con le parole del suo direttore medico, il Cnt scarica quindi la responsabilità di quanto deciso a Careggi sull'ospedale e sul suo comitato etico.
Chi doveva controllare le attività di Macchiarini, anche alla luce del fatto che si trattava di interventi ma sperimentati su animali e uomini? Se non è chiaro come siano avvenute le verifiche sulle condizioni dei pazienti da operare e se queste fossero compatibili con le cure compassionevoli, il Corriere Fiorentino è venuto in possesso di nuove carte che dimostrerebbero come fosse Масchiarini ad autocertificare i risultati dei trapianti: fu lui, assieme ai dottori Alessandro Gonfiotti e Massimo Jaus, a firmare un rapporto sui 5 trapianti giudicandone positivamente gli esiti, rapporto trasmesso dalla direzione sanitaria di Careggi e dall'allora direttore sanitario Valter Giovannini a marzo 2011 che poi servì alla giunta regionale, per rispondere a una interrogazione in Consiglio".
Il docufilm su Macchiarini dimentica i pazienti su cui ha sperimentato a Firenze ma Giulio Gori e Alessio Gaggioli restano sul caso - dall'inizio - e hanno trovato nuovi documenti che rivelano condizioni cliniche dei pazienti operati a Careggi non conformi a quelle 'ottime' dichiarate dal chirurgo, tutt'altro.
Grazie al lavoro di questi giornalisti e del Corriere Fiorentino il passaggio di Macchiarini a Careggi non resterà nell'ombra e dovrà essere affrontato.
"Tanto, ovviamente, lo spazio dedicato ai medici che al Karoliska Institutet di Solna, in Svezia, operarono al suo fianco ma che poi diventarono i suoi primi accusatori. Uno di loro, Kalle Grinnemo, che arrivò a pensare di suicidarsi quando si trovò isolato per aver messo in discussione Macchiarini, racconta l'esatto momento in cui capì che tutta la vicenda era una bugia: ovvero quando lui e i colleghi si accorsero che non esistevano test sugli animali e che la sperimentazione veniva fatta direttamente sugli esseri umani. Noi in Italia, a Firenze, lo avevamo scoperto ben prima. Ma qui si è preferito mettere tutto a tacere".
"Ora,
Save The Children ancora una volta non rinuncia a scambiare quelle che sono credenze popolari per evidenze neuroscientifiche. Difatti, nella sezione 'Neuroscienze' dell'ultima edizione dell'Atlante sull'infanzia prima seduce alludendo al fatto che gli schermi sono la causa dell'ADHD (come una volta si riteneva la troppa lettura facesse diventare matti) e poi in una frasetta precisa che non c'è un nesso causale epperò facciamo come se ci fosse e indaghiamolo. Strizzando pesantemente l'occhio, fino ad arrossarlo, all'ampia platea di predicatori e sostenitori del tecnopanico. Per poi cantare le lodi della carta per mandare a memoria le informazioni.
Un copione collaudato che ha il suo pubblico (e i suoi finanziatori). Un pubblico che può permettersi attività, svaghi, strumenti, viaggi (e spesso ciarlatani) per la propria prole.
Come frantumare quantità di stereotipi e pregiudizi con una foto e poche risposte a una splendida intervista di Dionne Searcey sul New York Times di alcuni giorni fa.
Lei è Rokhaya Diagne e a 25 anni, premiata per i suoi progetti che applicano l'Intelligenza Artificiale a problemi di salute pubblica come la malaria è pronta vederne i risultati e a farsi mentore.
Da adolescente andava nella stanza del fratello per videogiocare online ore e ore. Tanto che sua madre le diceva 'hai una dipendenza, se non smetti ti porto da psichiatra'.
Lei a continuato e con Call of Duty & co. ha migliorato le sue capacità di risoluzione dei problemi.
Ha approfittato dei tanti corsi online gratuiti offerti da università statunitensi per rafforzare le competenze tecniche e informatiche. Ha cambiato percorso di studi, da biologia a bioinformatica e oltre.
When she was in her early teens, Rokhaya Diagne would retreat to her brother’s room, where she played online computer games for hours, day after day, until her mother finally got fed up.
“My mom said, ‘This is an addiction,’” Ms. Diagne said. “She said if I didn’t stop, she would send me to the hospital to see a psychiatrist.”
Her mother’s interventions worked. While Ms. Diagne’s passion for computers has, if anything, intensified, she has redirected her energies to higher pursuits than leveling up at Call of Duty.
Now, her goals include using artificial intelligence to help the world eradicate malaria by 2030, a project she is focused on at her health start-up.
