Fatevi un regalo: passate in libreria e prendetevi almeno questi due testi di Heidegger in italiano. Poi tenete i dispositivi spenti per un paio d'ore al giorno e lasciatevi rivolgere la parola dall'autore.
Nei due testi trovate capitoli dedicati alla riflessione sulla questione della tecnica: il modo con il quale la totalità dell'essere si disvela a noi nell'epoca moderna.
La Tecnica irrompe come unica possibilità di verità e finisce per essere il modo unico con cui noi riteniamo vero o non vero il nostro rapporto con il mondo.
Nel mondo dischiuso dalla Tecnica noi finiamo per comprendere tutto "tecnicamente" perché ogni altra forma di comprensione che non passi per il calcolo e il dispositivo - che non risponda alla chiamata/richiesta della Tecnica - resta spenta, celata.
Molte delle considerazioni di Heidegger, non solo sull'essenza della Tecnica, sono quanto mai attuali. Non è un autore con il quale sia facile relazionarsi, ma la maggioranza delle persone che lo criticano o ne rendono una immagine caricaturale oggi non lo hanno mai studiato (perché faticoso) né tantomeno compreso.
Ciò che rifiuto della sua prospettiva sulla Tecnica è la risposta, che secondo Lui dovrebbe passare per la Gelassenheit (l'Abbandono). Su questo mi sento invece molto più vicino alla prospettiva di Günther Anders, rispetto alla necessità di assumere una posizione più attiva contro quegli aspetti della Tecnica che rischiano di chiudere ogni altra possibilità d'essere.
«Se vuoi sapere cosa fa un elettrone, dimenticati di lui e pretendi che al suo posto ci sia un'onda. Calcola dove va l'onda e là troverai l'elettrone.»
---[Nevill Francis Mott, Nobel per la fisica 1977]
Parafrasando, potremmo dire oggi: se vuoi sapere cosa fa la AI, dimenticati di lei e pretendi che al suo posto ci siano dei capitali. Calcola dove vanno i profitti di quei capitali e là troverai la AI.
#ai #physic
Letture serali, per dimenticare la pessima serie "Gli Anelli del Potere"
#tolkien #libri #letteratura
Ieri sera ho visto l'ultimo episodio della serie "Gli anelli del potere".
L'intera produzione, fino ad ora, ha dimostrato solo di essere una scadente iniziativa commerciale alla McDonald, del tutto estranea al mondo e al tempo narrato da Tolkien. Hanno scopiazzato scenografie e idee qua e là per tenere alta l'attenzione di un pubblico abituato al consumo di piccole emozioni.
In ogni caso, credo che il Balrog risvegliato da Durin nelle miniere di Moria sia sopravvissuto alla furia del re e si sia andato a cacciare nella mia faringe: mi sono svegliato con un mal di gola pazzesco. Ho letteralmente la gola in fiamme.
Ho provato a dare una occhiata allo specchio, gridando "Sono un servitore del Fuoco Segreto, detentore della fiamma di Anor..." ma non è successo nulla, sto peggio di prima.
Mi sa che devo sentire la mia fata medico di famiglia 😄
#tolkien #malanni
Ogni progetto di controllo sulla AI non può che essere illusorio perché la Tecnica apre già da sempre un orizzonte preformattato e chiuso di possibilità di pensare e di essere. Nelle sue forme attuali la AI ha una natura autopoietica: produce se stessa, è orientata unicamente alla sua evoluzione ed ha delle esigenze non subordinate a nessun altro sistema.
Nell'attuale contesto, attraverso la AI, il sistema economico, quello finanziario, quello delle comunicazioni e quello dell’informazione si sono fusi/integrati in un unico sistema: quello del simulacro, un archisistema totalitario del tutto privo di soggettività nel quale regna un'anonimità che non consente più di individuare né soggetti né delle responsabilità. La forma attuale della Tecnica, attraverso l'intelligenza artificiale, si porge come una "führung ohne führer" dei processi economici, sociali e relazionali contro la quale non si ha più alcuna presa perché anonimi e dotati di una autonoma dinamicità. Nell'archisistema la politica, la socialità e le persone implodono. Qualunque altro sistema che non si pieghi alla sua logica, che non si lasci colonizzare dal codice (Baudrillard), viene travolto a meno che non si inizi a decostruire quelle ovvietà tanto alla moda sulla AI passate oggi come inevitabili e naturali e non come aspetti storici e culturali.
@scienze
#ai #fenomenologia #etica #politica
Alessandro Giuli dottore in Filosofia: il ministro della Cultura senza laurea punta a ottenere il titolo a 49 anni. Lunedì l’ultimo esame di Filosofia alla Sapienza, poi la scrittura della tesi con il prof Gaetano Lettieri.
https://www.open.online/2024/09/24/alessandro-giuli-ministro-cultura-laurea-filosofia/
«Il governo Meloni ha saputo costruire una retorica che sembra stare dalla parte dei più deboli ma, guardando da vicino le politiche adottate, emerge una verità diversa.
Il taglio al Reddito di cittadinanza e la cancellazione di fondi essenziali, come quello per la morosità incolpevole, indicano una linea chiara: la povertà si combatte, a detta del governo, con il merito, ignorando le disuguaglianze strutturali, che sono spesso il preludio di una vita connotata da stati di deprivazione.
Il messaggio? Il successo è responsabilità individuale.
In questa narrazione, il "popolo meloniano" appare più spettatore che protagonista, chiamato a compiere un atto di fede che nasconde il vero scopo: difendere chi è già privilegiato.
La realtà raccontata dai numeri è dura: 13 milioni di italiani sono a rischio di povertà o esclusione sociale, mentre le disuguaglianze si fanno sempre più marcate. La retorica anti-egualitaria, che premia chi ha già e penalizza chi lotta per avere di più, si trasforma così nel grande bluff del nostro tempo.»
#governomeloni
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Questo governo continua a dare solo risposte repressive a problemi e fenomeni sociali complessi che richiedono dialogo e confronto. Di politiche che si pongano il problema del diritto a una abitazione, a una vita sostenibile senza ricatti di mercato, alla cura, all'istruzione non subordinata agli interessi imprenditoriali... poco o niente. Il dissenso, fondamentale per i processi democratici, viene soffocato e criminalizzato con l'antico pretesto della sicurezza nazionale.
#politica #resistenza
Interessante l'analisi di Patrick Facciolo, anche se non ci vuole certo un esperto per capire chi è Salvini.
#salvini
Scalo montagne, quando posso, altrimenti scrivo, leggo, vedo gente, compilo codice e respiro in silenzio. Umanista in pieno naufragio, con un debole per la fenomenologia, l'ermeneutica, la buona cucina, il buon vino e le amicizie sincere.
While you've a lucifer to light your fag
🙂 Smile, boys, that's the style!
𝙿𝚊𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚊𝚝𝚎 𝙰𝙸 𝚌𝚘𝚍𝚎𝚛 𝚊𝚗𝚍 𝙻𝚒𝚗𝚞𝚡 𝚞𝚜𝚎𝚛