# Progettazione didattica condivisa
Alla fine del primo quadrimestre abbiamo fatto in quarta, come previsto, una valutazione della sperimentazione della Progettazione didattica condivisa, per decidere se continuare o meno.
La classe ha scelto di continuare.
Queste sono le mie osservazioni:
Il problema principale emerso, segnalato dagli studenti, è la lentezza. Gli studenti hanno scelto di procedere per lo più con lo studio autonomo e per gruppi, con periodiche lezioni del docente; ciò ha richiesto un tempo per affrontare i temi quasi doppio di quello necessario con la lezione. Pur essendo sempre stato a disposizione degli studenti per ogni chiarimento necessario sugli argomenti studiati, gli studenti in qualche caso si sono sentiti un po’ abbandonati a loro stessi. Mentre l’impegno della maggior parte del gruppo è stato apprezzabile, alcuni studenti hanno impiegato la libertà d’azione in modo poco costruttivo; l’impressione però è che l’incidenza di questi comportamenti sia un po’ esagerata nella valutazione complessiva. Del resto, anche con il metodo tradizionale una minoranza degli studenti tendeva a dissociarsi dal lavoro comune.
La sperimentazione offre agli studenti uno spazio di esplorazione di pratiche di studio alternative alla lezione. Il gruppo ha adottato da subito lo studio individuale e di gruppo e ha proseguito così per tutto il quadrimestre. Ho evitato di dare sollecitazioni su modalità alternative di organizzazione, perché desideravo che le esplorassero da soli.
Non tutte le competenze che sono state scelte come rilevanti all’inizio dell’anno sono state adeguatamente stimolate dal lavoro dei gruppi; in particolare non sono stati letti abbastanza testi dei filosofi. Mi sorprende anche che gli studenti non abbiano chiesto di tenere seminari di Maieutica Reciproca: ne è stato fatto solo uno, a dicembre. Probabilmente temevano di perdere altro tempo prezioso.
Fin qui gli aspetti negativi. Gli aspetti positivi emergono con decisione dalla valutazione degli studenti. Hanno acquisito più autonomia, che era l’obiettivo principale. Anche lo spirito di collaborazione sembra essere migliorato. L’aver stabilito insieme cosa studiare e con quali tempi ha dato alla classe la sensazione di perseguire un lavoro comune, e non di essere spinti dal docente a completare il programma.
Molto positiva sembra la pratica delle interrogazioni tra pari, soprattutto per superare l’ansia e il malessere che ormai sono associati alle verifiche. Un aspetto negativo è che viene a mancare quel momento di dialogo che, anche durante le verifiche, è un momento di approfondimento e di confronto culturale.
Accogliendo le proposte degli studenti, nel secondo quadrimestre procederemo alternando studio di gruppo con mie lezioni. Tenendo sempre aperta però la possibilità di una diversa organizzazione del lavoro. La Progettazione didattica condivisa non è un metodo didattico, ma il riconoscimento del diritto del gruppo della classe di ricercare in modo autonomo, con la collaborazione del docente, il metodo di volta in volta più adatto per raggiungere gli obiettivi di conoscenza e di competenza che sono stati condivisi.
https://www.attraversamenti.info/valutazione-della-progettazione-didattica-condivisa/
@diffrazioni A dire il vero c'è anche il genocidio dimenticato del Congo fatto da Leopoldo II del Belgio. Dieci milioni di morti, ben prima di Hitler.
@Cincia Qui primo Levi accusa Leopardi di essere nazista.
Da _Consegnarsi. Breve saggio su quello che si fa a scuola_, in preparazione.
Bisogna educare, dunque: e per farlo non basta insegnare le regole sociali, che è un’altra cosa. Ma cos’è, allora, educare? Prima di azzardare una risposta consideriamo ancora cosa non è educare.
Molti educatori, mossi dalle migliori intenzioni, ritengono che educare significhi portare la persona o le persone che hanno la responsabilità di educare verso un loro ideale o modello. Si tratta, in genere, di un duplice modello. Da un lato hanno una certa idea di come debba essere una persona e cercano di condurre i loro figli o i loro studenti verso questo modello. Il quale non è altro che una fotografia più o meno fedele di quello che è lui stesso, l’educatore. Ogni insegnante pertanto desidera che il suo studente faccia spazio in modo significativo, nella sua vita futura, all’elemento intellettuale; e sarà felicissimo se si dedicherà in modo particolare alla sua disciplina. Può essere al contrario che un genitore che faccia un lavoro manuale desideri avere come figlio un futuro bravo meccanico o idraulico, e consideri con perplessità un futuro da laureato in filosofia.
