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La decostruzione non dovrebbe passare attraverso la falsificazione di una posizione o di una teoria mostrando la distanza tra ciΓ² che un sistema artificiale promette e ciΓ² che invece mantiene (differenza tra idealitΓ  e fattualitΓ ).

Bisogna portarsi fuori dalla prospettiva del test di Turing.

PerchΓ© abbia un valore per gli umani la decostruzione dovrebbe portarsi fuori dai codici previsti dai sistemi artificiali, al di lΓ  dall’ambito di compatibilitΓ  predefinito dalle teorie che li sostengono. Mettere a tema la differenza tra il modo di manifestare una intelligenza e il modo di concepirla significa rimanere impantanati nell’ambito di compatibilitΓ  e di possibilitΓ  aperto da quei codici e dalla loro prospettiva sulla vita. È come cercare di elevarsi tirandosi su dai lacci delle proprie scarpe.

Occorre invece mettere a tema come una certa prospettiva sulla intelligenza e sulla vita - quella dei sistemi artificiali - mentre consente alcuni modi e forme del vivere, contemporaneamente, spegne possibilitΓ  e modi dell’esistere che non si riconoscono in quella prospettiva e nella conseguente narrativa: previsione, calcolabilitΓ , competizione, dominio, controllo, strategie ecc…

PerchΓ© abbia un senso per gli umani la decostruzione della prospettiva offerta dalla AI deve lasciare apparire possibilitΓ  ontologiche che quella prospettiva ha oscurato e reso inaccessibili.

Da un punto di vista sociale ed umano π™—π™žπ™¨π™€π™œπ™£π™– π™’π™šπ™©π™©π™šπ™§π™š 𝙖 π™©π™šπ™’π™– 𝙑𝙖 π˜Όπ™„ π™˜π™€π™’π™š 𝙖π™₯π™šπ™§π™©π™ͺ𝙧𝙖 π™™π™ž π™¨π™šπ™£π™¨π™€ 𝙖𝙑 π™˜π™ͺπ™ž π™žπ™£π™©π™šπ™§π™£π™€ π™¨π™ž 𝙒π™ͺπ™€π™«π™š π™€π™œπ™œπ™ž 𝙑𝙖 𝙣𝙀𝙨𝙩𝙧𝙖 π™šπ™¨π™žπ™¨π™©π™šπ™£π™―π™–.

tweaktown.com/news/90053/neuro

Il modello del cervello come macchina logico-matematica incarnata Γ¨ il frutto della trasposizione del giudizio sintetico a priori di Kant (conoscenza posseduta a priori e in conformitΓ  alla quale deve realizzarsi ogni determinazione della esperienza) nell’ambito neuroanatomico e neurofisiologico.

Le porte logiche dei dispositivi digitali e dei computer forniscono una base materiale e tecnologica perfetta per tale trasposizione, una volta dato per scontato che le cellule del nostro cervello si comportino come delle macchine a stati.

Con il modello Orch OR (orchestrated objective reduction) elaborato da Roger Penrose e Stuart Hameroff, sfruttando alcune caratteristiche dei microtubuli cellulari che consentirebbero alle cellule di funzionare come dei veri e propri elaboratori logici, le capacitΓ  logico-computazionali potrebbero essere estese all’intero corpo umano, non solo al cervello, sarebbe quindi l’intero organismo a comportarsi come una macchina computazionale. Per una ricerca critica sul modello si puΓ² vedere: researchgate.net/publication/2

Per Kant una conoscenza (intuizione e pensiero) Γ¨ “a priori” se viene prima di qualsiasi esperienza empirica. Un pensiero (giudizio) Γ¨ “a priori” quando non ha nessun riferimento immediato all’esperienza, che resta muta e senza alcun significato fino a quando non viene elaborata e significata dai giudizi e dagli atti di pensiero. La fenomenologia ci ha poi fatto vedere che le cose non vanno affatto sempre in questo modo.

