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Ho visto il film “The creator” (Nirmata), e l’ho apprezzato, molto.
Incuriosito dalle prime scene del film, dove si introduce il termine ‘Nirmata’ indicandolo come il termine nepalese per “creatore”, mi sono incuriosito perché mi ricordava in realtà una parola in sanscrito, così sono andato a fare una piccola ricerca. In effetti ricordavo bene. Il termine più propriamente sanscrito per “creatore” è: Nirmātṛ (Nirmaatri)

Nir = prefisso, indica privazione o assenza
Mātṛ = madre

Dunque Nirmātṛ è colui (colei) che non ha madre, essere non generato, dal quale tutto genera….per estensione fattore, creatore, artefice, costruttore, autore…

Il termine, in particolare nella tradizione Mahayana (Maha-prajnaparamita-sastra), è impiegato per indicare le situazioni nelle quali il Buddha parla (espone i suoi insegnamenti) mentre gli esseri da lui “magicamente creati” (Śrāvaka) non parlano, restano in silenzio, in ascolto. Uno dei poteri della bambina AI del film è proprio quello di silenziare tutti i dispositivi, di metterli in ascolto. Per farlo non fa altro che entrare in raccoglimento giungendo le mani. Il suo “potere” più grande è quello di portare pace.
Speriamo possa ispirare davvero lo sviluppo della futura AI.

vid.puffyan.us/watch?v=NqlwtG0

@Gert è piaciuto anche a me ma non avevo approfondito il termine Nirmata. Grazie dello spunto.

@lucamondini dalla versione italiana del vocabolario Sanscrito Monier-Williams.

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