@post I believe that the evangelical churches played a more important role in the formation of Bolsonaro's fascism than the CIA. Fascism is unfortunately an entirely Italian subcultural product.
@cipper non sei nemmeno obbligato a guardare il film quando vai al cinema.
@Ferula18 Temo che la comunità sia diventata di destra da un pezzo.
@post It was far less glorious than what fascist propaganda would later say. But there was no lack of violence against political opponents.
Ieri si parlava in prima dell'inopportunità di mettere le proprie foto - e maggior ragione le foto dei minori - in rete. Che differenza c'è - diceva una studentessa - tra il vedere qualcuno per strada e il vederlo in una foto su Internet? Ho mostrato loro una foto di Francesca Brancati. Che un giorno si è trovata ad essere additata sui giornali come un mostro. Lei e la sua fidanzata, dicevano i titoli, avevano ucciso un bambino di quattro anni. Nulla del genere, in realtà. I giornalisti non avevano foto per illustrare la notizia. Hanno cercato su Google la foto di una lesbica qualsiasi. E dal momento che Francesca Brancati è un'attivista LGBT, hanno trovato la sua foto. E l'hanno usata in quel modo criminale.
L'uscita più disastrosa della mia vita è stata con una ragazza che lavorava alla selezione del personale di una grossa fabbrica della zona. Pensando d'essere simpatica esordì raccontandomi un colloquio che aveva fatto quella mattina. Aveva chiesto a una candidata se aveva intenzione di avere figli. E lei aveva osato rispondere di sì. "Capisci? ha detto sì. Con sfacciataggine! Che si aspettava, che l'assumessimo?"
Per un po' sono stato in dubbio. Una parte di me diceva che una ragazza così dolce e carina non poteva aver davvero fatto una cosa simile; doveva esserci un'interpretazione, tipo la Bibbia che dice una cosa ma in realtà ne vuole dire un'altra. Un'altra parte di me era per il vaffanculo immediato ed ultimativo. Una terza parte se ne uscì così: "Ormai ci siamo, cerchiamo di divertirci". E la spuntò.
Ci divertimmo, dunque. Per tutta la serata le esposi nella forma più estrema le mia idee politiche, parlandole delle diverse correnti dell'anarchismo, della differenza tra Federazione Anarchica Italiana e Federazione Anarchica Informale e dell'anarcosindacalismo: e assistendo al suo commovente tentativo di mantenersi carina e impassibile mentre nella sua testa c'erano una voce che le diceva di scappare, un'altra che esigeva l'immediata denuncia ai carabinieri e una terza, più saggia, che consigliava la chiamata a fine serata, al sicuro a casa, che non si sa mai.
La seconda uscita più disastrosa della mia vita è stata con una poverina che si presentò piangendo. "Buonasera", le dissi. E una voce dentro di me diceva: "Che n'atə cazzə də guəjə" (in che cazzo di guaio mi sono cacciato). Pianse per tutta la serata. Fluviale. Inconsolabile. Era successo che il suo ex s'era sposato. Una tragedia di proporzioni cosmiche.
La terza uscita più disastrosa è stata con una delle più belle donne che la generosa terra pugliese abbia prodotto. Un’artista raffinata, sensibile eccetera. Che diede il tono alla serata parcheggiando nel posto riservato ai disabili. Poi mi portò a visitare un museo. La vidi confabulare in biglietteria: era riuscita ad avere i biglietti gratis dicendo di essere nonsobenechiocosa. Usciti, mi parlò a lungo della sua visione del mondo, portandomi con mano tra Gurdjeff e Guenon, tra il Re del mondo e Kaspar Hauser. Concluse con un “Almirante è stato un grande uomo” che ebbe su di me lo stesso effetto di uno shottino di olio di ricino.
La quarta uscita più disastrosa della mia vita è stata con Miss Gossip. Una di quelle uscite che ti raccomandano gli amici che ti vedono solo da troppo tempo e ti vedo triste dai fai qualcosa per tornare a sorridere. E torniamo a sorridere. Si parla del più e del meno. E appena si tocca il più - che per me vuol dire qualcosa che richieda un minimo di lavorio dei neuroni - la figliuola esige il meno. E lo invoca con una simpatica esclamazione: “Gossiiiiip?”. E insomma, ha praticamente passato tutta la serata a ripetere: “Gossip?”. Parlo di filosofia. “Gossip?” Dai, ci sta, poverina. Proviamo con la politica. “Gossip?”. Niente. Libri? “Goooossiiiiiiip?”. Kitemmurt. Alla fine la portai in pizzeria e le spiegai che per me è molto importante non parlare mentre si mangia, sia per educazione che per digestione. E mangiai molto lentamente.
