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«Presto non ci saranno altro che degli zombies autocomunicanti, col solo relè ombelicale del ritorno immagine - avatar elettronici delle ombre defunte che, al di là dello Styx e della morte, errano ciascuna da sola e passano il tempo a raccontarsi perpetuamente la propria storia.»
—[Jean Baudrillard, Patafisica e arte del vedere, pag. 46]

Un film stupendo.

«...se muoiono i loro figli, noi la chiamiamo vittoria e brindiamo con la birra, se muoiono i nostri figli loro brindano con il vino e noi la chiamiamo sconfitta...»

LLMs: miliardi di parametri, calcoli, correlazioni tra una una sterminata collezione di parole e frasi...
E poi c'è Agamben che riesce a scrivere riflettendo su un solo caso: il vocativo. Una singola parola capace di mettere in risonanza una infinità di situazioni di vita, senso e significato.

«Col vocativo ci rivolgiamo a coloro che amiamo o odiamo, col vocativo invochiamo, preghiamo e bestemmiamo, col vocativo salutiamo e prendiamo commiato, esaltiamo e compiangiamo, lodiamo e insultiamo. Col vocativo cominciano le lettere e i messaggi, carezziamo gli animali e i bambini.»

«Nell’universo in espansione, le galassie piú remote si allontanano da noi a una velocità cosí forte, che la loro luce non riesce a raggiungerci. Quel che percepiamo come il buio del cielo, è questa luce che viaggia velocissima verso di noi e tuttavia non può raggiungerci, perché le galassie da cui proviene si allontanano a una velocità superiore a quella della luce.

Percepire nel buio del presente questa luce che cerca di raggiungerci e non può farlo, questo significa essere contemporanei. Per questo i contemporanei sono rari. E per questo essere contemporanei è, innanzitutto, una questione di coraggio: perché significa essere capaci non solo di tenere fisso lo sguardo nel buio dell’epoca, ma anche di percepire in quel buio una luce che, diretta verso di noi, si allontana infinitamente da noi. Cioè ancora: essere puntuali a un appuntamento che si può solo mancare.»

---[Giorgio Agamben, La mente sgombra - Einaudi]

«Quando Heidegger chiamò il linguaggio “la casa dell’essere”, stava preparando una meditazione sul linguaggio come organon generale della trasposizione. Con esso gli uomini navigano negli spazi della similitudine. Il linguaggio non deve solo imitare il mondo che ha vicino, ordinando cose, persone e qualità secondo nomi fidati, e inserendoli poi in storie, comparazioni, e serie; ciò che è decisivo è che il linguaggio “avvicina” l’estraneo e lo spaesante includendoli in una sfera abitabile, comprensibile, foderata di empatia. Questa sfera rende vivibile per l’uomo l’essere fuori nel mondo aperto, traducendo l’ek-stasi in una en-stasi. La “tendenza alla vicinanza” si impone nel discorso umano sin dalla prima parola; il linguaggio è già sempre la poesia della vicinanza. Esso assimila il dissimile al simile, come accade in modo estremamente chiaro nella formazione delle metafore. Viceversa si potrebbe anche dire che il linguaggio traspone la en-stasi dell’abituale, “fuori” nella ek-stasi dell’inabituale. Il suo compito essenziale consiste, come ha notato Heidegger, nel rendere abitabile l’ente nella sua totalità, o forse, dovremmo dire, consisteva in questo, poiché certo non si può misconoscere che in un mondo tecnico dove sono entrate in azione altre tecniche di avvicinamento, il linguaggio è sempre più esageratamente gravato da questo compito: il costruire testi segue ora vie libere da trasposizioni e prive di metafore. Il linguaggio dunque è, o era, il mezzo generale per fare amicizia con il mondo, così com’è, o era, l’agente della trasposizione di ciò che è domestico in ciò che non lo è.»