Dall’altro lato c’è un modello di società, che agisce in particolare in coloro che educano e insegnano per professione. Sappiamo che è desiderabile un certo tipo di società: democratica, inclusiva, egualitaria, pacifica. Lo sappiamo perché ce lo dice la Costituzione, e pensiamo in assoluta buona fede che il nostro compito, in quanto insegnanti, sia quello di condurre i nostri studenti verso questo ideale.
Per educare dunque dovremmo delineare un modello di individuo e un modello di società. Ma come farlo? Chi ha il diritto di stabilire quale individuo è desiderabile diventare? La questione del modello di società sembra meno difficile. Siamo in una società democratica, abbiamo regole e valori condivisi, al di là delle differenze politiche. E tuttavia sappiamo che queste differenze esistono, e il modo di concepire la democrazia, le sue regole e i suoi valori di una persona di destra sono assolutamente diversi da quelli di una persona di sinistra. E la faccenda si complica quando si considerano alcuni valori legati – almeno nella percezione comune – al mondo del lavoro, come la competitività e l’efficienza. Buona parte della polemica pedagogia (più spesso: anti-pedagogica) e politica sulla scuola riguarda questo punto. Quali dei tanti valori e modelli di vita presenti in società la scuola deve trasmettere? E chi ha il diritto di stabilirlo?
Si potrebbe dire che ognuno ha il diritto di educare secondo il proprio personale modello di individuo e la propria personale interpretazione della democrazia. Ma in questo c’è un movimento che appare discutibile: l’educatore si fa avanti e occupa tutta la scena. Ne ha il diritto?
La questione del diritto di educare pare insolita. A porla è stato, mi pare, il solo Lev Tolstoj. Noi riteniamo di avere non solo il diritto, ma anche il dovere di educare; ma se l’educazione, secondo la definizione che ne dà Tolstoj, è la “tendenza di una persona a plasmarne un’altra a sua immagine” , allora il problema si pone. Se accettiamo questa definizione di educazione sembra inevitabile la conclusione del grande scrittore russo: “L’educazione è l’aspirazione al dispotismo morale elevata a principio”. In alcuni casi ciò è assolutamente chiaro. Ha fatto molto scalpore il memoir di Tara Westover, una donna cui un padre oppressivo, seguace di una setta millenarista, ha impedito di frequentare la scuola, per meglio educarla ai suoi principi religiosi, per lo più deliranti. La sua storia è un doloroso atto di accusa verso i genitori e l’educazione che si sono ritenuti in diritto di imporle. Ma, si dirà, il problema in quel caso è che i genitori avevano principi estremi, che hanno allontanato la figlia dal resto della società. Che dire invece quando è la società stessa che, consapevole di avere alcuni problemi, decide di affrontarli attraverso l’educazione? Stiamo vivendo una gravissima crisi ecologica. Non dovremmo educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente? E non dovremmo preoccuparci di formarli come cittadini attivi e responsabili, capaci di vivere in una vera democrazia? Una società non ha il diritto di educare le nuove generazioni secondo un modello umano desiderabile?
Prima di rispondere consideriamo ancora una questione.
Prima vennero a prendere i Testimoni di Geova, ma non importò a nessuno perché i Testimoni di Geova stanno sul cazzo a tutti.
Questo mio articolo è del 2017.
https://www.attraversamenti.info/i-testimoni-di-geova-tolstoj-e-la/
@mcp io dirigo una rivista di fascia A. Scopus si è rifiutata di indicizzarla.
@thegib @Utoria@mastodon.uno @concavi@mastodon.uno @tizianacampa@mastodon.uno in effetti.
@thegib @Utoria@mastodon.uno @concavi@mastodon.uno @tizianacampa@mastodon.uno la carta però è un po' dura. Allo scopo può servire meglio l'altro mio libro sul buddhismo.
@thegib @Utoria@mastodon.uno @concavi@mastodon.uno @tizianacampa@mastodon.uno buona lettura!
@yrioll@devianze.city Qui le mie perplessità: https://antoniovigilante.substack.com/p/ce-ancora-ieri-e-non-basta
@lukogene Qui c'è la mia traduzione in endecasillabi del primo libro: https://lucrezio.netlify.app
@cctmwebsite Una persona che ha causato più dolore agli altri che a sé stesso.
@lukogene Insignificante. Probabilmente la peggiore traduzione di Lucrezio che abbia letto.
Nel 2023 ho letto 69 libri (a meno che in questi tre giorni non faccia in tempo a leggere il settantesimo).
