“I am prepared to die” - Nelson Mandela

On April 20th 1964, during The Rivonia trial Nelson Mandela said:

“During my lifetime, I have dedicated myself to this struggle of the African people. I have fought against white domination, and I have fought against Black domination. I have cherished the ideal of a democratic and free society in which all persons live together in harmony and with equal opportunities. It is an ideal which I hope to live for and to achieve. But if needs be, it is an ideal for which I am prepared to die”.

60 years on and his enduring message speaks to every person still advocating for their rights and underscores the universal quest for dignity and equality.

His words are still relevant and resonate deeply with the Palestinian struggle for freedom and liberation.

“To be free is not merely to cast off one’s chains, but to live in a way that respects and enhances the freedom of others.”

Nelson Mandela - Freedom Fighter, Liberator, Leader of the Nation

Byung-Chul Han, nel libro “Le non cose”, mette in relazione gli smartphone con gli oggetti transizionali di Donald D. Winnicot.
Gli oggetti transizionali svolgono una funzione vitale per il bambino, gli danno un senso di sicurezza, gli tolgono la paura di stare da solo, creano fiducia e protezione. Gli oggetti transizionali (ciuccio, coperta, giochi, indumenti…) sono le prime cose del mondo capaci di stabilizzare la vita dei piú piccoli, di aiutarli a conoscere e ad attraversare i primi contesti di vita, per questo i bambini non se ne separano mai.
In metro, per le strade della città, all’improvviso, non vedo più persone adulte, professionisti impegnati nella loro vita comunicativa, ma una folla sterminata di bambini insicuri e disorientati senza la loro “copertina”, senza il loro prezioso giocattolo.

«Mezzanotte. L’ultimo autobus.
Il fattorino ha staccato il biglietto.
A casa non mi aspettano brutte notizie
né una tavola apparecchiata:
a casa mi aspetta
il distacco.
Ci vo,
senza tristezza,
senza paura.
Già la gran notte mi si è fatta incontro.
Posso guardare il mondo
senza agitarml,
sereno.
Non ha più il potere di sorprendermi
la viltà dell’amico,
né il coltello ch’egli mi ficca in un fianco
mentre mi stringe la mano.
Il nemico
non ha più il potere di braccarmi.
Ho attraversato foreste di idoli,
aprendomi il varco con l’ascia.
Come crollavano!
Ho vagliato
tutto ciò che un tempo stimavo,
e grazie al cielo
è rimasto molto, che è solido.»

—[Nazim Hikmet, L’ultimo autobus, 1957]

Commozione oggi alla mostra dedicata a Giacomo Matteotti, per il centenario del suo assassinio. Commissionato da Benito Mussolini ed eseguito da una squadra di uomini senza alcun valore, appositamente organizzata per l’esecuzione di diversi avversari politici, il delitto Matteotti fu una delle tante azioni vili e infami pianificate ed attuate dal fascismo.
I neofascisti di oggi sono i degni eredi di quell’ infamia e di quella viltà che li ha visti sempre fuggire di fronte alle brigate partigiane.

«Ogni anno in Italia circa 100.000 minori sono presi in carico dai servizi sociali per maltrattamento e abuso sessuale, con un costo annuale sul bilancio dello Stato della mancata prevenzione del maltrattamento sui minori, diretto e indiretto, di circa 13 miliardi di euro (lo 0,84% del PIL) (CISMAI, Terres des Hommes, 2013; Università Bocconi, 2013).
Sono 6.743.000 le donne fra i 16 ei 70 anni - ovvero il 31,9% delle donne in questa fascia d’età - ad aver subito nella propria vita una violenza: di tipo fisico (il 18,8%), sessuale (23,7%), psicologico (33,7%) o di stalking (18,8%). Il 14,3% dichiara di averla subita dal proprio partner.
Almeno 400.000 minori sono vittime di violenza assistita di genere, cioè maltrattamenti fisici, sessuali, psicologici, economici perpetrati sulle loro madri, da mariti e partner all’interno delle mura domestiche (ISTAT, 2007).
Ogni due-tre giorni una donna viene uccisa dal proprio partner o ex partner. Ma le donne vittime di violenza da parte degli uomini sono molte di più: oltre un milione. E, spesso, si tratta di abusi perpetrati più volte, fino a raggiungere l’impressionante dato di 14 milioni di atti di violenza più o meno gravi, con un costo economico, umano e sociale della violenza sulle donne stimato in quasi 17 miliardi di euro.
Solo il 7,2% delle vittime sporge denuncia, mentre un terzo di esse trascorre l’intera vita senza parlarne mai con nessuno (WeWorld Intervista, 2013).
Nel 2013 sono state circa 15.000 le donne che hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza aderenti al D.i.Re (Donne in rete contro la violenza), perché vittime di abuso da parte di uomini (D.i.Re, 2014). Questi numeri non si discostano dai dati che emergono da una prospettiva sovranazionale.»

