https://gliasinirivista.org/a-scuola-da-google/
"Ad esempio il Politecnico di Torino, invece di affidare studenti e docenti ai BigTech selezionati dal Ministero, ha deciso di potenziare le proprie infrastrutture informatiche dedicando sei server a un cluster oVirt di 50 macchine virtuali su cui installare Big Blue Button. ..." 1/
@Shamar #ascuolacongoogle
"... Con questo stack completamente open source, ha permesso a oltre 2mila docenti di erogare 800 corsi per oltre 30mila studenti, basandosi solo su risorse e competenze interne. Il tutto con un costo annuale di meno di 80 centesimi a studente e un risparmio previsto rispetto alle offerte cloud di oltre un milione di euro in 5 anni." 2/ (segue)
@Shamar #ascuolacongoogle
"... Analogamente, già durante il primo lockdown il consorzio universitario Garr ha potuto offrire gratuitamente alla cittadinanza il sistema di videoconferenza Jitsi Meet, installandolo sulla propria infrastruttura cloud federata, realizzata esclusivamente con software open source." 3/ (segue)
@Shamar #ascuolacongoogle
"Queste esperienze hanno dimostrato che laddove si investa nelle competenze, gestire autonomamente le proprie infrastrutture informatiche non è solo possibile, ma più economico che affidarle ad aziende multinazionali." 3/ (continua su https://gliasinirivista.org/a-scuola-da-google/)
@Shamar #ascuolacongoogle
@rresoli
Tecnicamente facile, di fatto impossibile. Ogni scuola o rete di scuole dovrebbe e avere un server, un tecnico e la consapevolezza epistemologica e politica della necessità di adottare strumenti alternativi alla principale piattaforma in uso. E se è il ministero a proporti gsuite o msteams è difficile obiettare qualcosa sul locale. Il capovolgimento di paradigma è necessario a monte...
@Shamar
@valhalla @paolo @Shamar @paoloredaelli @misterti @monitorapa @opavlos aggiungo, matrix non ha diversità lato server, XMPP sí
@valhalla @paolo @Shamar @paoloredaelli @misterti @monitorapa @opavlos ... e dopo aver provato un po' matrix negli ultimi giorni (con client Element, sia desktop che Android) devo dir che concordo con: "While the Matrix protocol is also taking the user's privacy seriously, it seems like its architectural focus is directed elsewhere, valuing usability over privacy."
@rresoli Vorrei farti notare che l'articolo da cui hai estratto il commento è del 2018. Il protocollo era giovine, l'E2EE non era ancora stata implementata come standard ed il client non era ancora ad un livello di usabilità che lo rendeva accessibile a tutti (mia madre lo usa senza problemi).
Può non soddisfare tutti ma almeno può soddisfare molti use cases pricipalmente rimpiazzare WA, Messenger, Slack e similari. @valhalla @Shamar @paoloredaelli @misterti @monitorapa @opavlos
Ma infatti per un progetto ponte come #MonitoraPA mi sembra il punto di equilibrio ottimale.
Però un bridge #Matrix <=> #XMMP non mi dispiacerebbe, se esistesse.
Proprio per raggiungere più persone.
Anche se con quasi 300 persone in chat, già a volte ci si perde.
@rresoli @valhalla @paoloredaelli @misterti @monitorapa @opavlos
@Shamar Il problema con i bridge è che non si può fare mantenendo l'E2EE e quindi ci sarebbe un problema di confidenzialità dei messaggi. La cosa bella di matrix è che neanche io, come admin del server, posso decrittografare i messaggi in quanto le chiavi sono solo sui vostri device. @rresoli @valhalla @paoloredaelli @misterti @monitorapa @opavlos
Il problema sembra essere più che altro l'assenza di un bridge manutenuto e bidirezionale.
Almeno, io non l'avevo trovato.
@paolo @rresoli @valhalla @paoloredaelli @misterti @monitorapa @opavlos