Fascists are recognized by cowardice: they never lead the coup d'état of their followers. Neither was Mussolini leading the march on Rome. He was ready to flee to Switzerland if things went bad. #bolsonaro
@netofo Perché? È un lavoro che mi diverte molto.
Tra i miei primi ricordi. Sono in un letto d'ospedale. La mia mano sinistra comincia a formicolare. Poi si apre. Smette di appartenermi e diventa una cosa del mondo; ma non una cosa qualsiasi: nella mia mano il mondo si manifesta come un tutto. Le cose entrano nella mia mano, si gettano in essa come nella loro origine; e dalla mia mano il mondo a sua volta è partorito. Queste sono parole, e dunque qualcosa di superficiale e inadeguato; si soffermano al margine di ciò che appartiene a una diversa dimensione.
Siamo convinti, in fondo, che il _senso_ del mondo debba esprimersi attraverso la parola. Che si tratti di elaborare una _teoria_: qualcosa che abbia a che fare col vedere e col dire, in bell'ordine, quello che si è visto. Di creare una architettura del mondo in cui collocare noi stessi. Ma l'essenza non è né nella parola né nella vista. Più che di teoria, si tratta di estesia. E, più a fondo, di anestesia.
Among my earliest memories. I am in a hospital bed. My left hand begins to tingle. Then it opens. It stops belonging to me and becomes a thing of the world; but not just any thing: in my hand the world manifests itself as a whole. Things enter my hand, are thrown into it as in their origin; and from my hand the world in turn is given birth. These are words, and therefore something superficial and inadequate; they linger at the margin of what belongs to a different dimension.
We are convinced, after all, that the meaning of the world must be expressed through words. That it is to work out a theory: something to do with seeing and saying, in good order, what has been seen. Of creating an architecture of the world in which to place ourselves. But the essence is neither in the word nor in the sight. More than theory, it is about esthesia. And, deeper, of anesthesia.
@Palestina_Iibera Allora siamo d'accordo.
> Ribadiamo la nostra condanna irrevocabile e senza ambiguità del regime putiniano...
Seguono affermazioni che rendono revocabile e ambigua la condanna del regime putiniano.
Su MicroMega ragiono di politica e social network. E di #Mastodon.
https://www.micromega.net/un-altro-mondo-virtuale-e-possibile/
@Palestina_Iibera E' una delle migliaia di convenzioni che sono state fatte dalle scuole. Gli studenti sono stati mandati in biblioteche, residenze per anziani, cooperative di tipo b, in strutture per non vedenti; hanno lavorato nel sociale, nel campo della cultura e del volontariato. Nessuna di queste esperienze è stata oggetto di discussione pubblica. Interessavano solo le patatine del McDonald's.
Peraltro, è una polemica assolutamente classista. Perché gli studenti dei professionali sono sempre stati mandati a lavorare gratis, da ben prima della Buona scuola renziana. Dopo l'introduzione dell'alternanza la loro esperienza è stata usata strumentalmente per stigmatizzare l'alternanza nei licei. Come dire: uso lo studente proletario per evitare che lo studente figlio di papà debba sporcarsi le mani col lavoro; anche se in realtà le mani non se le sporca affatto, perché al massimo lo mandano in biblioteca. Ma già la parola _lavoro_ sporca la purezza degli studi classici.
@Palestina_Iibera È una sciocchezza che con l'alternanza gli studenti abbiano fritto patatine.
@straadin Outside the United States it is a difficult thing even to understand. For us Italians, the American passion for guns is a mystery.
Direttore responsabile di "Educazione Aperta", scrivo quando capita anche su "MicroMega" e "Gli Asini". Ateo sbattezzato, buddhista theravada, anarchico. E nulla di tutto questo.
Vivo a Siena con Xho, nostro figlio Ermes e il cane Mirò Chomsky.