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SICILIA DI UN TEMPO: LA SMALLATURA MANUALE DELLE MANDORLE
Dopo la raccolta delle mandorle, si procedeva alle "scrucchiulatura"(asportazione del mallo secco) e alla "scacciatura": un gruppo di donne si portavano da casa una pietra d'appoggio (la balata) e la "giaca" (grosso pezzo di ghiaia liscio) per picchiare le mandorle con abilità e velocità notevoli, anche a due-tre alla volta (le donne avendo le dita fasciate come i giocatori di pallavolo a scanso di dolori); il guscio cadeva a terra, il frutto nel grembo della schiacciatrice.
Donne e bambini di casa partecipavano con varie mansioni a tutte queste fasi, che si svolgevano fra giaculatorie, canti tradizionali, prese in giro e scherzi innocenti; si partecipava anche ai pasti collettivi (che erano a carico del proprietario), a base di pentoloni di pasta, di minestroni, di melanzane "aquagliu" (cucinate con pomodori, aglio e aromi vari) sarde salate, pane e vino.
Il lavoro veniva pagato in denaro, ma anche con prodotti agricoli (prime ovviamente le mandorle stesse).

Fonte: Lumie di Sicilia di Enzo Motta

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Io tegnu 'na
Sveglietta ca
Quannu cammina
Fa tic tac
Ticch ticch ton
Tic tac tic tac ticchi ton
Tic tac tic tac tic tac
Tacche tic tac tic tac
Io tegnu 'na
Sveglietta ca
Quannu mi sona
Fa 'ndrin ' ndrin
'Ndrin 'ndrin 'ndrin
'Ndrin 'ndrin 'ndrin 'ndrin
'Ndrin.
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Angela Daneu Lattanzi, durante la seconda guerra mondiale, rivestiva l'incarico di responsabile dell'allora Biblioteca Nazionale di Palermo (oggi Biblioteca Centrale della Sicilia), salvò migliaia di libri dalle bombe del '43. Palermo infatti viene devastata dai bombardamenti e la biblioteca, colpita duramente, è costretta a chiudere.
La Lattanzi, coinvolta in prima persona nei piani di protezione del materiale raro e di pregio, si prodiga per nasconderlo in ricoveri fuori città: a Polizzi Generosa, al convento di San Martino delle Scale e presso il convento dei Cappuccini di Monreale.
Terminato il conflitto mondiale, la Lattanzi si impegnò concretamente per la ricostruzione della Biblioteca sventrata dai bombardamenti americani.
Lo scorso 22 giugno 2023, ad Angela Daneu Lattanzi, con l'intitolazione dell’aula magna del complesso monumentale gesuitico, si riconosce il dovuto tributo, non solo per il senso del dovere pubblico mostrato nella salvaguardia dei beni librari e documentali, ma anche per il coraggio messo in campo nell'esercizio delle sue funzioni.
#palermo #sicilia #sicily #libri #mastolibri #secondaguerramondiale
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E' dal 1902 che aspetto il tram davanti alla Cattedrale di Palermo, eccolo finalmente
#palermo #sicilia #sicily @LaVi@livellosegreto.it
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Franco Franchi, Domenico Modugno e Ciccio Ingrassia, in una scena del film "l'onorata società" del 1961
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Palermo 1950', è arrivato l'arrotino
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Venditore ambulante di fichi d'india nei primi del 900'
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Anno 1955, l'attrice Lucia Bose', con un bellissimo Carretto Siciliano durante le riprese del film "Vacanze d'amore" a Cefalù.
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Palermo, ai Quattro Canti di Città fine 800'
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La scuola è finita? Quanti ricordi ......
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Nel 1904 dalla Sicilia partiva il Lapponia Express, un treno che ha permesso il collegamento diretto tra la città di Palermo e quella di Narvik, in Norvegia. In quell’anno, il treno ha viaggiato nei mesi di luglio e agosto, configurandosi come primo grande collegamento tra Europa del Sud ed Europa del Nord.
Quello che si vede in foto è l’orario del Lapponia Express, un documento davvero prezioso, condiviso dalla Fondazione FS Italiane. Stando a quanto si legge, ci sarebbero voluti 6 giorni per raggiungere la Norvegia dalla Sicilia.
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IL MISTERO DI CUFTER
Chi è Cufter? Un fotografo, dall’identità ancora segreta, riemerge dal passato con migliaia di immagini che ritraggono luoghi e personaggi di inizio 900.
Sessantacinque cassette di legno rimaste dimenticate e nascoste per decenni. Al loro interno migliaia di negativi su vetro tridimensionali inediti, che ripercorrono l’Italia dei primi del ‘900 attraverso eventi storici, personaggi chiave, monumenti, chiese e scorci cittadini molti dei quali non più esistenti. Un’indagine storica che ricostruisce l’esistenza dimenticata, vissuta cento anni prima, di un fotografo attivista attraverso i suoi occhi e le fragili immagini su vetro raccolte, conservate e mai pubblicate.