Questo presupposto Γ¨ praticamente ignorato da molti, anche tra coloro che si occupano di intelligenza artificiale. Ignorare i presupposti epistemologici e filosofici del proprio fare non Γ¨ necessariamente un problema, almeno fino a quando ci limitiamo a progettare e produrre utili artefatti senza avere la pretesa di spiegare l’umano a partire dalle cose prodotte. I problemi nascono quando si pretende di spiegare l’esperienza e la vita umana in generale dando per scontata l’universalitΓ  della prospettiva filosofica dalla quale partiamo.

Affermare che la coscienza, le attivitΓ  cognitive e le emozioni - in breve la vita umana - siano il risultato di complesse attivitΓ  logico-computazionali puΓ² essere una ipotesi di lavoro, fin quando ci limitiamo a fare ricerca e a pubblicare i risultati di quello che troviamo confrontandoci con il resto della comunitΓ  scientifica e culturale, ma non puΓ² essere passata come fosse una evidenza naturale o una veritΓ  dimostrata… diventa menzogna, manipolazione.

aeon.co/essays/your-brain-does

Una macchina non possiede criteri di “giusto” o “sbagliato”, non conosce parole nΓ© possiede concetti, meno che mai emozioni, dal momento che in ciΓ² che fa non ne va mai di sΓ©.
Una macchina porta a compimento dei compiti, obiettivi che non possiede e non conosce. Il modo in cui esegue i compiti dipende da come Γ¨ stata progettata. Siamo noi poi a giudicare, rispetto a criteri nostri, se ciΓ² che viene compiuto Γ¨ “giusto” o “sbagliato”.

Tutto in un elaboratore avviene attraverso innumerevoli trasformazioni fisiche di sistemi (transistor) da uno stato ON=1 ad un altro OFF=0, l’universo di un elaboratore Γ¨ costituito da sequenze di 0 e di 1.

Se una macchina, un computer, riesce a restituire il numero 14 dati in input gli interi 9 e 5 piΓΉ l’operatore somma, Γ¨ perchΓ© qualcuno l’ha progettata affinchΓ© potesse realizzare operazioni binarie come questa:

1 0 0 1
0 1 0 1
———–
1 1 1 0 –> in binario: 2Β³ + 2Β² + 2ΒΉ + 0 = 14

Questa operazione viene portata a termine negli elaboratori grazie alla CPU (Central Processing Unit) e alle porte logiche, sinteticamente: sistemi capaci di eseguire funzioni booleane.

Nell’algebra di George Boole (1847 e 1854) gli unici input e output che possiamo fornire sono i valori logici vero=1 o falso=0.
Tramite gli operatori logici (NOT, AND, OR, NOR, XOR, XNOR) Γ¨ poi possibile effettuare operazioni in cascata sugli input fino a restituire dei risultati.

Le porte logiche sono sistemi fisici che operano sui valori logici vero=1 o falso=0 attualizzando operazioni di trasformazione in accordo all’algebra di Boole. Questi sistemi possono essere realizzati fisicamente in modo semplice anche impiegando i Lego, come nella immagine allegata a questo post. Che in una CPU ce ne siano miliardi e che siano realizzati attraverso altri materiali non fa alcuna differenza, siamo comunque e in ogni caso al cospetto di macchine, molto sofisticate ma sempre macchine, come i trattori, le bici e il macina caffΓ¨ della nonna.

Come si sia arrivati a vedere in queste macchine la manifestazione di eventi che appartengono all’ontologia dell’umano riguarda la storia non la natura, esplicitarlo va oltre lo spazio disponibile, ne farΓ² cenno altrove.
Curioso Γ¨ che tra i cantori della e di , secondo i quali queste sarebbero diventate come e meglio degli umani, ci siano persone che non hanno la piΓΉ pallida idea di come gli umani esistano. In compenso non hanno nemmeno la piΓΉ pallida idea di come accada che inserendo 9 e poi 5 nella loro calcolatrice, attraverso l’operatore somma si ottenga come risultato 14.

Che il risultato sia giusto lo sappiamo dai tempi di Babilonia: i numeri devono rimandare alla dimensione pratica della vita per avere un senso. L’analisi dei dati Γ¨ sempre una ermeneutica: leggo i dati in relazione a come formulo la domanda.

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