Storie sovversive
Anarchici, socialisti, antifascisti, sindacalisti, in generale persone considerate capaci di mettere in pericolo l’ordine costituito solo perché fuori dagli schemi, emarginate o ribelli. Tanti uomini e donne, a volte controllati dalle autorità italiane per il solo fatto di essere istruiti, o perché mogli o familiari di uomini considerati pericolosi. Dal 1872 al 1983 sono stati sorvegliati e schedati dalle questure perché giudicati potenzialmente “sovversivi”.
Le loro storie sono riemerse grazie a verbali di pedinamento, perquisizioni, fotografie segnaletiche, fogli di via, ritagli di giornale, descrizioni fisiche, carte d’identità e tessere di partito sequestrate. Ma anche attraverso lettere ad amici e familiari, in cui a volte traspariva la paura di essere controllati.
I loro ritratti e le loro vicende sono raccolte nel libro fotografico Sovversivi e sovversive. Storia, memoria e cura. Le immagini sono di Michele Lapini, mentre i testi sono curati da Francesca Delneri e Valentina Gabusi, storiche e funzionarie dell’archivio di stato di Bologna. Il volume esce per la casa editrice Pendragon il 29 aprile, in occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo.
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