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Anche per quest'anno abbiamo l'olio nuovo, poco, ma buono 😊

«L'occupazione occidentale, cioè del mondo ricco, rispetto al resto del mondo è stata messa in crisi ed è tutt'ora la partita in corso»

---[Luciano Canfora]

Il MACP, un sistema di AI, composto da più reti neurali, che è in grado di ricostruire e simulare le agenzie cognitive attivate da una persona in relazione con una o più persone e ad anticipare anche il suo "disagio in incubazione".

Un testo che usciva nel 1965, e già si applicavano modelli matematici differenziali per analizzare e simulare situazioni di guerra e conflitto. Ma la scienza della complessità risale almeno agli studi del fisico-matematico Poincaré e il suo oggetto era la vita non la morte.

Due letture che aiutano a comprendere il contesto storico e politico che si è sviluppato tra la fine degli anni '60 e gli anni '70.

«Prendete un ragazzino e destinatelo alla povertà. Poi spedito lontano da sua madre in un posto dove non vuole stare e se disubbidisce punitelo severamente. Mettetegli davanti agli occhi dei vecchi abbandonati, fategli anche subire qualche molestia dai preti. Quando diventa grande mostrategli che la polizia e i carabinieri sono li per fregarlo, in nome della legge, della sicurezza e delle persone perbene.
Che potete aspettarvi? che si faccia sfruttare contento? Che vi dica grazie? Appena può quell’animale morderà, non penserà nemmeno di essere una vittima, morderà e basta. Se avrà uno straccio di motivazione morderà ancora più contento. Non è necessario che siano grandi ideali, possono essere i codici della malavita, possono essere fanatismi religiosi. Vi siete fatti un nemico, dovrete costruire posti dove tenerlo chiuso, dovrete schiacciarlo.
Lui proverà a ragionare, forse arriverà addirittura a pensare di lottare insieme agli altri e di poter vincere. Come si vince? Questo non è facile. La prima cosa è abbandonare le illusioni, la seconda è comprendere che bisogna organizzarsi.
I ribelli ci mettono un po’ di tempo a capire queste cose. Si attaccano a sogni di rivalsa individuale, disprezzano la disciplina perché pensano che sia un segno di debolezza, ma a certe condizioni un ribelle può diventare un rivoluzionario, e questa è una vittoria. Non perché qualcuno, uno studente o un operaio lo abbia fatto entrare in una casa pulita e ordinata, ma perché la sua rabbia ha trovato un orizzonte, e questo orizzonte diventa la sua vita.»

---[Pasquale Abatangelo, Correvo pensando ad anna]

Due letture per evitare di rimanere incagliati tra le secche del razionalismo e le paludi dell’irrazionalismo. La nuova edizione di “Miti emblemi spie” (2023) di Carlo Ginzburg, ampliata e rivista rispetto alla precedente del 1986, mi ha salvato dall’acquisto di una copia della vecchia edizione in vendita a prezzi esorbitanti perché considerata introvabile. Le riflessioni fenomenologiche sul mondo interiore di Michel Henry sono una doccia fresca nel deserto dei modelli, delle procedure e dei sistemi che hanno ridotto la persona a individuo e poi a cosa tra le cose: modulare, calcolabile e prevedibile.

«Un principio inaccettabile per la sinistra è la riduzione della persona a homo oeconomicus, che si accompagna all’idea di mercato naturalizzato: è il mercato che vota, decide, governa le nostre vite. Ne discende lo svuotamento di alcuni diritti fondamentali come istruzione e salute, i quali non possono essere vincolati alle risorse economiche. Allora occorre tornare alle parole della triade rivoluzionaria, eguaglianza, libertà e fraternità, che noi traduciamo in solidarietà: e questa non ha a che fare con i buoni sentimenti ma con una pratica sociale che favorisce i legami tra le persone. Non si tratta di ferri vecchi di una cultura politica defunta, ma di bussole imprescindibili. Alle quali aggiungerei un’altra parola-chiave fondamentale che è dignità.»
—[Stefano Rodotà]

«Io nuoto nella corrente e lascio che le acque e le onde sbattano dietro di me. Non mi guardo indietro e, vivendo in ciò che è più vicino, non vivo in un accadimento appena vissuto né lo so come qualcosa di appena vissuto. Sono immerso, di volta in volta, nella situazione e nella sequenza ininterrotta e precisamente in ciò che nella situazione mi si fa incontro. Sprofondo in essa, vale a dire non mi vedo né mi porto alla coscienza; adesso viene questo, poi quest’altro, ma da ciò che viene sono avvinto, mentre lo vivo completamente. […] Quanto più ininterrotta, incurante di ogni riflessione, fluida ogni fase momentanea della vita fattuale viene vissuta, tanto più viva scorre la connessione d’esperienza.»
—-[Martin Heidegger, Grundprobleme der Phänomenologie, pag 117]

La miseria umana che in questo momento sta guidando il mio Paese.

"Un tempo gli uomini dedicavano il proprio pensiero alle macchine, nella speranza che esse li avrebbero liberati. Ma questo consentì ad altri uomini di servirsi delle macchine per renderli schiavi."
(Frank Herbert, Dune, 1964)

Il ciclo di Dune è davvero bello. Tre parsec oltre Star Wars.

«Puoi essere salvato nel momento del tuo crollo da qualcuno più debole di te ma più saggio.»

---[Scultura: Frederick Radum,1973]

Sébastien Broca
Utopia del Software Libero
Dal bricolage informatico alla reinvenzione sociale

«Nato negli anni ’80 dalla rivolta degli hacker contro la privatizzazione del codice informatico, il movimento del Software Libero, non sembrava destinato a rinnovare l’immaginario politico. I suoi valori e le sue pratiche si sono tuttavia estesi ad altri campi, elaborando gradualmente una vera e propria “utopia concreta”. Eppure il Software Libero solleva anche molti interrogativi per le sue relazioni con l’economia di Internet, per l’entusiasmo tecnofilo o per le ambiguità politiche. Sébastien Broca li evidenzia, raccontando una storia in cui gli hacker ispirano il pensiero critico e gli imprenditori open source si confrontano con i sostenitori dei beni comuni.»
mimesisedizioni.it/libro/97888

«Ogni trasformazione mediale decisiva dà vita a un nuovo regime. Medium è dominio. Di fronte alla rivoluzione elettronica Carl Schmitt si è visto costretto a ridefinire il suo famoso principio della sovranità: «Dopo la Prima guerra mondiale, ho detto: “Sovrano è colui che decide sullo stato di eccezione”. Dopo la Seconda guerra mondiale, in vista della mia morte, dico ora: “Sovrano è colui che dispone delle onde spaziali”». I media digitali realizzano il dominio dell’informazione. Le onde, i media elettronici di massa perdono di rilevanza. Ai fini dell’ottenimento del potere è ora decisivo il possesso delle informazioni. Il dominio è assicurato non dalla propaganda massmediatica, bensí dalle informazioni. Di fronte alla rivoluzione digitale Schmitt dovrebbe riscrivere ancora una volta il suo principio della sovranità: sovrano è colui che dispone delle informazioni in rete.»

---[Byung-Chul Han, Infocrazia. Le nostre vite manipolate dalla rete, Einaudi (2023), pag. 16]

«Vieni, vieni, chiunque tu sia vieni.
Sei un miscredente, un idolatra, un ateo? Vieni.
Il nostro non è un luogo di disperazione,
e anche se hai violato cento volte una promessa... vieni»

---[Rumi Mevlana, fondatore della confraternità dei sufi anatolica, XIII sec, Konya, Turchia]

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