrale non porta ad una migliore sicurezza?
@rastinza la manutenzione di un impianto obsoleto non rende l'impianto meno obsoleto, così come una pezza nuova messa a un vestito vecchio non rende il vestito meno logoro nel suo complesso. In ogni caso, se proprio vogliamo esagerare e aumentare del 50% il ciclo di vita delle centrali portandolo da 40 a 60 anni, risulta comunque chiaro che il nucleare non è la soluzione di alcun problema energetico, semplicemente rimanda un problema di due o tre generazioni aggiungendo problemi ulteriori.
@gubi Anche prendere tempo può aiutare. Si stanno sviluppando ed utilizzando molti metodi rinnovabili per la produzione di energia.
Avere più tempo per effettuare questa transizione energetica potrebbe essere una cosa positiva: potrebbe permettere di chiudere rapidamente centrali a carbone ed a petrolio e di poi sostituire le centrali nucleari con centrali rinnovabili.
Il generale Paulus perse la battaglia di Stalingrado ed era assediato senza speranza di poter vincere, tuttavia rifiutando di arrendersi ritardò i rinforzi sovietici di 10 giorni; impedendo all'avanzata sovietica di scardinare le difese tedesche.
Certamente per prendere tale scelta coscienziosamente è necessario sapere alcune cose:
- È possibile sostituire tutta la produzione energetica con energia rinnovabile in tempi abbastanza rapidi?
- Sono i problemi generati da centrali nucleari peggiori di quelli generati dagli attuali metodi di produzione?
- È possibile sostituire la produzione energetica attuale con centrali nucleari?
Io queste cose non le so, dunque non ho una chiara opinione a riguardo.
La 1a domanda non ha risposta perché i temi della transizione energetica sono dettati dal decisore politico e non stabiliti a priori dalla tecnologia.
La 2a domanda è mal posta perché il nucleare va confrontato con le alternative nello stato dell'arte delle tecnologie, non con vecchie tecnologie e attuali metodi di produzione.
La 3a domanda ha come risposta che anche se fosse possibile non è comunque auspicabile, IEA dice che il mix ottimale ha al massimo un 10% di nucleare.
@gubi Queste risposte non sono molto soddisfacenti e se così fosse allora equivarrebbe a dire che la decisione non può essere analizzata e che ognuno può decidere un po' come gli pare.
1. Come effettuare la transazione energetica è ovviamente deciso dai singoli governi, ma immagino che qualche calcoli si possa fare dando una data, una percentuale di energia rinnovabile ed una quantità di denaro investito. Essendo noi in Europa si può considerare gli obiettivi per il 2050, tuttavia mi pare si sia detto che la transazione per il 2050 non sarebbe rapida abbastanza.
2. No, stiamo parlando di transizione dai metodi produttivi attuali a dei metodi produttivi migliori. Bisogna comparare quello che c'è con le modifiche che si possono fare. Assumere che adesso l'energia venga prodotta completamente con tecnologie allo stato dell'arte è scorretto. È utile sapere se una transizione effettuata con un mix di rinnovabili e nucleare sarebbe più rapida e condurrebbe a rischi minori rispetto ad una transizione con solo rinnovabili oppure no.
3. Il fatto che non sia auspicabile da cosa sarebbe giustificato? La IEA dice molte cose, tra cui il fatto che bisogna aumentare la produzione di energia nucleare. Non so perché lo dicano, ho giusto cercato sul loro sito per confermare quello che hai scritto.
@rastinza non sono le risposte mie, ma i dati scientifici, i dati di cronaca e i dati di realtà che abbiamo a disposizione.
Questi dati ci dicono che i tempi e i costi di una centrale nucleare si possono STIMARE con un certo grado di incertezza, ma non si possono mai GARANTIRE con certezza. Esempio: Olkiluoto in Finlandia. Stimati 3 miliardi in 3 anni, non sono bastati 9 miliardi in 15 anni. L'imprevisto va messo in conto e non può essere negato.
@gubi Si, sono d'accordo con la tua interpretazione ed anche io lo avevo ritrovato.
Stavo cercando la loro definizione di rinnovabile dato che non si sa mai che non includano per qualche motivo il nucleare tra le rinnovabili, ma non sono riuscito a trovarlo.
Comunque parlano di un aumento del nucleare qui (scusa che prima ho dimenticato la fonte https://www.iea.org/reports/nuclear-power-in-a-clean-energy-system), non so a questo punto se il piano sia di utilizzare il nucleare per 20-30 anni e poi nel 2050 avere solo rinnovabili o qualcosa di differente.