Il catalogo è questo.
### Gennaio
Hermann Hesse, _Il lupo della steppa_, Mondadori, Milano s.d. [e]
Bryan W. Van Norden, _Taking Back Philosophy. A Multicultural Manifesto_, Columbia University Press, New York 2017 [e]
Ngakpa Chogyam, _Tecniche di meditazione tibetana_, Ubaldini, Roma 1989 [cartaceo]
Bernardo Zannoni, _I miei stupidi intenti_, Sellerio, Palermo 2021 [e]
Ingvar Stenstrom, _Interlingua. Instrumento moderne de communication international_, Societate Svedese pro Interlingua, 2010 [cartaceo]
### Febbraio
Augusto Cavadi (a cura di), _A scuola di antimafia_, DG Editore, Trapani 2006 [cartaceo]
Aldo Schiavone, _Sinistra! Un manifesto_, Einaudi, Torino 2023 [e]
Andrés Neumann, _Ombelicale_, Einaudi, Torino 2023 [e]
Ryan E. Stokes, _Satana_, Queriniana, Brescia 2023 [cartaceo]
Alessio Matiz, Andrea Paschetto, _Sid e le otto sfere di luce. Come insegnare la meditazione mindfulness ai bambini_, Mimesis, Milano-Udine 2022 [cartaceo]
Sergio Pasquandrea, _L’officina metrica. Quaderno di traduzioni_, Gattogrigio Editore, Lonato del Garda 2022 [cartaceo]
### Marzo
Paolo Fasce (a cura di), _Scuola: giuro di dire tutta la verità_, Erikson, Trento 2023 [e]
Milo De Angelis, _Linea intera, linea spezzata_, Mondadori, Milano 2021 [e]
Jamie Chan, _Learn Python in One Day and Learn It Well_, Learn Coding Fast, 2014 [e]
Marvyn Peake, _Tito di Gormenghast_, Adelphi, Milano 2013 [e]
Daniele Piccini, _Inizio fine_, Crocetti, s.l. 2021 [e]
Michel Bakounine, _Catéchisme révolutionnaire_, L'Herne, Paris 2010 [e]
### Aprile
Chiara Valerio, _La matematica è politica_, Einaudi, Torino 2020 [e]
Hans Christian Andersen/Daniele Marotta, _L'ombra_, Inkdropstudio, Siena 2022 [e Kindle]
Milo De Angelis, _De Rerum Natura di Lucrezio_, Mondadori, Milano 2022 [cartaceo]
Giuseppe Cognetti, _Un altro mondo è possibile? Pace, dialogo, nuovo umanesimo_, Rubbettino, Soveria Mannelli 2023 [cartaceo]
Franco Battiato, _Il silenzio e l'ascolto_, Castelvecchi, Roma 2017 [e]
Iacopo Iacoboni, Gianluca Paolucci, _Il tesoro di Putin_, Laterza, Roma-Bari 2023 [Kindle]
### Maggio
Sri Aurobindo, _Iśa Upaniṣad_, Astrolabio-Ubaldini, Roma 2011 [cartaceo]
Alain Caillé, _Extrême droite et autoritarisme partout, pourquoi?_, Le Bord De L'Eau, Lormont 2023 [cartaceo]
Michela Murgia, _Le tre ciotole_, Mondadori, Milano 2023 [e]
Internationale Convivialiste, _Second manifeste convivialiste. Pour un monde post-néolibéral_, Actes Sud, Arles 2020 [Kindle]
Francesco Fistetti, _Convivialità. Una filosofia per il XXI secolo_, il melangolo, Genova 2017 [cartaceo]
Adolfo Scotto di Luzio, _L'equivoco don Milani_, Einaudi, Torino 2023 [Kindle]
### Giugno
Cristiano Corsini, _La valutazione che educa_, FrancoAngeli, Milano 2023 [cartaceo]
Simeon Wade, _Foucault in California_, Blackie edizioni, Milano 2023 [cartaceo]
Carlo Milani, _Tecnologie conviviali_, elèuthera, 2022 [Kindle]
Remi Hess, Gaby Weigand, _Corso di analisi istituzionale_, Sensibili alle foglie, s.l. 2008 [cartaceo]
Marvin Peake, _Gormenghast_, Adelphi, Milano 2005 [e]
Renato Curcio, Marita Prette, Nicola Valentino, _La socioanalisi narrativa_, Sensibili alle foglie, s.l. 2012 [cartaceo]
### Luglio
Alessandra Chiricosta, _Filosofia interculturale e valori asiatici_, O barra O edizioni, Milano 2013 [cartaceo]
