@Utoria@mastodon.uno @racchio @thegib Dici cose assolutamente prive di senso. Non esiste alcuna Natura, con la maiuscola. Esistono meccanismi biologici, privi di qualsiasi intenzionalità. L'unico dato evidente è la spinta verso la vita e l'adattamento di ogni specie vivente. Dietro la quale non è dato individuare nulla di etico.
@Utoria@mastodon.uno @racchio @thegib Ripeto: fallacia definitoria. Quando si parla di Dio, in Occidente, si fa riferimento a un essere personale creatore del mondo, e non ad altro; al punto che Spinoza, che ha affermato l'identità di Dio e Natura, è considerato il più grande filosofo ateo occidentale.
Quanto a "l'amore della Natura è l'armonia" eccetera. La Natura, ossia il modo in cui funziona la vita sul pianeta terra (che è un nulla nell'universo), è un sistema in cui ogni essere per vivere deve distruggere altri esseri. Un immenso sistema di sofferenza e distruzione.
@thegib e perché mai dovrebbe amarci?
@gippo non s'era capito.
@gippo ma vaffanculo.
==SPOILER==
C'è questa donna picchiata dal marito. Il cinema italiano non è in grado di mostrarci una donna _realmente_ picchiata dal marito; per cui, nonostante l'omaggio al neorealismo, nel film di Cortellesi le botte sono a passi di danza. Questa donna, così infelice, ha una possibile via d'uscita: un suo ex fidanzato che la porterebbe via con sé. E lei si decide a prenderla, questa via d'uscita: e lo spettatore pregusta l'happy end. Ma ecco che avviene l'imprevisto, e la via d'uscita si richiude, e pare che non vi sia speranza. Ma giammai. "C'è ancora domani", annuncia la protagonista. E lo spettatore immagina che domani, per chissà quale misterioso meccanismo - in fondo è la funzione di sceneggiatori e registi, escogitare misteriosi meccanismi - la nostra protagonista riuscirà e ricongiungersi al suo salvatore. Ma no. Domani è il giorno del voto. Del primo voto per le donne.
La via d'uscita per le donne, dice Cortellesi, non è romantica. Non è in un uomo che sostituisce un altro uomo, e può essere che non sia migliore di lui (come dimostra il fidanzato della figlia della protagonista). La via d'uscita è politica. E questo è un bel messaggio, senza alcun dubbio. E qui lo spettatore, spiazzato, applaude.
A me il film non è piaciuto. E non perché dica che la via d'uscita è politica. Ma perché lo dice in modo banale. Perché pensa in modo banale la politica. Nella direzione, per intenderci, delle commosse letture della Costituzione del tardo Benigni. Quello che non torna è che _questa politica_ non ha cambiato nulla per le donne. Il primo voto delle donne ha portato al potere una classe politica di uomini. Ai quali sono seguiti altri uomini, e poi altri uomini ancora. Uomini corrottissimi, violenti, criminali, mafiosi. Per cui no: il voto non è l'atto liberatorio che il film vuole far credere. Non lo è mai stato, né lo sarà mai. Non lo sarebbe nemmeno se avessimo una classe politica degna di questo nome, e non la scelta imbarazzante tra gli idioti, i professionisti della politica e i criminali.
Quello che il film non dice è che certe ferite della società - e la violenza patriarcale è la più grave - vanno affrontate a livello di società. La narrazione rassicurante è che le donne potranno affidare serene e fiduciose la loro causa ai politici. Ma non funziona così. Qualsiasi società che speri di cambiare attraverso i partiti politici è destinata a replicare sé stessa. Una società si cambia stando nelle relazioni sociali, non appellandosi a un'istanza superiore. Per questo il film, comunque lo si giudichi dal punto di vista estetico, è politicamente superficiale.
Un uomo, che naturalmente merita ogni rispetto per la sofferenza che sta provando, non riesce a parlare della figlia uccisa senza evocare la figura di un uomo che uccide. #giuliacecchettin
Gli studenti hanno bisogno di educazione. Hanno bisogno, cioè, di relazione. Dietro il loro malessere, dietro gli stessi comportamenti provocatori, c’è questa domanda di relazione autentica. Chiedono di potersi confrontare con adulti significativi, che sappiano e vogliano comunicare con loro in modo autentico. Trovano, per lo più, figure lontane, seppellite dietro il ruolo, spesso incapaci di una relazione che non sia mediata dal giudizio, perfino dal voto. E non mi meraviglierei se comparisse tra gli altri il voto per l’affettività o i sentimenti. Che gli studenti impareranno a simulare, come imparano a simulare tutto il resto, in un ambiente in cui a predominare sono la falsità e l’inautenticità.
#scuola
https://www.attraversamenti.info/la-miseria-affettiva-e-relazionale-della-scuola/?fbclid=IwAR0sGd6_AnPfmmJPODri4pZlPGN22S0MAjW-trSuxwwVU_239s7UjAhcues
@robross @lindasartini Dunque Putin c'è l'ha con la Nato, che però gli farebbe un culo così se l'aggredisse. E allora invade un paese non Nato, che non c'entra niente, e massacra la popolazione civile. E chi dice che è un pazzo criminale, oltre che fascista, è uno che vede le cose in bianco e nero.
@robross @lindasartini I paesi possono scegliere liberamente di aderire alla Nato. Nel caso dell'Ucraina, ripeto, la sua richiesta di adesione è stata rigettata per non irritare la Russia. D'altra parte, dovresti spiegare perché, se il problema è l'allargamento della Nato, la Russia non ha fatto la guerra agli USA o a qualsiasi altro Paese Nato.
@robross @lindasartini fammi capire: Putin fa guerra all'Ucraina perché l'Albania è entrata nella Nato? Ti senti bene?
Direttore responsabile di "Educazione Aperta", scrivo quando capita anche su "MicroMega" e "Gli Asini". Ateo sbattezzato, buddhista theravada, anarchico. E nulla di tutto questo.
Vivo a Siena con Xho, nostro figlio Ermes e il cane Mirò Chomsky.