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I represented in a Sankey diagram the most activated emotions in 2022 year on a group of 50 psychotherapy patients, as they recorded them in real time in their different life contexts.

The most activated emotion during 2022 was "surprise".

I mean here "emotions" as an integral way of living being to feel in relation to oneself, to others and to the world.

The very word 'emotion' comes from the latin "ex-movere", to move from. Moving means orienting oneself in the world, taking on a perspective on the world. In relation to the perspective we assume, we see some aspects, some profiles of the world, we perceive some relevance, while others remain hidden.

We are surprised by emotions when the profiles of the world that emotions actualize, allowing us to encounter unexpected aspects of ourselves, of the world, and displace us. The profiles of the world that emerge in situations disturb us, question us, place us in a more or less known condition, confirm or not confirm the consolidated image that we have settled about ourselves, the world and the others, inviting us to find a new position, generate new life.

Ho rappresentato in un diagramma di Sankey le emozioni più attivate nel 2022 in un gruppo di 50 pazienti in psicoterapia, così come le hanno registrate in tempo reale nei loro diversi contesti di vita, man mano che le vivevano.

L’emozione più attivata è stata la sorpresa.

Le emozioni sono un modo integrale del vivente di sentirsi in relazione a sé, agli altri e al mondo.

La parola stessa ‘emozione’ deriva dal latino ex-movere, moversi-da. Muoversi significa orientarsi nel mondo, assumere una prospettiva sul mondo. In relazione alla prospettiva che assumiamo vediamo alcuni aspetti, alcuni profili di mondo, percepiamo alcune rilevanze, altre invece restano occultate.

Siamo sorpresi dalla emozioni nel momento in cui i profili di mondo che le emozioni attualizzano, lasciandoci incontrare con aspetti impensati di noi stessi e del mondo, ci spiazzano. I profili di mondo che emergono ci disturbano, ci interrogano, ci mettono in una condizione più o meno nota, confermano o non confermano l’immagine consolidata che abbiamo sedimentato di noi stessi, del mondo e degli altri, invitandoci a trovare una nuova posizione, a generare nuova vita.

«Con una prefazione di David Riesman, autore di The Lonely Crowd. Introducendo un nuovo termine nel lessico sociologico: "postemotionalism", Stjepan Mestrovic sostiene che il focus del postmodernismo è stato sulla conoscenza e sull'informazione, e dimostra come le emozioni nelle società industriali di massa siano state trascurate con effetti devastanti. Utilizzando esempi contemporanei, l'autore mostra come l'emozione sia diventata sempre più separata dall'azione; come - in un mondo di emozioni sconnesse e sintetiche - la solidarietà sociale sia diventata più problematica; e come la fatica della compassione abbia sempre più sostituito l'impegno e la responsabilità politica.
Mestrovic discute la relazione tra conoscenza ed emozioni in pensatori diversi come Durkheim, Baudrillard, Ritzer, Riesman e Orwell. Un lavoro stimolante e provocatorio sulla società post-emotiva.»

abebooks.com/9780761951285/Pos

17 febbraio 1600: Giordano Bruno, condannato per eresia il 24 maggio 1592, venne arso vivo.
Nel luogo del supplizio, piazza Campo dei Fiori a Roma, nel 1889, venne posto un monumento, a simboleggiare la “libertà di culto e di opinione”.

«A Bruno, il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse»

«L’infondatezza della chiacchiera non è un impedimento per la sua diffusione pubblica, bensì un fattore che la favorisce. La chiacchiera è la possibilità di comprendere tutto senza alcuna appropriazione preliminare della cosa da comprendere. La chiacchiera garantisce già in partenza dal pericolo di fallire in questa appropriazione. La chiacchiera, che è alla portata di tutti, non solo esime dal compito di una comprensione genuina, ma diffonde una comprensione indifferente, per la quale non esiste più nulla di inaccessibile.»
---[M. Heidegger, Essere e Tempo, §35 La chiacchiera]

Una macchina non possiede criteri di "giusto" o "sbagliato", non conosce parole né possiede concetti, meno che mai emozioni, dal momento che in ciò che fa non ne va mai di sé.
Una macchina porta a compimento dei compiti, obiettivi che non possiede e non conosce. Il modo in cui esegue i compiti dipende da come è stata progettata. Siamo noi poi a giudicare, rispetto a criteri nostri, se ciò che viene compiuto è "giusto" o "sbagliato".