Francesco De Bartolomeis, _La ricerca come antipedagogia_, Feltrinelli, Milano 1973 (ottava edizione) [cartaceo]
Elly Schlein, _La nostra parte_, Mondadori, Milano 2022 [Kindle]
Pierre Vesperini, _Lucrèce. Archéologie d'un classique européen_, Fayard, Paris 2017 [e]
Albert Einstein, _Leggendo Lucrezio_, La scuola di Pitagora, Napoli 2012 [cartaceo]
Michela Murgia, _God save the queer_, Einaudi, Torino 2922 [e]
### Agosto
Riccardo Manzotti, Simone Rossi, _Io & Ia. Mente, cervello & GPT_, Rubbettino, Soveria Mannelli 2023 [Kindle]
César Vallejo, _Trilce_, Argolibri, Ancona 2021 [cartaceo]
Tzvetan Todorov, _Goya_, Garzanti, Milano 2012 [e]
Mervyn Peake, _Via da Gormenghast_, Adelphi, Milano 2009 [e]
Violette Ailhaud, _L'uomo seme_, Playground, Roma 2014 [cartaceo]
### Settembre
Francesco D'Isa, Adriano Ercolano, _Introduzione alla meditazione_, Tlon, 2023 [Kindle]
Osho, _Perché siamo infelici?_, Feltrinelli, Milano 2012 [e]
Maddalena Rostagno, Andrea Gentile, _Il suono di una sola mano. Storia di mio padre Mauro Rostagno_, il Saggiatore, Milano 2013.
Luca Ricolfi, _La rivoluzione del merito_, Rizzoli, Milano 2023 [e]
Ingmar Bergman, _Lanterna magica_, Garzanti, Milano 2008 [e]
Raniero Gnoli, _L'estetica indiana. La scuola di Abhinavagupta_, Carocci, Roma 2023 [cartaceo]
### Ottobre
Mircea #Cartarescu, _Melancolia_, La nave di Teseo, Milano 2022 [e]
Ornela Vorpsi, _Il paese dove non si muore mai_, minimum fax, Roma 2018 [e]
Gert Biesta, _Il mondo al centro dell'educazione_, Tab edizioni, Roma 2023 [e]
Fréderic Lenoir, _La filosofia dei bambini_, La nave di Teseo, Milano 2019 [e]
Claudia Matini, _Cooperative Learning: istruzioni per l'uso_, La Fonte, Scheggia e Pascelupo 2019 [e]
Luca Mori, Federico Squarcino, _Nel nome dello yoga. Filosofia, disciplina, stile di vita_, Solferino, Milano 2019 [e]
#Pulsatilla, _Il campo è aperto_, Baldini+Castoldi, Milano 2023 [Kindle]
### Novembre
Ferdinando Montuschi, *Scuola senza voti*, La Scuola, Brescia 1977 [pdf]
Roberto Renzetti, _Il diavolo, l'altro Dio_, Tempesta, Roma 2014 [cartaceo]
Mario Martini, _L'altra via di Aldo Capitini_, Aras, Fano 2023 [cartaceo]
Cesare Pavese, _Dialoghi con Leucò_, Mondadori, Milano 2021 [e]
### Dicembre
Adriana Cavarero, _Il femminile negato. La radice greca della violenza occidentale_, Pazzini, Villa Verucchio 2021 (terza edizione) [pdf]
Giacomo Leopardi, _La strage delle illusioni_, a cura di Mario Andrea Rigoni, Adelphi, Milano 1993 (seconda edizione) [pdf]
Teresa Forcades, _La Trinità, oggi_, Castelvecchio, Roma 2021 [e]
Francesco d'Isa, _Sunyata_, Eris, Torino 2023 [pdf]
Sylvie Bourcier, _Capricci, crisi di collera, aggressività_, Red!, Cornaredo 2015 [cartaceo]
Nicola Crocetti e Davide Brullo (a cura di)_Dimmi un verso anima mia. Antologia della poesia universale_, Crocetti, Milano 2023. [cartaceo]
@IlBortoneficio a dire il vero chi ritiene che sia in detto buddhista dovrebbe indicare la fonte. Di certo non è nel Dhammapada.
@IlBortoneficio però non è un detto buddhista.
@Gert :-)
Direttore responsabile di "Educazione Aperta", scrivo quando capita anche su "MicroMega" e "Gli Asini". Ateo sbattezzato, buddhista theravada, anarchico. E nulla di tutto questo.
Vivo a Siena con Xho, nostro figlio Ermes e il cane Mirò Chomsky.