Video games “taught me a lot of things,” said Ms. Diagne, 25, a Senegalese computer science major who lives in Dakar, the capital. “They gave me problem-solving skills.”
“I don’t regret playing those things,” she added.
The wealth of free online coding boot camps, robotics lessons and lectures from the likes of Stanford, Oxford and M.I.T. are having a big impact across Africa, inspiring careers in engineering and seeding ideas for start-ups.
A lot of people are reaching out to me, saying, ‘how did you do this, how did you do that,’” she said. “I can mentor them and show them the way.”
Happy 105th Birthday Brenda Milner!
Buon 105° Compleanno Brenda Milner!
#neuropsychology #neuropsicologia
'diversity' in science at its peak (Kavli prize, 2014):
Non stavo più nella pelle, ecco il Premio Lombardia 2023! (giubilo)
Un milione di euro di soldi pubblici a chi ha fatto ricerche con un "impatto quantificabile" e che siano "solo scoperte originali, di grande valore innovativo e impatto scientifico ed – ove applicabile – economico/sociale".
La persona o le persone nominate non importa quanto ce l'hanno grosso ma sia chi comporrà la Giuria (suspense) sia chi nomina deve avercelo da 10 in su l'H index.
Ma quest'anno non viene più menzionata la blockchain che rendeva tutto così trasparente (ironia) e le candidature devono essere inviate online, compilando un modulo su questa pagina https://www.openinnovation.regione.lombardia.it/it/eventi/premio-internazionale/edizione-2023
Ora, dato che le tematiche di rilievo sono 8 e varie e che è sufficiente descrivere "originalità, forza innovativa ed impatto scientifico" (mancamento) di una pubblicazione scientifica, penso che ogni persona h dotata possa dare il suo civile contributo alle nomination, compilando il form (incitamento).
Poi sarà curioso sapere (lieve irrisione) quale sarà il processo di selezione della Giuria ma finora il criterio più seguito è una certa discutibilità della persona prescelta per intascarsi 300 mila euro, destinandone 700 mila alle ricerche da sviluppare, in genere nelle strutture private lombarde.
Nacque oggi, 130 anni fa, e visse fino a 100 anni, Elizabeth Holloway Marston, una delle due ispiratrici di Wonder Woman (come ho raccontato nel post del 2018, Le origini di Wonder Woman...
https://neuropsicolab.blogspot.com/2018/02/le-origini-di-wonder-woman-gli.html?fbclid=IwAR0s-RhxayDJsl9XK4g5GOYlzRoCI342_WjhdY66M-N0y5kUiNquWOGYi1I&m=1)
Today marks the 130th anniversary of the birth of Elizabeth Holloway Marston
#WonderWoman #Psychology
"My grandmother was the role model for Wonder Woman" said her granddaughter Christie Marston "She was born in 1893 & instead of doing the more common things associated with women in that day & age, she went on to get 3 degrees and happily marched her way through her 100ys proving that gender roles were...just plain silly! Always positive, moving forward, never letting obstacles decide her life for her... Gram would approve wholeheartedly w/ Wonder Woman getting out there & inspiring new generations" https://www.hollywoodreporter.com/movies/movie-news/wonder-woman-my-grandmother-inspired-dc-superhero-1009032/
Lucy Foulkes e Jack Andrews propongono un'ipotesi critica sull'incremento delle problematiche di salute mentale che vengono riportate. È qualcosa di più complesso che difatti si è osservato in questi ultimi anni, prestandovi attenzione.
Si tratta di un'ipotesi e deve quindi essere sottoposta a verifica empirica ma serve come avvertimento per le campagne di sensibilizzazione sulla salute mentale: non tutte sono orientate a migliorare la consapevolezza anzi alcune posso essere dannose. Soprattutto chi si occupa di salute mentale dovrebbe usare molta cautela nella comunicazione (se ha scopi autentici di sensibilizzazione).
Si possono così instaurare due meccanismi, uno di incremento effettivo nel riconoscimento di problematiche di salute mentale precedentemente non identificate né riportate, l'altro di sovraintepretazione che porta a patologizzare e medicalizzare esperienze psicologiche sane (come ad esempio la tristezza, le preoccupazioni fondate verso il futuro). Questo secondo meccanismo è pericoloso perché in alcuni casi può condurre alla profezia che si autoavvera: interpretare i vissuti psicologici comuni come patologici condiziona la percezione di sé facendo aumentare distress e sintomi.