«Il senso del tatto è, secondo Barthes, “il più demistificante dei nostri sensi, al contrario della vista che è il più magico”. [•••] Dinnanzi all’elevato, noi arretriamo con un senso di riverenza. Preghiamo a mani giunte. Il senso del tatto annulla la distanza. Lo stupore gli è estraneo. Esso demistifica, profana il proprio interlocutore, gli toglie l’aura…»
—[Byung-Chul Han, Le non cose, pag 24]

La Rosa De Harina
—[León Felipe]

«L’uomo è un bambino laborioso e stupido
che ha reso il lavoro una giornata di sudore
ha trasformato la mazza del tamburo in una zappa
e invece di suonare sulla terra una canzone di giubilo
si è messo a scavarla.
Voglio dire che nessuno sa lavorare la terra al ritmo del sole e che nessuno ha tagliato una spiga con amore e con grazia»

«Non abitiamo piú la terra e il cielo, bensí Google Earth e il Cloud. Il mondo si fa sempre piú inafferrabile, nuvoloso e spettrale»
—[Byung-Chul Han, Le non cose]

Abbiamo perso il contatto con il reale. È necessario tornare a rivolgere lo sguardo alle cose concrete, modeste e quotidiane. Le sole capaci di starci a cuore e stabilizzare la vita umana.

Che giornata infernale!
Spero sia andata meglio per voi.

Giro in MTB post-pasquale.
C’era una pace meravigliosa oggi. Ho incontrato un faggiano sul sentiero, la poiana che cacciava, i cinghiali spavaldi e incuranti che ruspavano… “ignoravano la magia e la guerra”, si godevano silenziosi gli ultimi raggi di sole 🙂

«Il corpo è il punto zero del mondo; laddove le vie e gli spazi si incrociano, il corpo non è da nessuna parte: è al centro del mondo questo piccolo nucleo utopico a partire dal quale sogno, parlo, procedo, immagino, percepisco le cose al loro posto e anche le nego attraverso il potere infinito delle utopie che immagino. Il mio corpo è come la Città del Sole, non ha luogo, ma è da lui che nascono e si irradiano tutti i luoghi possibili, reali o utopici.»
—[Michel Foucault]

Ci dicono di prepararci a una “guerra inevitabile”…
Io mi sto preparando.

«A sense of uncertainty that is potentially fatal is what makes climbing an adventure. Anything less is just working out»
—[Jim Bridwell, The Bird]

Benedetto Vecchi sul capitalismo delle piattaforme

«Un modello di business che prevede specifiche modalità di lavoro, dove la massima precarietà convive con lo sfruttamento delle competenze più diverse che si riflette nella molteplicità delle forme contrattuali.»

—[Benedetto Vecchi, Il capitalismo delle piattaforme]

Martin Heidegger sulla presenza

«Io nuoto nella corrente e lascio che le acque e le onde sbattano dietro di me. Non mi guardo indietro e, vivendo in ciò che è più vicino, non vivo in un accadimento appena vissuto né lo so come qualcosa di appena vissuto. Sono immerso, di volta in volta, nella situazione e nella sequenza ininterrotta e precisamente in ciò che nella situazione mi si fa incontro. Sprofondo in essa, vale a dire non mi vedo né mi porto alla coscienza; adesso viene questo, poi quest’altro, ma da ciò che viene sono avvinto, mentre lo vivo completamente. […] Quanto più ininterrotta, incurante di ogni riflessione, fluida ogni fase momentanea della vita fattuale viene vissuta, tanto più viva scorre la connessione d’esperienza.»

—-[Martin Heidegger, Grundprobleme der Phänomenologie, pag 117]

«Ho detto alla mia anima di stare ferma,
di stare ad aspettare senza sperare.
Perché sperare sarebbe sperare la cosa sbagliata;
Di stare ad aspettare senza amore.
Perché l’amore sarebbe amore per la cosa sbagliata;
Resta ancora la fede.
Ma fede e amore e speranza sono tutte nell’attesa.
Aspetta senza pensare,
perché non sei pronto per pensare.
E allora l’oscurità sarà luce,
e l’immobilità danza.»
—[T. S. Eliot, Attesa]

«quando sacre saranno le vite umane e diritto d’ognun la scienza e il pane»

Il Maestro Alberto Manzi, mentre insegnava a leggere e scrivere a persone che non avevano mai conosciuto altro che lavoro, sin dalla loro infanzia. Davvero commovente.

Nel silenzio di quei confini, tracciati artificialmente e con astuzia usando riga e perfidia, tutta la storia del colonialismo occidentale in Africa.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il 25 marzo una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza per il mese del Ramadan e il rilascio degli ostaggi israeliani. La notizia rompe un’impasse durata cinque mesi, durante i quali gli Stati Uniti hanno posto il veto a diverse richieste di porre fine alla guerra, come anche Cina e Russia si sono opposte alle risoluzioni avanzate da Washington. In questo caso, 14 membri del Consiglio hanno votato a favore dell’iniziativa, proposta dai 10 membri non permanenti del Consiglio tra cui il Mozambico, mentre gli Stati Uniti hanno scelto l’astensione: una mossa che rischia di far salire ulteriormente la tensione con Israele.

Piovve, è piovuto, piove… e pioverà 😀
Non so perché ma le giornate uggiose mi portano sempre alla mia infanzia. Ero, al tempo stesso, triste e contento quando mi alzavo dal letto con la pioggia. Triste forse perché non vedevo il sole, ché non deve per forza esserci una ragione per sentirsi tristi. Contento perché pregustavo il momento in cui mia mamma mi avrebbe lasciato indossare la magnifica mantellina impermeabile e le gloriose galosce per andare a scuola pestando acqua allegramente, saltando da una pozza all’altra.
La maestra, nelle giornate uggiose, diventava prevedibile e incuteva molto meno timore ai bimbi poco dotati come me. O forse era la mantellina a far sentire bravo per un giorno anche un alunno difficile come me. Fatto sta che sbagliavo di meno, azzeccavo verbi e congiuntivi e le divisioni andavano che era una meraviglia.
Piovve, è piovuto, piove… ma poi torna sempre il sole, e si torna a giocare 😀

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