La parola 'dossier ' ha origini francesi, indica un fascicolo nel quale sono raccolti documenti su un argomento specifico. Il termine è legato al sostantivo 'dos' (dorso), per via delle etichette poste sul dorso della cartella che raccoglieva i documenti. In seguito all'affare Dreyfus, verso la fine dell'800 il termine entrò nell'uso comune anche in italia.
L'affare Dreyfus è un noto caso di presunto spionaggio in Francia conclusosi con la ingiusta persecuzione dell'ufficiale di origine ebraica Alfred Dreyfus accusato con prove, poi rivelatesi false, di spionaggio a favore della Germania.
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Oggi il dossier si riferisce in modo generico a una raccolta sistematica di informazioni, spesso utilizzata in ambito legale o investigativo.
La stessa 'schedatura' di polizia, senza controlli, più tardi rese possibile in tutta Europa l'individuazione di oppositori politici e lo sterminio della popolazione ebraica rastrellata con strumenti investigativi "deviati", cioè utilizzati per fini non di contrasto funzionale alla criminalità ma per criminalizzare individui o interi gruppi. Tra questi anche omosessuali, disabili e il popolo Rom.
"La verità è in marcia" proclamava Emile Zola nel suo intervento di accusa. Per la prima volta un intellettuale europeo si schierava contro i poteri forti.