Al mio tre accusate a cazzo gli zingari.
Bambina di cinque anni scomparsa a Firenze, la mamma: "Aiutatemi" - la Repubblica
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2023/06/11/news/bambina_scomparsa_firenze-404004013/
Come insegnare filosofia - at-
A margine di un libro di Cristiano Corsini. #scuola
Valutazione è potere - Educazione Aperta
> Solo con le indagini capiremo se si tratta di un folle o di estremisti islamici che hanno compiuto questi atti per ragioni terroristiche. I due piani ovviamente portano agli stessi effetti, ma le cause rivelano due problematiche molto diverse – ha commentato il ministro - È evidente che avere un'immigrazione irregolare, di grande portata, porta delle degenerazioni, delle marginalizzazioni, delle criticità che poi emergono
ha dichiarato a "Dritto e Rovescio” il ministro Lollobrigida, noto per le sue posizioni equilibrate, a proposito dell'aggressione di Annecy. Il cui autore è un profugo siriano di religione cristiana, che ha accoltellato i bambini gridando 'In nome di Gesù Cristo".
[Mail al mio collegio dei docenti, dopo aver spiegato in presenza perché ho votato contro il piano Scuola 4.0]
Non ho nulla contro la tecnologia in sé, come ho detto in Collegio. Ho molto contro una certa concezione della tecnologia. Così come non mi piace che a scuola vi siano libri di testo. Non c'è nulla di più umiliante, per un docente, di dover spiegare il libro di testo, e ho sempre trovato singolare che questa umiliazione non sia percepita come tale e si vada invece sempre alla ricerca del libro più aggiornato, più completo, più prestigioso - e più costoso. Mi piace l'idea delle scuole come comunità che creano il sapere e lo condividono: e che dunque i libri di testo, se proprio ne avvertono il bisogno, lo scrivono da sé. E poi lo condividono. È la vecchia pedagogia cooperativa di Freinet. Mi piace l'idea di scuole nelle quali gli strumenti informatici vengono dominati. In cui un documento si scrive in markdown utilizzando non Word né OpenOffice, ma un semplice bloc-notes; e se occorre si converte poi con Pandoc. Mi piace l'informatica low cost. Mi piace l'idea di scuole nelle quali si educa a evitare qualsiasi spreco di hardware, invece di acquistare hardware sempre più costoso. Il mondo dell'informatica - a proposito di politica - è quello in cui è più ampiamente praticato il dono. Ci sono migliaia di programmatori in tutto il mondo che lavorano quotidianamente per mettere a disposizione di tutti gratis strumenti informatici anche molto raffinati. E rilasciano i programmi con licenze che consentono all'utente di modificarli, se lo vogliono. Anni fa al liceo "Lanza" di Foggia uno studente scrisse una mail a Richard Stallman, uno dei padri del software libero e delle licenze libere. Lo invitò a tenere una conferenza nel suo liceo. Stallman accettò subito. Chiese solo il rimborso delle spese d'aereo; fu ospitato a casa dello studente. E fece una lezione bellissima.
Ho provato a parlare al preside di tutto questo. Ha scosso la testa. E' difficile. Chiedo troppo. Il markdown? Chi lo ha mai sentito? In realtà lo usate già quando scrivete su WhatsApp. Mettete un asterisco prima e dopo una *parola* e quella diventa in corsivo. Markdown. Ma vuoi mettere un visore? Vuoi mettere portare uno studente nel bel mezzo di una strada dell'antica Roma, così ci risparmiamo anche la gita a Pompei? Non avrà la minima idea di come è stato fatto quel software, ma sarà estremamente eccitante.
Tra le altre cose, durante una delle riunioni del PNRR - quella con *** che poverino provava a spiegarci che prima decidi che didattica vuoi fare, poi compri l'hardware e il software, se proprio non vuoi software libero - è emerso che in fondo non sarebbe una cattiva idea sostituire un docente con un video. Basta prendere il più bravo che insegna filosofia e far vedere agli studenti i suoi video. E al posto del docente in presenza mettiamo magari un tutor sottopagato, che si occupi solo della sorveglianza degli studenti durante la visione, somministrando un test ogni tanto. I processi che stiamo avviando vanno in questa direzione. L'apprendimento per immersione sarà pienamente possibile, tra qualche anno, senza quasi nessun apporto umano. La domanda che dovremmo porci è cosa possiamo dare ai nostri studenti che non può dare né un video né una intelligenza artificiale. Io una risposta l'ho.
C'è nel Fediverso uno strumento per creare forum di discussione? #mastaiuto
>"Giorgia (Meloni, ndr) è una 'popolana di Garbatella'. Ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio lì". (Claudio Lippi, conduttore televisivo, 2022)
> "Ed io non mi ci abbasso al livello dei miei parrocchiani. Abbassarsi al loro linguaggio e non dire più cose alte, a me non va. Io seguito il mio linguaggio alto e quindi o loro vengono al mio linguaggio o non ci si parla." (Don Lorenzo Milani, prete, 1962)
M quanto cazzo è bella questa canzone?
https://open.spotify.com/track/3yXzqMoUUzA4FJdJC7KDH7?si=RFAE_oVGRI2eDksyxqectg
"Rubano la terra, rubano la storia". I nativi brasiliani contro la legge sulle terre
Vent'anni fa ho scritto un libro in cui sostenevo che la realtà è inaccettabile, e per questo occorre _forzarla_. Esse et bonum non convertuntur. Anzi.
