In attesa che mi arrivi il pacco con gli ultimi libri acquistati. Ho disattivato l’account di uno dei social che frequentavo ogni tanto e silenziato l’unico gruppo su Signal. Per i prossimi mesi non voglio distrazioni. Non vedo l’ora di lasciarmi rivolgere la parola da Reiner Schรผrmann (Dai principรฎ all’anarchia. Essere e agire in Heidegger) e da Michel Henry (L’essenza della manifestazione. Ediz. integrale).

“… il nostro rapporto con i social network piรน frequentati ormai รจ giunto a questo bivio: accettare il potere dei padroni del Web in cambio dei giocattoli e dei piaceri propinati, per farci divertire nelle piattaforme di loro proprietร ; oppure organizzare ambiti collettivi in cui sperimentare un diverso approccio con gli strumenti che il Web mette a disposizione, per condividere le conoscenze apprese e utilizzarle in modo libertario, senza dirigenti nรฉ esecutori. Bello! Ma โ€“ ammesso che si possa realizzare โ€“ come si fa?”

effimera.org/find-the-crack-tr

ยซMa forse questโ€™istituzione e questo desiderio non sono altro che due risposte opposte ad una stessa inquietudine: inquietudine nei confronti di ciรฒ che il discorso รจ nella sua materiale realtร  di cosa pronunciata o scritta; inquietudine nei confronti di questโ€™esistenza transitoria, destinata magari a cancellarsi, ma secondo una durata che non ci appartiene; inquietudine nellโ€™avvertire dietro a questa attivitร , pur quotidiana e grigia, poteri e pericoli che si immaginano a stento; inquietudine nel sospettare lotte, vittorie, ferite, dominazioni, servitรบ attraverso tante parole, di cui lโ€™uso ha ridotto da sรญ gran tempo le asperitร .
Ma che cโ€™รจ dunque di tanto pericoloso nel fatto che la gente parla e che i suoi discorsi proliferano indefinitamente? Dovโ€™รจ dunque il pericolo?ยป
—[Michel Foucault, Lโ€™ordine del discorso, Einaudi]

Piรน ci allontaniamo dalla vita vissuta - dal Leibe - per perderci negli spazi astratti, piรน la vita vissuta viene colonizzata da definizioni astratte ed arbitrarie nelle quali far entrare tutto e il contrario di tutto.

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“The Black Box Society: The Secret Algorithms That Control Money and Information”
(Frank Pasquale - Harvard University Press)

ยซEvery day, corporations are connecting the dots about our personal behavior-silently scrutinizing clues left behind by our work habits and Internet use. The data compiled and portraits created are incredibly detailed, to the point of being invasive. But who connects the dots about what firms are doing with this information? The Black Box Society argues that we all need to be able to do so-and to set limits on how big data affects our lives. Hidden algorithms can make (or ruin) reputations, decide the destiny of entrepreneurs, or even devastate an entire economy. Shrouded in secrecy and complexity, decisions at major Silicon Valley and Wall Street firms were long assumed to be neutral and technical. But leaks, whistleblowers, and legal disputes have shed new light on automated judgment. Self-serving and reckless behavior is surprisingly common, and easy to hide in code protected by legal and real secrecy. Even after billions of dollars of fines have been levied, underfunded regulators may have only scratched the surface of this troubling behavior. Frank Pasquale exposes how powerful interests abuse secrecy for profit and explains ways to rein them in. Demanding transparency is only the first step. An intelligible society would assure that key decisions of its most important firms are fair, nondiscriminatory, and open to criticism. Silicon Valley and Wall Street need to accept as much accountability as they impose on others.ยป

ยซCon una prefazione di David Riesman, autore di The Lonely Crowd. Introducendo un nuovo termine nel lessico sociologico: “postemotionalism”, Stjepan Mestrovic sostiene che il focus del postmodernismo รจ stato sulla conoscenza e sull’informazione, e dimostra come le emozioni nelle societร  industriali di massa siano state trascurate con effetti devastanti. Utilizzando esempi contemporanei, l’autore mostra come l’emozione sia diventata sempre piรน separata dall’azione; come - in un mondo di emozioni sconnesse e sintetiche - la solidarietร  sociale sia diventata piรน problematica; e come la fatica della compassione abbia sempre piรน sostituito l’impegno e la responsabilitร  politica.
Mestrovic discute la relazione tra conoscenza ed emozioni in pensatori diversi come Durkheim, Baudrillard, Ritzer, Riesman e Orwell. Un lavoro stimolante e provocatorio sulla societร  post-emotiva.ยป

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