In foto Il Duomo di Monreale (PA) anno 1925
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IL MISTERO DI CUFTER
Chi è Cufter? Un fotografo, dall’identità ancora segreta, riemerge dal passato con migliaia di immagini che ritraggono luoghi e personaggi di inizio 900.
Sessantacinque cassette di legno rimaste dimenticate e nascoste per decenni. Al loro interno migliaia di negativi su vetro tridimensionali inediti, che ripercorrono l’Italia dei primi del ‘900 attraverso eventi storici, personaggi chiave, monumenti, chiese e scorci cittadini molti dei quali non più esistenti. Un’indagine storica che ricostruisce l’esistenza dimenticata, vissuta cento anni prima, di un fotografo attivista attraverso i suoi occhi e le fragili immagini su vetro raccolte, conservate e mai pubblicate.

In foto Palermo anno 1925, Piazza Vigliena (Quattro Canti di Città)
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Palermo 1943', presidio militare davanti l'ospedale Policlinico
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IL MISTERO DI CUFTER
Chi è Cufter? Un fotografo, dall’identità ancora segreta, riemerge dal passato con migliaia di immagini che ritraggono luoghi e personaggi di inizio 900.
Sessantacinque cassette di legno rimaste dimenticate e nascoste per decenni. Al loro interno migliaia di negativi su vetro tridimensionali inediti, che ripercorrono l’Italia dei primi del ‘900 attraverso eventi storici, personaggi chiave, monumenti, chiese e scorci cittadini molti dei quali non più esistenti. Un’indagine storica che ricostruisce l’esistenza dimenticata, vissuta cento anni prima, di un fotografo attivista attraverso i suoi occhi e le fragili immagini su vetro raccolte, conservate e mai pubblicate.
Questa foto, scattata a Palermo, ritrae la Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti.
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Il mistero di Cufter
Chi è Cufter? Un fotografo, dall’identità ancora segreta, riemerge dal passato con migliaia di immagini che ritraggono luoghi e personaggi di inizio 900.
Sessantacinque cassette di legno rimaste dimenticate e nascoste per decenni. Al loro interno migliaia di negativi su vetro tridimensionali inediti, che ripercorrono l’Italia dei primi del ‘900 attraverso eventi storici, personaggi chiave, monumenti, chiese e scorci cittadini molti dei quali non più esistenti. Un’indagine storica che ricostruisce l’esistenza dimenticata, vissuta cento anni prima, di un fotografo attivista attraverso i suoi occhi e le fragili immagini su vetro raccolte, conservate e mai pubblicate.
In questa foto del 1925 che ritrae un bambino al Foro Italico di Palermo, Cufter scrive "Questo bimbo mi ha ricordato la mia infanzia lontana, di quanto anche a me piacesse giocare per strada nella mia Trieste. Palermo riempie gli occhi di vita e le narici di profumi, potrei restare qui per sempre".
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Passeggiata in una bella giornata di sole, in una Palermo di fine 800', qui siamo in Via Matteo Bonello, la strada che costeggia la maestosa Cattedrale
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