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"Associate Professor of English and Comparative Literature at Columbia University and author of the forthcoming Literary Theory For Robots Dennis Yi Tenen shares the hidden history of modern machine intelligence — which has more to do with medieval poetry and Russian folktales than the myths being told by those in Silicon Valley."

teamhuman.fm/episodes/265-denn

Un tema molto interessante. Forse è il concetto stesso di informazione e di memoria che in questo contesto andrebbe ridefinito. I dati, una volta superato lo strato di input del sistema, non si sa più esattamente quali percorsi di trasformazione possano seguire. La matrice dei pesi di connessione (multidimensionale) tra le diverse unità di una rete neurale artificiale è in sé un sistema ad elevata complessità dove persino una connessione dal valore apparentemente insignificante può avere un peso decisivo nella dinamica complessiva del sistema. Anni fa provai ad applicare una procedura di "pruning" in una rete neurale per rimuovere i pesi sinaptici considerati superflui rispetto alla dinamica complessiva della rete. Il risultato fu che dopo il pruning la rete neurale non riusciva più a "rispondere correttamente" a diversi input del set di addestramento precedentemente completato.
Senza sapere come i dati sono stati trasformati e distribuiti nella matrice dei pesi è pressoché impossibile prevedere la risposta del sistema in seguito a operazioni di pruning.
La "memoria" qui non è più il record in un DB o il valore di uno specifico indirizzo di memoria ma lo stato finale globale, al tempo t, di un sistema dinamico complesso.

notizie.ai/lai-non-dimentica-c

L'uso malevolo dei LLMs e di altri sistemi di IA sarà sempre più un problema che investirà molto ambiti della vita pubblica e privata.

darkreading.com/application-se

Il MACP, un sistema di AI, composto da più reti neurali, che è in grado di ricostruire e simulare le agenzie cognitive attivate da una persona in relazione con una o più persone e ad anticipare anche il suo "disagio in incubazione".

Continua l'uso inappropriato del linguaggio nel mondo della AI. Se non è fatto per ignoranza non può che essere manipolazione. Una "situazione" implica un soggetto e un contesto nel quale "ne va di sé", un Chi posizionato emotivamente in un insieme di condizioni che lo interpellano costringendolo a orientarsi e a prendere una posizione. Questa è una situazione: un orizzonte di possibilità di scelta nel quale "ne va di me", non un astratto problema di logica combinatoria.
Non ne parliamo nemmeno poi della "consapevolezza", che proprio non appartiene al contesto del calcolo.

alignmentforum.org/posts/mLfPH

Riflessioni sul concetto di "attention ecology".
L'intenzionalità precede qualunque atto cognitivo ed è a fondamento della manifestazione stessa della intelligenza, comunque la si consideri. Non avendo un mondo e non potendosi sentire interpellati dalle situazioni, i modelli attuali di IA sono di fatto lontani anni luce anche solo da poter essere considerati una qualche forma di intelligenza. Sono e restano automazione, certamente utile e potente, ma sempre e solo automazione.

aeon.co/essays/on-the-dark-his

«Con l’evoluzione dell’AI generativa emergono nuovi rischi di sicurezza, in particolare l’emergere dei deepfake audio. Queste simulazioni vocali sono ora in grado di imitare con precisione l’intonazione, il ritmo e le sfumature di una voce umana, rendendole praticamente indistinguibili dalla realtà e offrendo così ai criminali un potente strumento per truffare persone e aziende.»

notizie.ai/deepfake-audio-la-n

L'ennesimo articolo del prof. Floridi che parte annunciando una critica per poi limitarsi a parafrasare intorno alla stessa tesi che vorrebbe criticare, con la solita tacita conclusione che non c'è nulla da criticare e che dobbiamo solo adeguarci a "consumare con diligenza".
La non neutralità della tecnica non la sveli rimanendo nella prospettiva della filosofia analitica, di cui è figlio il prof. Floridi. Né viene criticato alcunché buttandola su questioni morali, solo un modo per esprimere con tono professorale la banale tesi che "basta fare attenzione a come la impieghiamo"... quale sarebbe la critica?
Ormai mi sono stufato pure di commentarle certe cose, è come sedersi al tavolo di un gioco truccato. Le voci son sempre le stesse: quelle degli intellettuali comodi e piegati agli interessi del mercato. Una echo-chamber di una noia mortale.

papers.ssrn.com/sol3/papers.cf

«La possibile causa intentata dal New York Times a OpenAI per la violazione del copyright da parte di ChatGPT ha riportato all’attenzione le contraddizioni dell’utilizzo di meccanismi di intelligenza artificiale. Tra queste quello meno esplorato è l’impatto energetico e l’impronta ambientale che l’utilizzo di queste tecnologie comporta.»

collettiva.it/copertine/diritt

Il linguaggio del corpo è stato indicato come "tutto il resto che la non può capire".
Il punto, non colto, è che tutto quel "resto", che arriva alla parola come "corpo", è il fondamento stesso di ogni possibile comunicazione, non riducibile alla prospettiva informazionale di Shannon. È l’oltre del linguaggio, l’operatore che fa saltare qualunque codice, non avendo nulla da comunicare e da chiedere, essendo-ci già. Come la vita, tutto quel "resto" è parte di una significazione già data e in atto della quale siamo parte e, al tempo stesso, nella quale siamo chiamati a prendere posizione, a muoverci. La forza di tutto quel "resto" è ciò che irrompe nel linguaggio quando, non riuscendo a trovare le parole per manifestare immediatamente il senso di ciò che stiamo vivendo, finiamo per indicarlo con riferimenti al corpo e ai suoi vissuti: esperienze brucianti; far corpo morto; agire a sangue freddo; aver naso per gli affari; essere dei ficcanaso o di mano lesta; aver la testa pesante; le farfalle nello stomaco; il sangue che ribolle e le mani che prudono ...
Quel "resto" - corporeità costitutiva dell’esperienza e dei processi di significazione in atto - implica un mondo co-generato non giustapposto. È il non calcolabile e per questo inafferrabile nella prospettiva che riduce l'esistenza a funzionamento. È la vita oltre l'ottusa prospettiva della AI.

invidious.io.lol/watch?v=Q4v8U

Se siete interessati all'applicazione di reti neurali in ambito medico/healthcare questo articolo vale la pena leggerlo, anche perché ci sono i lik ai codici sorgenti del progetto, che è aperto.

deepmind.com/blog/codoc-develo

Questo è uno studio davvero interessante. La percezione del tempo, negli umani, passa per l'attivazione dell'insula bilaterale, una struttura neurale a fondamento della percezione enterocettiva e della mappatura corporea. Quando la fenomenologia ci diceva, con Husserl e soprattutto Heidegger, che il tempo vissuto non è il tempo della fisica né quello dell'orologio non era perché si erano fatti un quartino in osteria. Le neuroscienze stanno incontrando sempre più la fenomenologia, là dove la AI sta andando per la propria strada con modelli computazionali e una prospettiva sulla intelligenza che con la vita non hanno nulla a che vedere e che va avanti solo per la spinta economica e le implicazioni pratico-attuative che la sostengono.

frontiersin.org/articles/10.33

«L'essere si nasconde là dove si svela la chiarezza degli enti»

---[audio credit: “Bibo no Aozora”, Ryuichi Sakamoto]

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