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Non fare nessun lavoro che ti costringa a tenere la camicia nei pantaloni.

Meraviglie della rete. Avevo scritto su Facebook “Meno Heidegger, più Simondon”. Mi scrive uno studioso francese. Un’amica gli ha riferito del mio brevissimo post, che sintetizza alla perfezione, dice, un suo libro su Simondon. Che quindi mi spedirà.

Al mio tre accusate a cazzo gli zingari.

Bambina di cinque anni scomparsa a Firenze, la mamma: “Aiutatemi” - la Repubblica

firenze.repubblica.it/cronaca/

A margine di un libro di Cristiano Corsini.

Valutazione è potere - Educazione Aperta

educazioneaperta.it/valutazion

Io e Valentina Nappi scriviamo sulla stessa rivista. Ma resto umile.

Solo con le indagini capiremo se si tratta di un folle o di estremisti islamici che hanno compiuto questi atti per ragioni terroristiche. I due piani ovviamente portano agli stessi effetti, ma le cause rivelano due problematiche molto diverse – ha commentato il ministro - È evidente che avere un’immigrazione irregolare, di grande portata, porta delle degenerazioni, delle marginalizzazioni, delle criticità che poi emergono

ha dichiarato a “Dritto e Rovescio” il ministro Lollobrigida, noto per le sue posizioni equilibrate, a proposito dell’aggressione di Annecy. Il cui autore è un profugo siriano di religione cristiana, che ha accoltellato i bambini gridando ‘In nome di Gesù Cristo”.

[Mail al mio collegio dei docenti, dopo aver spiegato in presenza perché ho votato contro il piano Scuola 4.0]

Non ho nulla contro la tecnologia in sé, come ho detto in Collegio. Ho molto contro una certa concezione della tecnologia. Così come non mi piace che a scuola vi siano libri di testo. Non c’è nulla di più umiliante, per un docente, di dover spiegare il libro di testo, e ho sempre trovato singolare che questa umiliazione non sia percepita come tale e si vada invece sempre alla ricerca del libro più aggiornato, più completo, più prestigioso - e più costoso. Mi piace l’idea delle scuole come comunità che creano il sapere e lo condividono: e che dunque i libri di testo, se proprio ne avvertono il bisogno, lo scrivono da sé. E poi lo condividono. È la vecchia pedagogia cooperativa di Freinet. Mi piace l’idea di scuole nelle quali gli strumenti informatici vengono dominati. In cui un documento si scrive in markdown utilizzando non Word né OpenOffice, ma un semplice bloc-notes; e se occorre si converte poi con Pandoc. Mi piace l’informatica low cost. Mi piace l’idea di scuole nelle quali si educa a evitare qualsiasi spreco di hardware, invece di acquistare hardware sempre più costoso. Il mondo dell’informatica - a proposito di politica - è quello in cui è più ampiamente praticato il dono. Ci sono migliaia di programmatori in tutto il mondo che lavorano quotidianamente per mettere a disposizione di tutti gratis strumenti informatici anche molto raffinati. E rilasciano i programmi con licenze che consentono all’utente di modificarli, se lo vogliono. Anni fa al liceo “Lanza” di Foggia uno studente scrisse una mail a Richard Stallman, uno dei padri del software libero e delle licenze libere. Lo invitò a tenere una conferenza nel suo liceo. Stallman accettò subito. Chiese solo il rimborso delle spese d’aereo; fu ospitato a casa dello studente. E fece una lezione bellissima.

Ho provato a parlare al preside di tutto questo. Ha scosso la testa. E’ difficile. Chiedo troppo. Il markdown? Chi lo ha mai sentito? In realtà lo usate già quando scrivete su WhatsApp. Mettete un asterisco prima e dopo una parola e quella diventa in corsivo. Markdown. Ma vuoi mettere un visore? Vuoi mettere portare uno studente nel bel mezzo di una strada dell’antica Roma, così ci risparmiamo anche la gita a Pompei? Non avrà la minima idea di come è stato fatto quel software, ma sarà estremamente eccitante.

Tra le altre cose, durante una delle riunioni del PNRR - quella con *** che poverino provava a spiegarci che prima decidi che didattica vuoi fare, poi compri l’hardware e il software, se proprio non vuoi software libero - è emerso che in fondo non sarebbe una cattiva idea sostituire un docente con un video. Basta prendere il più bravo che insegna filosofia e far vedere agli studenti i suoi video. E al posto del docente in presenza mettiamo magari un tutor sottopagato, che si occupi solo della sorveglianza degli studenti durante la visione, somministrando un test ogni tanto. I processi che stiamo avviando vanno in questa direzione. L’apprendimento per immersione sarà pienamente possibile, tra qualche anno, senza quasi nessun apporto umano. La domanda che dovremmo porci è cosa possiamo dare ai nostri studenti che non può dare né un video né una intelligenza artificiale. Io una risposta l’ho.

C’è nel Fediverso uno strumento per creare forum di discussione?

Classe prima. Una studentessa mi chiede qualche libro per capire la politica. “Oggi si parla solo di Meloni e dei fascisti”, dice.
Le consiglio Libera di Lea Ypi e Destra e sinistra di Norberto Bobbio.

“Giorgia (Meloni, ndr) è una ‘popolana di Garbatella’. Ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio lì”. (Claudio Lippi, conduttore televisivo, 2022)

“Ed io non mi ci abbasso al livello dei miei parrocchiani. Abbassarsi al loro linguaggio e non dire più cose alte, a me non va. Io seguito il mio linguaggio alto e quindi o loro vengono al mio linguaggio o non ci si parla.” (Don Lorenzo Milani, prete, 1962)

Sono un buddhista che si incazza e dice un sacco di parolacce. Penso che vada bene così. Del resto anche il Buddha diede del mangiamerda a Devadatta.

Quando comunichi al professore che arriverai in ritardo a scuola. Ma il professore è quello di filosofia.

I retroscena del famoso dibattito tra Foucault e Chomsky.

Vent’anni fa ho scritto un libro in cui sostenevo che la realtà è inaccettabile, e per questo occorre forzarla. Esse et bonum non convertuntur. Anzi.
La forzatura della verità era una prassi etica e politica per accorciare la distanza tra l’essere e il bene, tra la verità fattuale e la verità etica.
Vent’anni dopo sta accadendo che la realtà è affiancata da un’altra realtà, che presto la sorpasserà: il virtuale. Un mondo interamente propietario che rappresenta il compimento del capitalismo: rendere impossibile gli atti più elementari della vita sociale al di fuori di un contesto mercantile.

Siamo una società senza più limiti. Lo dimostra, per Mastrocola, il fatto che un bambino, figlio di un suo amico, si è comportato in modo poco educato a casa sua. Il padre “Quando ha recuperato il figlio, ha intervenuto solo a parole, dicendogli di non toccare nulla senza permesso”. Si aspettava evidentemente che lo menasse. Difficile dire se in questa donna difetti di più la logica o la pedagogia. Qui pare a dire il vero che ci sia anche qualche problema di grammatica.

orizzontescuola.it/docenti-agg

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