Ho scritto questo articolo, su richiesta, per una rivista che si occupa di educazione. Ho chiesto di non pubblicarlo perché il numero della rivista, dedicato alla pace, sarebbe stato legato alla terza marcia mondiale per la pace e la non violenza. Marcia che non condivido, come non condivido le posizioni della maggior parte dell’area della cosiddetta nonviolenza, per ragioni che ho ampiamente illustrato su questo blog.
https://www.attraversamenti.info/scuola-e-violenza-culturale/
@esplovago @lordmax @devil @informapirata Io guadagno 1.900 euro circa al mese, ma sono di ruolo dal 2000. Non mi lamento dello stipendio, anche se ho fatto dieci anni di università, tra laurea, perfezionamenti e dottorato. Quello che mi deprime è la mediocrità della scuola.
@repubblica Guerra Israele-Hamas? Genocidio palestinese è più esatto.
@lordmax @devil @informapirata Analfabeti no. Ma la professionalità scarseggia.
@devil @informapirata Ci provo, ma è una fatica enorme.
Vi voglio bene, lo sapete. Abbiamo fatto tanta strada insieme, anche se io sono sempre quello che procede un po’ distaccato. Però, insomma: c’ero. Credo di aver gridato perfino qualche slogan insieme a voi. Anche se detesto i cori.
E ci sono ancora. Ieri ero per la Palestina. Oggi sono per la Palestina. Domani sarò per la Palestina. Fino a quando la Palestina non sarà libera.
Ma sono anche per l’Ucraina. E qui storcete il naso. E cala l’imbarazzo tra di noi. Dite che non è proprio la stessa cosa, perché gli ucraini sono nazisti. E no, non è vero, gli ucraini non sono nazisti. E in ogni caso nemmeno quelli di Hamas li vorrei come vicini di casa.
Aggiungete che la Nato ha provocato la Russia con la faccenda dell’ingresso dell’Ucraina. È falso, perché la Nato ha rifiutato l’ingresso dell’Ucraina proprio per non irritare la Russia. E in ogni caso Hamas ha massacrato centinaia di civili israeliani, compiendo un vergognoso crimine di guerra. Perché non dite che Hamas ha provocato Israele?
Dite, ancora, che Benjamin Netanyahu è un criminale e il suo è un governo di fascisti e fondamentalisti religiosi. È vero. Ma anche Putin è un criminale e il suo è un regime fascista e fondamentalista cristiano. E dunque?
Io sono per la Palestina, come quando avevo vent’anni. Perché ho imparato abbastanza presto a stare dalla parte degli oppressi. Oggi sono per la Palestina e per l’Ucraina. E mi sento perfettamente coerente e a posto con la mia coscienza. E voi?
Ho detto che una situazione educativa è tale se aumenta la potenza di agire. È chiaro, ora, che la socializzazione non solo non si identifica con l’educazione, ma in qualche modo rappresenta un movimento opposto ad essa. Nella situazione educativa il soggetto si espande, e questa espansione non tollera limiti; la socializzazione impone invece dei limiti. Il bambino, attraverso l’autoeducazione, ha imparato a camminare. La sua potenza di agire è aumentata in modo notevole: ora può andare dove vuole, raggiungere ciò che desidera, avviarsi verso un’esistenza soggettiva. Ma i genitori dovranno porre dei limiti a questa sua potenza d’agire: il bambino dovrà comprendere che vi sono delle situazioni nelle quali non può correre, altre nelle quali dovrà, che gli piaccia o meno, star seduto. “Si mangia seduti”, e dunque non potrà muoversi liberamente per la stanza; ciò impongono le regole sociali. Così come non è possibile parlare o cantare in certe situazioni, e non si può prendere e toccare tutto.
Il bambino è costretto di continuo a limitare la sua potenza d’agire conquistata con tanta fatica. Ed è normale che protesti. Si dirà che in questo modo impara una cosa di enorme importanza educativa: che ogni potenza dev’essere contenuta in un limite, altrimenti diventa socialmente pericolosa; il movimento espansivo della possibilità incontra presto l’esistenza dell’altro, che non tollera la pratica di qualsiasi possibilità.
Occorre dire, tuttavia, che il bambino si muove in una società di adulti, le cui regole sono, appunto, regole di adulti. Si può dire che è, di fatto, il rappresentante di una classe socialmente oppressa. Nessuno ha espresso questo fatto evidente, e tuttavia così difficile da cogliere, meglio di Janusz Koczak in Il diritto del bambino al rispetto. “Quando perfino un mendicante – scrive – dispone come crede dell'elemosina ricevuta, il bambino non possiede alcuna cosa completamente; deve render conto di ogni oggetto messogli gratuitamente in mano: non può strappare né rompere né sporcare né dare né rifiutare. Deve accettare e mostrarsi soddisfatto. Tutto è previsto e stabilito prima, il luogo e l'ora, con prudenza e secondo la natura di ogni occupazione”.