"efforts to raise awareness about mental health problems are inadvertently leading to an increase in reported rates of mental health problems. We propose that this occurs via two mechanisms, which we term improved recognition and overinterpretation. Improved recognition describes how awareness efforts have led some individuals to better recognise and report their previously under-reported mental health problems. In contrast, overinterpretation is problematic, and describes how awareness efforts have led some individuals to overpathologise common psychological experiences. In some cases, this has become a self-fulfilling prophecy: interpreting difficulties as a mental health problem can lead to changes in self-concept and behaviour that ultimately exacerbate symptoms and distress."
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0732118X2300003X
A parte tutte le notevoli criticità dello studio pubblicato sulla solita JAMA Pediatrics, a cui fa riferimento l'articolo, è ormai accertato che non ci sono differenze nei dati oggettivi estratti dai telefoni tra chi riferisce di usarli poco e chi riferisce di non riuscire a staccarsi dai social. In altre parole, l'autopercezione del tempo trascorso sui social non corrisponde al dato reale e quindi ogni correlazione successiva è con l'autopercezione, eventualmente, non con l'uso reale. Quindi, qualsiasi altra variabile, inclusa una peculiare organizzazione dei dati potrebbe produrre i risultati voluti.
Suggerimento: uno studio che abbia utilizzato solo un questionario con punteggi autoriferiti per quantificare l'uso degli smartphone è da leggere criticamente e considerare con molta cautela prima di diffondere false informazioni.
Rossella e la scienza: dalla parte delle ragazze
Sto guardando lo straordinario programma della festa dei 20 anni di Radio3 Scienza, venerdì 20 gennaio.
Parteciperà anche Daniela Mapelli, neuropsicologa 🧠 e rettrice dell'Università di Padova!
Ci sono anche iniziative per le scuole https://raiplaysound.it/articoli/2023/01/Rossella-e-la-scienza-dalla-parte-delle-ragazze-48980094-c555-4dd5-8fd8-0c8d8f142224.html?fbclid=IwAR0snpYGLnfSsVRBptq5UXo-fsmqosocIHiMxkfj6MiGvstFwyJg_wpisZQ
La prima volta che partecipai a una puntata fu nell'ottobre del 2016: Rossella Panarese avevava letto un post del blog che avevo scritto contrastando le intemperanze di allora di Od1freddi e mi contattò Matteo De Giuli, lasciandomi nello stupore, fino alla puntata condotta da Pietro Greco. Sono seguite altre puntate e scambi con Roberta Fulci, Elisabetta Tola e Marco Motta. Insomma, ci sono pezzetti di vite di tante persone ascoltate e interconnesse da questa resistente e curiosa ventenne! ❤️
Sara e Yusra Mardini, le protagoniste di The Swimmers:
“We tried to cross, we tried to survive. We just wanted to live in peace again after we crossed"
Sara Mardini: “It has been ongoing for 4 years. I am banned from Greece so I have to wait for permission to be granted to return. If they allow me to testify then I will go to court on the 10th of January.” Human Rights Watch has categorically refuted the charges, supporting her innocence by releasing a statement saying that “The slipshod investigation and absurd charges, including espionage, against people engaged in lifesaving work, reek of politically motivated prosecution.” Amnesty International has called them “unfair and baseless."
Sisters Sara and Yusra Mardini On The Swimmers, Survival, and Their Syrian Roots | Harper's Bazaar Arabia https://www.harpersbazaararabia.com/hbanews/sisters-sara-and-yusra-mardini-on-the-swimmers-survival-and-their-syrian-roots
I am running into a new year
i am running into a new year
and the old years blow back
like a wind
that i catch in my hair
like strong fingers like
all my old promises and
it will be hard to let go
of what i said to myself
about myself
when i was sixteen and
twentysix and thirtysix
even thirtysix but
i am running into a new year
and i beg what i love and
i leave to forgive me
Lucille Clifton
Dimmi quanti anni hai e ti dirò quanto dormi > meno tra 30 e 50 anni
Se hai 50+ anni e viaggi per più di un'ora al giorno per andare al lavoro > ancora meno
#pendolarezen 😴
Studio su oltre 730.000 partecipanti condotto in diversi paesi e con dati autoriferiti.
Le ore ottimali di sonno sono 7 (né di più né di meno), almeno per le abilità di navigazione spaziale.
Quindi, se puoi, dormi!
"this is the largest single study on self-reported sleep duration across the life-course and its modulation by gender, geographic location and economy"
Con la circolare alle scuole, il ministro Valditara chiarisce che le regole già ci sono e che
“L'utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere ovviamente consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell'ambito degli obiettivi del Piano nazionale scuola digitale (Pnsd) e della "cittadinanza digitale".”
