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Non esistono oggetti in astratto (categorie) - fuori da un mondo di senso e significati per qualcuno - senza un'apertura verso possibilità d'essere che ci riguardano, ce lo ha insegnato la fenomenologia. Questi studi in neuroscienze indicano esattamente la stessa cosa. Entrambe le prospettive dovrebbero far ripensare tutte le fantasie su una intelligenza puramente razionale, capace solo di calcolare e categorizzare. Il digitale è parte della vita, ma la vita non è digitale, nemmeno un poco.

«Our work reveals a multidimensional framework that is consistent with the rich and diverse behavioral relevance of objects. This ultimately explains our broad range of human behaviors better than the categorization-focused approach, and this in turn is crucial for understanding how we perceive and interact with our visual world in a meaningful way»
@scienze

cbs.mpg.de/2272835/20240909?c=

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