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Segnatevi questa: ogni nuova tecnologia ci arriva sempre come vecchia scienza.

La prima immagine dice di come sono arrivato alle scadenze della settimana, la seconda invece è la word cloud del lavoro consegnato.
Sono stanco, ma va bene così.

Le persone non manifestano in piazza e per le strade perché non hanno nulla da fare, o per il piacere di rompere vetrine. Le persone scendono in strada, emotivamente posizionate da dei .

  • Bisogno di continuità esistenziale: casa, lavoro, reddito, istruzione, cultura, sanità, giustizia…

  • Bisogno di progetto: generare possibilità d’essere per se stessi, la propria famiglia, la comunità …

  • Bisogno di vita comunitaria: generare e sostenere interdipendenze sane, vivere pacificamente una buona vita insieme ad altri e sentirsi parte di una comunità.

«Ho detto alla mia anima di stare ferma,
di stare ad aspettare senza sperare.
Perché sperare sarebbe sperare la cosa sbagliata;
Di stare ad aspettare senza amore.
Perché l’amore sarebbe amore per la cosa sbagliata;
Resta ancora la fede.
Ma fede e amore e speranza sono tutte nell’attesa.
Aspetta senza pensare,
perché non sei pronto per pensare.
E allora l’oscurità sarà luce,
e l’immobilità danza.»
—[T. S. Eliot]

Ho generato una world cloud da un documento di pianificazione per la ricerca sulla AI di un Paese del quale taccio il nome.
Il documento a me ha fatto una certa impressione, mentre lo leggevo, perché il linguaggio usato è più adatto alla pianificazione di una guerra che non di una impresa per la salute e il benessere pubblico.

A voi lascio un esercizio: provate, se riuscite, ad individuare la parola ‘human’ nella nuvola.

L’aspetto più preoccupante non è tanto che ci siano agenzie che offrono questo servizio, ma che ci siano acquirenti. È la forma più degradata di esistenza, quella che mendica lo sguardo dell’altro per ricavarne un senso di legittimità e di valore personale, anche a costo di mettere in piedi un teatrino di ridicole e grottesche apparenze.
Poco oltre abbiamo il trionfo della società della performace.

Prove di interazione con il sistema ChatGPT dalla shell di Linux.
Potrebbe essere un modo per aggirare l’eventuale blocco dell’accesso a ChatGPT dal browser. Poter formulare questioni sul sistema di IA direttamente dalla shell è comodo. Con un minimo di fantasia poi si possono dirottare e salvare automaticamente in append (comando: 2»nomefile.txt) gli output di ChatGPT su un file testuale nel quale raccogliere tutte le risposte elaborate.

È comodo, per alcune operazioni, ma bisogna fare attenzione perché le risposte elaborate sono sempre meno utili man mano che si scende in profondità con le richieste. Nelle ricerche più sofisticate e sottili le elaborazioni e i rispettivi output sono spesso insoddisfacenti, ma se avete bisogno di informazioni burocratiche o elaborare una lettera di risposta all’amministratore del condominio va benone.

Un’altro aspetto tutto da esplorare, usando ChatGPT da shell, è la possibilità di fare domande su problemi tecnici per ottenere elaborazioni in termini di comandi da digitare. Giocando con la redirezione da shell i comandi forniti come suggerimenti possono essere mandati in esecuzione… se vi regge il cuore e avete una macchina sperimentale sulla quale giocare e fare “casini” 😀

Questo è il periodo dell’anno in cui inizio a sentire il bisogno di primavera, di serenità al tepore di un sole ancora giovane, un bisogno irrefrenabile di perdermi in qualche storia e sognare.

Anatomia di una porta. Dopo essere rimasti bloccati dentro casa, oggi operiamo la porta dopo averla forzata 🙂

In un monastero di tradizione Sakya, in Mongolia (credo), oltre 10.000 testi sacri: trattati di logica, meditazione, filosofia… mai tradotti in una lingua occidentale. Aspetti della esistenza, mappe di mondi interiori e di possibilità d’essere che nessuno conoscerà mai.