Poi il ministro cita un documento governativo del tutto discutibile:
“L'interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l'apprendimento e l'impegno. Una recente indagine conoscitiva della VII commissione del Senato ha anche evidenziato gli effetti dannosi che l'uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi.”
Vale la pena riprendere alcuni stralci di quel documento approvato a giugno 2021, soprattutto per il linguaggio sobrio che lo caratterizza oltre all’infondatezza di quanto asserito:
“Sono gli effetti che l’uso, che nella maggior parte dei casi non può che degenerare in abuso, di smartphone e videogiochi produce sui più giovani. Niente di diverso dalla cocaina. Stesse, identiche, implicazioni chimiche, neurologiche, biologiche e psicologiche.
È quanto sostengono, ciascuno dal proprio punto di vista «scientifico» [tra virgolette!], la maggior parte dei neurologi, degli psichiatri, degli psicologi, dei pedagogisti, dei grafologi, degli esponenti delle Forze dell’ordine auditi. Un quadro oggettivamente allarmante, anche perché evidentemente destinato a peggiorare.”
Ci sono anche le indicazioni in quel documento da quelle bizzarre a quelle di sorveglianza autoritaria:
“Avanziamo alcune ipotesi:
– scoraggiare l’uso di smartphone e videogiochi per minori di quattordici anni;
– rendere cogente il divieto di iscrizione ai social per i minori di tredici anni;
– prevedere l’obbligo dell’installazione di applicazioni per il controllo parentale e l’inibizione all’accesso a siti per adulti sui cellulari dei minori;
– favorire la riconoscibilità di chi frequenta il web;
– vietare l’accesso degli smartphone nelle classi;
– educare gli studenti ai rischi connessi all’abuso di dispositivi digitali e alla navigazione sul web;
– interpretare con equilibrio e spirito critico la tendenza epocale a sopravvalutare i benefici del digitale applicato all’insegnamento;
– incoraggiare, nelle scuole, la lettura su carta, la scrittura a mano e l’esercizio della memoria.”
C’è da dire che il ministro affermando che l’uso dei dispositivi è consentito per finalità didattiche, ragionevolmente smentisce una delle affermazioni scriteriate di quel documento:
“non sono emerse evidenze scientifiche sull’efficacia del digitale applicato all’insegnamento. Anzi, tutte le ricerche scientifiche internazionali citate dimostrano, numeri alla mano, il contrario. Detta in sintesi: più la scuola e lo studio si digitalizzano, più calano sia le competenze degli studenti sia i loro redditi futuri”.
La conclusione del documento della VII commissione permanente del Senato è degna di un film horror:
“Giovani schiavi resi drogati e decerebrati: gli studenti italiani. I nostri figli, i nostri nipoti. In una parola, il nostro futuro.”
Insomma, una scuola seria richiederebbe come minimo il riferimento a documenti seri, validati, inclusivi delle evidenze scientifiche replicate (oltre che ben scritti), soprattutto se governativi.
Almeno la circolare nulla cambia a scuola ma serve a un governo di destra a far rumore: creiamo panico morale su un tema attuale e vi illudiamo di occuparcene con forza, autorità e pseudoscienza, approfittandone per instillare una cultura della sorveglianza.
🥁🥁🥁
Notizia straordinaria: a Psychological Science Accelerator è stato assegnato l’Einstein Foundation Institutional Award 2022
Il segnale verso una ricerca inclusiva e democratica è enorme.
Nicholas Coles, l'attuale direttore, sarà il prossimo speaker agli #osos - Online Seminars on Open Science - di #ITRN @italianrepro, che quindi potrà congratularsi direttamente per questo traguardo così significativo per il cambiamento in atto nel mondo della ricerca.
Proiezione del film "Erasmus in Gaza" di Chiara Avesani e Matteo Delbò
29 novembre, ore 17.00, auditorium Santa Chiara Lab, via Valdimontone, 1 - Siena
Riccardo, an Italian final-year medical student, is going on Erasmus. The destination: Gaza, a war zone. He wants to become a war surgeon and is writing his thesis on explosive bullet wounds.
https://www.unisi.it/unisilife/eventi/proiezione-del-film-erasmus-gaza
Clinical Neuropsychologist in our NHS/SSN, adjunct professor at IUL, open science advocate.
Scrivo nel blog e articoli sparsi riguardanti la psicologia, le neuroscienze e l'integrità nella scienza e nella sua comunicazione.