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@Gert ma nell’articolo discutevo la fiducia negli psicologi, “persone che spesso si sono formate su concezioni non meno fantasiose di quelle che si insegnano in seminario possano risolvere tutto”.
Il che vuol dire che dicevo due cose:

  • Spesso gli psicologi e gli psicoterapeuti hanno una formazione discutibile dal punto di vista scientifico. Spesso non vuol dire sempre. Ci sarebbe poi da parlare anche dei counselor, che si stanno ritagliando anche loro un posto nelle scuole.
  • Qualsiasi ottimismo sull’efficacia della psicoterapia si accorda poco con la realtà. E in genere le promesse più alte provengono dalle teorie - e dalle persone - meno serie.

@Gert Se qualcuno attribuisse alla pedagogia e all’educazione il potere di risolvere tutti i problemi o quasi, faresti bene a sparare sulla pedagogia, anche senza aver letto un solo libro di pedagogia. Perché i fallimenti dell’educazione sono sotto gli occhi di tutti. Ho seguito anni fa un bambino che è morto poi a vent’anni mettendo una bomba a un negozio. Chi educa fallisce nove volte su dieci. Ora, mi piacerebbe credere il contrario, ma dubito che la terapia sia in condizioni migliori. Chi cerca di guarire fallisce non meno di chi cerca di educare: e questo va detto per evitare soluzioni semplicistiche. Perché l’appello allo psicologo questo è: una scorciatoia per non affrontare i problemi. Ad esempio il carattere diseducativo della scuola. Gli studenti ci stanno male - e non per via dei voti, ma per le relazioni malate -, ma invece di cambiarla di moltiplicano gli psicologi scolastici. Ai quali ormai non credono nemmeno più gli studenti.

@Gert Mi pare che sintetizzi un po’ troppo. Che vuol dire, ad esempio, il riferimento a Heidegger? Quale Heidegger? Io direi piuttosto Dilthey o lo Husserl della “Crisi delle scienze europee”, se ho capito quello che vuoi dire - ma continuo a non esserne sicuro.

Dici che hai la responsabilità della cura, e che questa cosa è diversa dall’insegnare. Vero, anche se lo stesso insegnamento comporta qualche responsabilità. Tra le altre, avviare gli studenti a pensare scientificamente, quando si tratta di psicologia. Se avessi la responsabilità della cura, mi porrei il problema cento volte di più. Posso mettere le mani nella vita di una persona avendo come riferimento teorico, poniamo, le idee di Jung (una persona che aveva evidenti problemi di patologia mentale), o di Assagioli o di Massimo Fagioli? Devo considerarle scientifiche solo perché i loro fondatori si consideravano scienziati?

Ma soprattutto discutevo la fiducia illimitata nell’efficacia della cura. Freud, come sai, è morto di un cancro alla mascella dovuto alla sua dipendenza dal sigaro. Che non è riuscito a curare.

@Gert ho capito solo che devo leggermi Freud. L’ho fatto, a dire il vero, anche perché insegno psicologia. Il resto di quello che hai scritto mi è incomprensibile.

@Gert Ma niente affatto: sono due scuole che hanno poco o nulla in comune. Non ho la minima idea di cosa voglia dire “portare alla luce i problemi della vita”. La persona me la sono lasciata alle spalle a metà anni Novanta.

@Gert sì, ho letto tutti i libri, e qualcuno l’ho pure scritto. Tu hai presente Popper, a proposito di psicoanalisi?

@Gert poi, se per te “scientifico non vuol dire nulla”, puoi ricorrere alla magia. Per me non fa differenza, ma non chiedere la mia approvazione.

@Gert non ho parlato di fenomenologia né di psicologia in generale, ma di alcune forme di terapia. La psicoanalisi è fuffa, come diverse altre scuole. Non lo è, per dire, la terapia cognitivo-comportamentale. Che però ha una efficacia limitata.

@Gert spesso non vuol dire sempre. Che la psicanalisi non sia scientifica è una affermazione che non comporta alcuna generalizzazione. Altre correnti sono anche meno scientifiche. Altre hanno ben altro valore, ma comunque sono esposte al fallimento. La psiche umana non è un motore che si aggiusta conoscendone i meccanismi, come crede molta gente.

Nonostante i suoi metodi antidemocratici Erdogan è riuscito ad avere una maggioranza risicatissima. Tempo uno o due anni e sarà fatto fuori dalle piazze.

Ho letto Le tre ciotole di Murgia. Mi sembrano riusciti solo il racconto della sagoma del cantante coreano e la scena di sesso di in altro racconto. Il resto mi pare dimenticabile.

Aggiornamenti: Google mi restituisce la cattedra universitaria ma mi scambia per una bicicletta.

@Chloe@mastodon.uno dovrebbe essere vietato per legge.

Un laureato non è migliore di un non laureato, ad esempio un contadino o un pastore. La differenza tra i due è che il primo, entrando nel sistema scolastico, ha imparato a considerare sé stesso come una merce il cui valore sul mercato è alto grazie appunto al suo titolo di studio. Ha acquisito inoltre la convinzione di essere superiore al contadino o al pastore. Il quale invece si fa la sua vita tranquillo, senza avvertire il minimo bisogno della scuola e dell’istruzione. E questo è Ivan Illich.

Il figlio del contadino, espulso dalla scuola, deve però istruirsi. Non è bene che sia ignorante come suo padre. Un contadino analfabeta ha qualcosa che gli manca: il possesso della parola. Bisognerà fare in modo che suo figlio invece impari a parlare e a scrivere, e magari anche qualcos’altro. La cultura e l’istruzione sono beni universali, e chi non ne ha oggettivamente vive una privazione, anche se non ne è consapevole. E questo è don Milani.

Il rischio del primo è di riservare istruzione e cultura alle classi privilegiate, con l’argomento che si tratta appunto di cose per privilegiati, estranee al popolo. Ignorando, o fingendo di ignorare, che il mancato possesso di quelle cose è causa di eslusione sociale, economica e politica.

Il rischio del secondo è di distruggere semplicemente la cultura contadina, poiché lo studio della cultura borghese - e di cultura borghese di tratta, nonostante il contratto dei metalmeccanici - rende piccolo borghese o aspirante tale il figlio del contadino.

Che diciamo a quelli che con la sinistra commemorano commossi don Milani, che faceva scuola anche di domenica, e con la destra vogliono la settimana corta, perché altrimenti la scuola perde iscritti?

Sto leggendo il secondo manifesto convivialista. Il fatto che sia rilasciato con copyright mi pare che tolga gran parte del valore a quello che c’è scritto.

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