Non si può negare, stando così le cose, che la socializzazione contenga in sé il rischio costante di essere violenta e di agire in senso diseducativo. Lo è tutte le volte che non tiene conto delle esigenze profonde del bambino e le sacrifica alla tranquillità sociale, spesso senza nemmeno tentare una mediazione. Bisogna osservare che l’azione socializzante dell’adulto avviene per lo più nelle situazioni sociali che hanno l’adulto per protagonista. Il bambino deve comportarsi bene al ristorante, ad esempio, perché la sua esuberanza può irritare le persone agli altri tavoli, e a nessuno importa quanto può essere difficile per un bambino restare seduto per più di un’ora. Accade anche che un adulto intervenga nella relazione del bambino con gli altri bambini, per far sì che il suo comportamento risponda alle norme sociali. È importante, ad esempio, che il bambino capisca che non può picchiare gli altri bambini. Ma è facile osservare che in questo caso le cose vanno da sé. Proprio come hanno imparato da soli a camminare o a parlare, i bambini imparano da sé come regolarsi con gli altri bambini. E anche questo ha un valore educativo: perché se da un lato la potenza di agire sembra diminuire, dall’altra invece aumenta in modo significativo. La potenza di agire aumenta insieme agli altri. Il bambino dovrà rinunciare al diritto di avere per sé tutti i giochi, o di appropriarsi dei giocattoli dell’altro bambini. Ma in compenso scoprirà il divertimento ben più grande che viene dal giocare insieme ad altri. E in questo caso non di tratta si socializzazione. Gli adulti insegneranno certo attività coordinate, ma quelle significative saranno le attività comuni che i bambini hanno scoperto e creato da sé.
Da "Insegnare. Un'idea di scuola", in preparazione.
Cose da studiare.
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Har_Dayal
@volpe_antonio Magari.
@concavi Direi che sono d’accordo col tuo professore di lettere, se non altro, appunto, per la letteratura. Sull’arte non mi esprimo, perché non ne so abbastanza.
@pione E’ più probabile che si mettano in ginocchio e venerino Gesù tornato sulla terra. Poi però arrivano i carabinieri e gli sparano, come fecero a David Lazzaretti.
@concavi Sono appunti rapidi da sviluppare. Manca una parte sui valori, su cui devo riflettere ancora. Da capitiniano, penso che educare significhi entrare nella dimensione dei valori; ma da ateo non mi è facile chiarire l’ontologia del valore.
Per rispondere, e partendo dalla metrica. Il valore, nel caso della poesia, è la bellezza (ma se ne può discutere). Lo studio della poesia è educativo in quanto consente di stare nel valore della bellezza. Lo studio della metrica è funzionale alla conquista di questo sguardo sul valore.
@ossimorosa Dipende da come lo si passa. Per dire: per mezz’ora nel bus leggo Proust.
@pione Sarebbe anche più divertente se qualcuno entrasse truccato e vestito da Gesù.
Educare è creare possibilità, ossia aumentare il potere di agire. Le sue dimensioni sono: la comunicazione, ossia la profondità nella relazione con l’altro; la filosofia, ossia la sospensione dell’adesione alla visione del mondo ricevuta; l’apertura, ossia la consuetudine con mondi culturali diversi, vicini o lontani nel tempo e nello spazio; l’intelligenza, ossia la considerazione profonda della realtà che ci circonda; la spiritualità, ossia il rapporto profondo con sé stessi.
Centrale è la categoria della profondità. Educare è muoversi oltre la superficie: di sé stessi, degli altri, del mondo culturale cui apparteniamo.
[Da Insegnare. Un’idea di scuola, in preparazione.]
@volpe_antonio Immagino che i cattolici saranno esonerati dallo studiate tutta la filosofia tranne quelle medievale.
@pittando sono sicuro che sarai felicissimo sotto il fascismo russo. Ma è triste che il vostro fascismo si ammanti di pacifismo.
Direttore responsabile di "Educazione Aperta", scrivo quando capita anche su "MicroMega" e "Gli Asini". Ateo sbattezzato, buddhista theravada, anarchico. E nulla di tutto questo.
Vivo a Siena con Xho, nostro figlio Ermes e il cane Mirò Chomsky.