I represented in a Sankey diagram the most activated emotions in 2022 year on a group of 50 psychotherapy patients, as they recorded them in real time in their different life contexts.

The most activated emotion during 2022 was “surprise”.

I mean here “emotions” as an integral way of living being to feel in relation to oneself, to others and to the world.

The very word ‘emotion’ comes from the latin “ex-movere”, to move from. Moving means orienting oneself in the world, taking on a perspective on the world. In relation to the perspective we assume, we see some aspects, some profiles of the world, we perceive some relevance, while others remain hidden.

We are surprised by emotions when the profiles of the world that emotions actualize, allowing us to encounter unexpected aspects of ourselves, of the world, and displace us. The profiles of the world that emerge in situations disturb us, question us, place us in a more or less known condition, confirm or not confirm the consolidated image that we have settled about ourselves, the world and the others, inviting us to find a new position, generate new life.

Ho rappresentato in un diagramma di Sankey le emozioni più attivate nel 2022 in un gruppo di 50 pazienti in psicoterapia, così come le hanno registrate in tempo reale nei loro diversi contesti di vita, man mano che le vivevano.

L’emozione più attivata è stata la sorpresa.

Le emozioni sono un modo integrale del vivente di sentirsi in relazione a sé, agli altri e al mondo.

La parola stessa ‘emozione’ deriva dal latino ex-movere, moversi-da. Muoversi significa orientarsi nel mondo, assumere una prospettiva sul mondo. In relazione alla prospettiva che assumiamo vediamo alcuni aspetti, alcuni profili di mondo, percepiamo alcune rilevanze, altre invece restano occultate.

Siamo sorpresi dalla emozioni nel momento in cui i profili di mondo che le emozioni attualizzano, lasciandoci incontrare con aspetti impensati di noi stessi e del mondo, ci spiazzano. I profili di mondo che emergono ci disturbano, ci interrogano, ci mettono in una condizione più o meno nota, confermano o non confermano l’immagine consolidata che abbiamo sedimentato di noi stessi, del mondo e degli altri, invitandoci a trovare una nuova posizione, a generare nuova vita.

«Con una prefazione di David Riesman, autore di The Lonely Crowd. Introducendo un nuovo termine nel lessico sociologico: “postemotionalism”, Stjepan Mestrovic sostiene che il focus del postmodernismo è stato sulla conoscenza e sull’informazione, e dimostra come le emozioni nelle società industriali di massa siano state trascurate con effetti devastanti. Utilizzando esempi contemporanei, l’autore mostra come l’emozione sia diventata sempre più separata dall’azione; come - in un mondo di emozioni sconnesse e sintetiche - la solidarietà sociale sia diventata più problematica; e come la fatica della compassione abbia sempre più sostituito l’impegno e la responsabilità politica.
Mestrovic discute la relazione tra conoscenza ed emozioni in pensatori diversi come Durkheim, Baudrillard, Ritzer, Riesman e Orwell. Un lavoro stimolante e provocatorio sulla società post-emotiva.»

abebooks.com/9780761951285/Pos

17 febbraio 1600: Giordano Bruno, condannato per eresia il 24 maggio 1592, venne arso vivo.
Nel luogo del supplizio, piazza Campo dei Fiori a Roma, nel 1889, venne posto un monumento, a simboleggiare la “libertà di culto e di opinione”.

«A Bruno, il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse»

«L’infondatezza della chiacchiera non è un impedimento per la sua diffusione pubblica, bensì un fattore che la favorisce. La chiacchiera è la possibilità di comprendere tutto senza alcuna appropriazione preliminare della cosa da comprendere. La chiacchiera garantisce già in partenza dal pericolo di fallire in questa appropriazione. La chiacchiera, che è alla portata di tutti, non solo esime dal compito di una comprensione genuina, ma diffonde una comprensione indifferente, per la quale non esiste più nulla di inaccessibile.»
—[M. Heidegger, Essere e Tempo, §35 La chiacchiera]

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