La _forzatura della verità_ era una prassi etica e politica per accorciare la distanza tra l'essere e il bene, tra la verità fattuale e la verità etica.
Vent'anni dopo sta accadendo che la realtà è affiancata da un'altra realtà, che presto la sorpasserà: il virtuale. Un mondo interamente propietario che rappresenta il compimento del capitalismo: rendere impossibile gli atti più elementari della vita sociale al di fuori di un contesto mercantile.
Siamo una società senza più limiti. Lo dimostra, per Mastrocola, il fatto che un bambino, figlio di un suo amico, si è comportato in modo poco educato a casa sua. Il padre "Quando ha recuperato il figlio, ha intervenuto solo a parole, dicendogli di non toccare nulla senza permesso". Si aspettava evidentemente che lo menasse. Difficile dire se in questa donna difetti di più la logica o la pedagogia. Qui pare a dire il vero che ci sia anche qualche problema di grammatica. #scuola
[Qualche osservazione a margine di "La valutazione che educa" di Cristiano Corsini, di cui vorrei fare una recensione.]
Immaginiamo uno studente che abbia voti eccellenti in tutte le discipline. Può essere che abbia un interesse reale per *tutte* le discipline e per *tutti* gli argomenti affrontati in tutte le discipline. Non è impossibile; però è raro. Perfino il docente, che si suppone sia appassionato della disciplina che insegna, ammetterà, se è onesto, di non provare la stessa passione per tutti gli argomenti che propone agli studenti. E forse su tutti non è ugualmente preparato; e su alcuni forse le sue lezioni, se fossero valutate numericamente, non raggiungerebbero un cinque.
Possiamo ragionevolmente credere, dunque, che siano pochi gli studenti con un interesse così ampio. Molti di meno di quelli che raggiungono buoni voti in tutte le discipline. Che succede in questo caso? Come fa il nostro studente a prendere comunque otto o nove in tutte le discipline? Semplice: studia anche in mancanza di interesse. Se si dovesse definire la sua competenza, la si potrebbe descrivere così: *svolgere qualsiasi compito assegnato, anche in mancanza di interesse, facendo esattamente ciò che viene richiesto*. È questo, e non altro, che misura una valutazione eccellente in *tutte* le discipline. Di che competenza si tratta? La scuola respinge con sdegno l'idea di essere il luogo in cui si prepara al mondo del lavoro. Essa pretende di essere, invece, palestra di *pensiero critico*. Ma questa competenza è invece esattamente ciò di cui ha bisogno il mondo del lavoro. A dire il vero non tutto. Si pensa troppo male del mondo del lavoro se si ritiene che ovunque servano questi esecutori assoluti, indifferenti al pensiero e all'interesse. Servono tuttavia in alcuni contesti. È questa competenza che si richiede allo stesso docente, ad esempio, quando gli si impone di compilare documenti burocratici assolutamente idioti, inutili, folli.
Dietro una eccellenza diffusa c'è dunque un approccio finto al sapere. Forse perfino una assoluta indifferenza ad esso. C'è un atteggiamento puramente procedurale. La vocazione ad essere, per dirla con Michelstaedter, "un degno braccio irresponsabile della società". L'esatto contrario del mitico *pensiero critico*.
Quando prendo una classe nuova spiego agli studenti (poi mi toccherà spiegarlo ai genitori; rinuncio a spiegarlo ai colleghi) che considero desiderabile una curva dei voti altalenante: un 8 seguito da un 6, magari da un 5; e poi ancora un 7. Perché, spiego, è così che funzioniamo. È così che funziona il nostro interesse, che non è ugualmente attratto da tutto, e che non può essere messo fuori gioco in una faccenda che ha a che fare col piacere, come lo studio; ed è così che funzioniamo noi in generale: perché a volte siamo stanchi, o presi da altro, o annoiati. Non siamo macchine che sfornano prestazioni eccellenti. Gli studenti annuiscono, poi qualcuno alza la mano. E mi fa notare che è vero, è verissimo. Ma la società chiede i voti alti. Lasciamo perdere i genitori, con quelli ci si ragiona. Ma le università, ad esempio, tengono gran conto del voto del diploma. E non è che gli si può dire che il professore non aveva grande simpatia per la linea fissa dell'8 o del 9.
Il corto circuito - at- #scuola
Direttore responsabile di "Educazione Aperta", scrivo quando capita anche su "MicroMega" e "Gli Asini". Ateo sbattezzato, buddhista theravada, anarchico. E nulla di tutto questo.
Vivo a Siena con Xho, nostro figlio Ermes e il cane Mirò Chomsky.