Tutto in un elaboratore avviene attraverso innumerevoli trasformazioni fisiche di sistemi (transistor) da uno stato ON=1 ad un altro OFF=0, l'universo di un elaboratore è costituito da sequenze di 0 e di 1.

Se una macchina, un computer, riesce a restituire il numero 14 dati in input gli interi 9 e 5 più l'operatore somma, è perché qualcuno l'ha progettata affinché potesse realizzare operazioni binarie come questa:

1 0 0 1
0 1 0 1
-----------
1 1 1 0 --> in binario: 2³ + 2² + 2¹ + 0 = 14

Questa operazione viene portata a termine negli elaboratori grazie alla CPU (Central Processing Unit) e alle porte logiche, sinteticamente: sistemi capaci di eseguire funzioni booleane.

Nell'algebra di George Boole (1847 e 1854) gli unici input e output che possiamo fornire sono i valori logici vero=1 o falso=0.
Tramite gli operatori logici (NOT, AND, OR, NOR, XOR, XNOR) è poi possibile effettuare operazioni in cascata sugli input fino a restituire dei risultati.

Le porte logiche sono sistemi fisici che operano sui valori logici vero=1 o falso=0 attualizzando operazioni di trasformazione in accordo all'algebra di Boole. Questi sistemi possono essere realizzati fisicamente in modo semplice anche impiegando i Lego, come nella immagine allegata a questo post. Che in una CPU ce ne siano miliardi e che siano realizzati attraverso altri materiali non fa alcuna differenza, siamo comunque e in ogni caso al cospetto di macchine, molto sofisticate ma sempre macchine, come i trattori, le bici e il macina caffè della nonna.

Come si sia arrivati a vedere in queste macchine la manifestazione di eventi che appartengono all'ontologia dell'umano riguarda la storia non la natura, esplicitarlo va oltre lo spazio disponibile, ne farò cenno altrove.
Curioso è che tra i cantori della e di , secondo i quali queste sarebbero diventate come e meglio degli umani, ci siano persone che non hanno la più pallida idea di come gli umani esistano. In compenso non hanno nemmeno la più pallida idea di come accada che inserendo 9 e poi 5 nella loro calcolatrice, attraverso l'operatore somma si ottenga come risultato 14.

Che il risultato sia giusto lo sappiamo dai tempi di Babilonia: i numeri devono rimandare alla dimensione pratica della vita per avere un senso. L'analisi dei dati è sempre una ermeneutica: leggo i dati in relazione a come formulo la domanda.

I limiti di sono i limiti di un sistema computazionale. Linguaggio, pensiero e comprensione non c'entrano nulla. Quelli che in una prospettiva computazionale sono problemi da eliminare (rumore), nel fenomeno del linguaggio umano rappresentano le possibilità stesse di generatività di senso e significato: omonimi, omofoni, sarcasmo, espressioni idiomatiche, metafore, eccezioni grammaticali e d'uso, variazioni nella struttura delle frasi, ambivalenze... rimandano tutte sempre alla vita vissuta da un Chi incarnato ed emotivamente posizionato. La comprensione qui va al di là di aspetti cognitivi e computazionali.
Non ultimo, la prospettiva sul linguaggio che sta a fondamento della NLP è solo una delle possibili prospettive, non è LA prospettiva sul linguaggio.
Provare a forzare un sistema come ChatGPT va benissimo, purché non si presentino i risultati con improbabili e insostenibili parallelismi con i fenomeni umani di apprendimento, linguaggio e comprensione. Quello che otteniamo è solo una (utile) geografia delle possibilità e dei limiti di un sistema computazionale quando viene impiegato in ambiti che strabordano il dominio della computazione e della prospettiva razionalista.
La vita è altrove.

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