Cortalp 2024

Il 25 novembre 2024 si è riunita la giuria per scegliere i vincitori di Cortalp 2024. La giuria era composta da Alessandro Gogna (presidente), Aldo Faleri (segretario), Armida Armellini, Maria Freboni Scaccia, Andrea Frenguelli, Piero Carlesi e Francesco Zurlo.
Le schede di voto erano state inviate in precedenza per la visione. Si è dunque proceduto alla votazione di tutti i corti in concorso (15 video) distinti tra Politecnico di Milano (10 video) e Politecnico di Torino (5 video).

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I Cavalieri dell’Est
Vietato ogni mezzo artificiale, anche la magnesite. Le migliaia di strutture rocciose della Boemia richiedono un’arrampicata super-atletica, all’insegna di un’etica severa che nasce da una selezione spietata. Ma per un italiano la dimensione e il gusto del rischio diventano spesso inaccettabili.

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«Figlia del mare, avevo ventidue anni quando sono arrivata sulle Montagne Rocciose canadesi alla fine dell’estate del 1975. Un corso biennale di fotografia alla scuola d’arte mi aveva portato a Banff dalla Vancouver Island. Ero felice come non mai. Arte, natura selvaggia, fuga da una vita prevedibile: era tutto ciò che desideravo...»
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Bella storia davvero.
Brava Benedetta!

«Per realizzare l’obiettivo che avevo ho avuto sicuramente un forte sostegno da parte di famiglia e amici, senza il quale non so cosa sarebbe successo. Ho avuto tanta determinazione nelle scelte che ho fatto, che hanno comportato tante rinunce, le quali influenzano la persona che sono diventata. Ho avuto la fortuna di capire presto ciò che volevo essere e fare, e il coraggio di crederci fino in fondo. Non è stato facile, ci sono stati momenti duri e complessi. Non ho particolari talenti, non sono la scalatrice del secolo e la scialpinista più forte della storia, ciò che mi ha permesso di realizzare il sogno è stata la determinazione, la capacità di non arrendermi, qualità che ritengo fondamentale.»

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Tentativo di analisi della tragica vicenda sul Gran Sasso d'Italia nella quale sono morti due alpinisti.

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«Le Alpi Venete apre il numero di Primavera-Estate 2024 con un omaggio a Reinhold Messner, allora prossimo all’importante traguardo dell’ottantesimo compleanno, riproponendo lo scritto che l’alpinista di Funes inviò nei 1970 alla rivista (fu pubblicato nel numero “Autunno-Natale” dello stesso anno). “Allora ventiseienne, Messner era già divenuto oggetto di culto del mondo alpinistico grazie a una serie di realizzazioni che ebbero dell’incredibile: prima invernale della Nord dell’Agnèr, via diretta alla Sud della Marmolada, prima salita del Pilastro Nord dell’Eiger, il “muro” sul Sass d’la Crusc, prima solitaria del diedro Philipp in Civetta, prima solitaria alla Nord delle Droites… oltre alla ben nota traversata del Nanga Parbat. Sulle sue tracce si mise pure l’attento giornalista torinese Emanuele Cassarà che in lui vide, carne e sangue, l’alpinismo del futuro.
Lo scritto, per certi versi ancora attuale, conferma la capacità d’analisi e lo spirito critico di uno dei pilastri su cui poggia tuttora l’alpinismo moderno.»

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Il Gangkhar Puensum (7570 m), in Bhutan, è la montagna non scalata più alta della Terra. E rimarrà tale, per rispetto alle divinità che vi abitano. Uno straordinario tempio della solitudine, simile a quello in cui entrano gli alpinisti impegnati in queste settimane sugli Ottomila

montagna.tv/248341/gangkhar-pu

Nives Meroi, considerata la più famosa alpinista italiana, si è scritta più volte nella storia dell'alpinismo, senza inseguire onori. È per il suo ruolo importante nell'ascesa di Diamonds on the Soles of the Shoes, nel maggio 2023, che questa volta viene premiata.
Una via sulla parete ovest del Kabru Sud (7.318 m), Nepal, nel Kangchenjunga Himal, salita con il marito, Romano Benet, lo slovacco Peter Hámor e lo sloveno Bojan Jan.

outside.fr/piolet-dor-2024-la-

Ma se uno non vuole né faticare né sentire il freddo, perché non se ne sta a casa, sotto coperta, a vedersi una serie? Che poi va a finire che per inviare soccorsi a quattro rincoglioniti restano scoperti alpinisti ed eliambulanza per incidenti seri.

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Un'altra bella storia davvero. Un viaggio e un'avventura fantastica: due volte la parete Nord dell'Eiger in una settimana e con due cordate diverse.
Chapeau!

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La montagna d'inverno è luogo magico. Un incantesimo pronunciato nelle nebbie d'autunno e disciolto nel sole della primavera.

Relazione della prima salita completa della Cresta Mazeno al Nanga Parbat, un'avventura fantastica.

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Gran bell'articolo sulla storia dell'alpinismo: Dieci cordate leggendarie (Thomas Vennin)

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Bella storia davvero. Ho arrampicato nel Lake District (Cumbria) più o meno nello stesso periodo in cui si è svolta questa bella iniziativa, ma non sono mai stato nel Galles.

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Si contano sulla punta delle dita le guide di alpinismo invernale, l’ultima delle quali è certamente Gran Sasso, Alpinismo invernale in Corno Grande e Corno Piccolo, di Gabriele Di Falco (Idea Montagna, dicembre 2023).

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