---[Peter Sloterdijk, Non siamo ancora stati salvati. Saggi dopo Heidegger]

Un lavoro davvero immenso il testo curato da Carmine Di Martino. Attraverso i diversi capitoli l'opera mette in luce la rilevanza e l’importanza del pensiero di Heidegger rispetto alle problematiche più attuali.
Uno dopo l'altro i contributi mettono a tema le trasformazioni sociali intrecciate con il continuo rapido sviluppo di tecnologie che ridefiniscono i confini tra nazioni e culture costringendoci a ripensare modi e forme della esistenza umana, individuale e collettiva.
La tecnologia globalizza i mercati, i costumi, lo scambio di informazioni e i flussi economici ma – ci ricorda Heidegger – rivoluziona anche il modo in cui ci relazioniamo con i corpi, con la vita e con la terra, introducendo nuove opportunità e, al tempo stesso, anche grandi pericoli.
Un "must-read" per chiunque desideri pensare alla radice presupposti e conseguenze delle trasformazioni imponenti elicitate dall'innovazione tecnologica che stiamo vivendo.

Tofu, quello artigianale, con soia bio e addensante Nigari.... e sai cosa mangi.

«Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà morale e fisica viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.»
---[Karl Marx, Miseria della filosofia, 1818-1883]

Insieme alla Sanità, in ginocchio ci siamo tutti noi che non possiamo permetterci cure in strutture private.

Come si forma il nostro corpo?
L’embrione umano, nel primo giorno di vita, comprende solo due cellule. Solo una cellula darà forma alla maggior parte del feto, oltre alla placenta, l’altra cellula formerà la placenta.

cell.com/cell/fulltext/S0092-8

L’effetto Lucifero: il male che le persone possono diventare.

Nel 1971 il prof. Philip Zimbardo organizzò un esperimento carcerario presso l'università di Stanford. Uno degli obiettivi dello studio sperimentale era quello di far luce sui processi di trasformazione che si verificano quando persone buone compiono azioni cattive e crudeli.
Il prof. Zimbardo, insieme ad altri ricercatori, provò a studiare il fenomeno simulando le dinamiche carcerarie in una prigione allestita nei sotterranei del campus di Stanford. Lo scopo principale era quello di approfondire gli effetti che la prigione può avere sul comportamento umano.

Per l'esperimento furono reclutati volontari attraverso un annuncio sul giornale che prometteva una ricompensa di 15 dollari al giorno per due settimane. Tra le molte persone disponibili i ricercatori selezionarono un gruppo di 24 studenti universitari ritenuti idonei perché più equilibrati, senza inclinazione alla violenza e senza precedenti penali.

L’esperimento sarebbe dovuto durare 14 giorni ma fu interrotto nel corso della prima settimana a causa delle intense e pericolose dinamiche che si svilupparono.

Le guardie iniziarono a mostrare sempre più eccessivi episodi di violenza nei confronti dei detenuti, assumendo comportamenti inutilmente violenti e crudeli nei confronti dei detenuti; cinque detenuti furono rilasciati a causa di un forte crollo emotivo.

Negli umani la parola, il dire, è un evento in cui ne va di sé. Un evento che, per essere generato, non richiede nemmeno saper leggere e scrivere.
La parola generata in condizioni in cui, in qualche modo, non ne va di sé non è un dire ma una produzione di suoni senza senso.
I LLMs, Chat-GPT e similari, non dicono, propriamente nemmeno parlano. Fatevene una ragione.

---[dal film: Mongol, la storia di Gengis Khan]

Dal film "Opera senza autore", di Florian Henckel von Donnersmarck.

Quando le parole sono peggio di “fucili e bombe”.

«In questo momento gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche di armi e gli anticoncezionali. Le une distruggono la vita, gli altri impediscono la vita»

Mettere insieme sullo stesso piano fabbriche e commercio di armi con la produzione e l'impiego di anticozionali è una operazione davvero sporca.
Peraltro, a distruggere la vita è la disoccupazione e il precariato, lo stato della giustizia, la sanità pubblica distrutta sull'altare dei privati, il dissenso e la conflittualità sociale soffocati dai manganelli, la scuola asservita all'aziendalismo...
La Chiesa ha sempre alternato papi conservatori a papi apparentemente più progressisti, ma alla fine si scoprono tutti uguali su questioni cruciali.

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