Il tratto "Neuroticismo" (o Nevroticismo) nel Big Five Questionnaire è un indicatore della stabilità emotiva di una persona ed è fortemente legato a esperienze emotive quali paura, rabbia, frustrazione, invidia, gelosia, colpa etc... tutte emozioni che implicano l'essere posizionati in un mondo, in relazione a sé e agli altri, in situazioni che ci riguardano e nelle quali in un qualche modo "ne va di noi".
Che senso ha dunque somministrare il BFQ ad una macchina che, per definizione, non può avere né emozioni né un mondo né una alterità a fondamento del proprio sentirsi vivere... dove non ha alcun senso persino pensare a una relazione e a una alterità, dove in ogni output generato non ne va mai di sé?
Il fatto poi che in questa simulazione i LLMs riportino alti punteggi nei tratti che indicano una elevata "desiderabilità sociale" non è dovuto al tipo di dati impiegati per il loro "training" ma dal fatto che sono stati concepiti, progettati e realizzati proprio per agganciare lo stato emotivo dell'utente, così come può essere rilevato dal suo stile linguistico, per farlo sentire compreso e ben accolto come farebbe un commesso in un qualunque negozio di un centro commerciale.

academic.oup.com/pnasnexus/art

In a new commentary, Quesque and 44 experts in neuroscience and psychology propose a standardized lexicon for research on the attribution of mental states.

thetransmitter.org/spectrum/th

Le persone sono molto più disposte ad aiutare gli altri in difficoltà di quanto non si sia portati a credere.

powerofusnewsletter.com/p/debu

Le informazioni audio e visive consentono un discernimento più accurato rispetto al solo testo: il discernimento umano si basa più su come viene detto qualcosa, i segnali audiovisivi, che su ciò che viene detto, il contenuto del discorso.
@scienze

nature.com/articles/s41467-024

Ma come si fa a fare ricerche di questo genere?
Hanno valutato le performance dei LLMs attraverso test psicologici elaborati nell'ambito della Theory of Mind (ToM). Non è la prima volta che vengono somministrati test psicologici a una macchina per ricavarne conclusioni infondate. Qui siamo proprio all'assurdo. La ToM non è la Bibbia e nemmeno un teorema di meccanica razionale. È una teoria cognitivista non condivisa da tutti, nemmeno tra i cognitivisti stessi. Ma soprattutto, valutare le performance dei LLMs attraverso le teorie cognitiviste che prendono a modello il funzionamento dei computer per spiegare i processi di pensiero umani è una piena e assurda tautologia. Una barzelletta!
La ricerca, manco a dirlo, è stata fatta nei laboratori Google. Se la cantano e se la suonano.



Link alla ricerca: arxiv.org/abs/2405.18870

L’effetto Lucifero: il male che le persone possono diventare.

Nel 1971 il prof. Philip Zimbardo organizzò un esperimento carcerario presso l'università di Stanford. Uno degli obiettivi dello studio sperimentale era quello di far luce sui processi di trasformazione che si verificano quando persone buone compiono azioni cattive e crudeli.
Il prof. Zimbardo, insieme ad altri ricercatori, provò a studiare il fenomeno simulando le dinamiche carcerarie in una prigione allestita nei sotterranei del campus di Stanford. Lo scopo principale era quello di approfondire gli effetti che la prigione può avere sul comportamento umano.

Per l'esperimento furono reclutati volontari attraverso un annuncio sul giornale che prometteva una ricompensa di 15 dollari al giorno per due settimane. Tra le molte persone disponibili i ricercatori selezionarono un gruppo di 24 studenti universitari ritenuti idonei perché più equilibrati, senza inclinazione alla violenza e senza precedenti penali.

L’esperimento sarebbe dovuto durare 14 giorni ma fu interrotto nel corso della prima settimana a causa delle intense e pericolose dinamiche che si svilupparono.

Le guardie iniziarono a mostrare sempre più eccessivi episodi di violenza nei confronti dei detenuti, assumendo comportamenti inutilmente violenti e crudeli nei confronti dei detenuti; cinque detenuti furono rilasciati a causa di un forte crollo emotivo.

AI ghosts could be harmful for people’s mental health by interfering with the grief process. Grief takes time and there are many different stages that can take place over many years.
The key to overcoming mourning and loss is to return to generating life by opening new perspectives and possibilities of being, a movement that is difficult to do when you remain stuck in the past.

theconversation.com/ghostbots-

Interessante come la crescente intolleranza umana ai momenti di pausa o ai rallentamenti nell'accesso ai servizi streaming della TV finisca per sollecitare lo sviluppo di nuove strategie nella programmazione per l'efficienza del codice e la riduzione dei tempi di attesa. I processi più efficienti e veloci, a loro volta, modellando le nostre abitudini e la nostra stessa neurofisiologia, finiscono per renderci sempre più intolleranti all'esperienza di essere rimandati a noi stessi nei momenti di pausa o nei processi a bassa velocità. Una tendenza che almeno dagli anni '50 ha elicitato ed esasperato l'etero direzione negli umani aprendo un vulnus sempre maggiore alla manipolazione e all'orientamento inconsapevoli.

netflixtechblog.com/bending-pa

We tend to think of delusions as factually inaccurate. However, we don’t often consider how, by invalidating them, we also undermine the agency of those who hold them. This is a mistake, argues philosopher Lisa Bortolotti. If we examine the content of our delusions against the environment which influenced them, they reveal the very ways humans engage in active meaning-making, the ultimate mark of human agency.

iai.tv/articles/delusions-shap

Loneliness and social isolation are associated with a range of serious negative physical and mental health consequences and can affect people across the lifespan. As these are among the most formidable current public health issues, identifying interventions are paramount.

nature.com/articles/s44220-024

I contenuti visivi disponibili su piattaforme come Google Images rafforzano gli stereotipi di genere più dei contenuti testuali. Questo studio indica che le immagini online mostrano pregiudizi di genere più forti nei confronti degli uomini ed hanno un impatto psicologico più duraturo rispetto ai contenuti testuali. Gli effetti, inoltre, perdurano ancora dopo tre giorni.

ENG
Visual content on platforms like Google Images reinforces gender stereotypes more strongly than textual content. This pioneering study indicates that online images not only display a stronger bias towards men but also leave a more lasting psychological impact compared to text, with effects still notable after three days.

nature.com/articles/s41586-024

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